00 24/12/2015 16:50
Re:
Admin:

L'ultimo intervento e' a cura di don Battista Cadei che parla dell'aposolicita' della chiesa dicendo:

La Chiesa, corpo di Cristo, è apostolica; Pietro e i suoi successori sono strumento di unità della ‏Chiesa. Continuiamo la catechesi sulla ‏Chiesa dal punto di vista cattolico, che è molto diversa dalla Congregazione dei tdG come è vista da loro.



Grazie Admin,
Il caro Cadei recita a memoria i soliti slogan della chiesa cattolica, per dare un qualche tipo di legittimazione alla propria chiesa, che invece oggi è aimè costretta a combattere l’immagine assai discutibile che si ritrova, vista la ridda interminabile di scandali settimanali che non sembrano avere mai fine.

Per cominciare, Pietro era solo uno dei dodici apostoli scelti dal Cristo in riva al lago di Galilea. Come sappiamo dal racconto biblico, Pietro rinnegò esplicitamente il proprio maestro (il Cristo), venne incaricato di portare il vangelo al mondo intero, insieme agli altri apostoli (Mt. 28,19-20). Di seguito, venne corretto in pubblico da Paolo ad Antiochia (Atti 2,11-14) sulla questione della circoncisione e quando la stessa questione venne discussa a Gerusalemme, la “chiesa madre” del cristianesimo primitivo, dove partecipavano tutti gli apostoli e gli anziani locali, fu Giacomo e non Pietro a riassumere le conclusioni, perché a lui (e non a Pietro) il Signore aveva assegnato la direzione della “chiesa madre” e degli altri apostoli.

Pietro lasciò poi la “chiesa madre” di Gerusalemme per spostarsi a Babilonia (si veda la sua prima lettera, indiscutibilmente petrina, al v. 5,13 “ἡ ἐν Βαβυλῶνι”) ed è in discussione se sia mai arrivato a Roma, visto che Paolo nella sua lettera ai Romani (datata tra il 55 e il 60) non lo menzione né lo saluta, mentre la prima lettera di Pietro, che è successiva (alcuni la datano addirittura verso l’80) lo colloca a Babilonia.

L’idea che Pietro, o anche gli apostoli, abbiano avuto dei successori è una “pia frode” assolutamente non giustificata né minimamente implicita nelle scrittura. Sia la prima che la seconda lettera di Giovanni, scritte verso fin di primo secolo, cioè quando la maggioranza o forse tutti gli apostoli si erano “addormentati nella morte”, non accennano affatto ai “successori degli apostoli” ma parlano del pericolo rappresentato dall’anticristo (1 Gv.4,2; 2 Gv 6-7) e invitano i discepoli a fare attenzione e a “continuare a camminare secodo i comandamenti”. Non c’è neppure un cenno a un’eventuale “successione apostolica”, come sarebbe naturale attendersi, se ci fosse davvero stata.

Cadei:

La Chiesa, cioè la comunità dei cristiani, è il Corpo di Cristo, il quale ne è il capo:
(Rm 12,4-8): Poiché come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.

Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero ecc.…

La Chiesa, cioè la comunità cristiana, è il Corpo di Cristo. Quando Saulo, che poi diventerà san Paolo, ebbe la visione di Gesù sulla strada di Damasco, si sentì dire da Gesù stesso: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? (At 9,4). Ogni attacco contro la Chiesa è un attacco contro Gesù stesso.

I membri della ‏Chiesa sono, come scrive s. Paolo:

Edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. (Ef 2,20).

Gesù Cristo è all'origine della Chiesa, che pose alla sua base 12 apostoli, (Mc 3,13-19): [Gesù] salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

Da ciò risulta che gli apostoli sono:
1) in numero di dodici: evidente richiamo alle dodici tribù d'Israele, per indicare che la Chiesa è l'erede delle antiche promesse, come nuovo popolo di Dio;
2) scelti da Gesù: chiamò a sé quelli che voleva (Mc 3,13);
3) essi abbandonano famiglia e professione per stare con Gesù;
4) il loro compito è di continuare ciò che faceva Gesù: per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni;
5) con la stessa autorità che egli ha ricevuto dal Padre:

─ Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi...» (Gv 20,21).
─ «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo… Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt 28,18-20).
Ad essi Gesù dà una vera autorità:
─ In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. (Mt 18,18).



Ringrazio il Cadei per questo riassunto biblico, anche se invito caldamente il suo pubblico a leggere di persona le Scritture, al posto di affidarsi al “mediatore Cadei”. Leggendole di persona, infatti, ci si renderà subito conto che né il Cristo, né gli apostoli, né Paolo, né alcun altro discepolo hanno mai avuto alcune intenzione di introdurre la “classe sacerdotale” nel cristianesimo.

Chi ha preso la direttiva non l’ha fatto per percepirne uno stipendio, farsi mantenere, né per distanziarsi da un ipotetico secondo gruppo “laico”. Paolo, che pure era un apostolo chiamato dal Signore in persona, era fabbricante di tende di mestiere e Pietro era notoriamente un pescatore, e lavoravano entrambi per mantenersi, senza essere “di peso” economico (Paolo lo ripete spesso) alla comunità cristiane in cui officiavano. La distinzione tipicamente cattolica tra "gerarchia" e "laici", con la prima che è economicamente mantenuta dalla seconda, è decisamente contraria alle scritture che ci raccontano degli sforzi degli apostoli per mantenersi senza essere "di peso". Tantomeno è biblica l'idea di assegnare a qualcun altro la gestione della propria fede, concetto che ricorda il moderno "outsourcing" a pagamento.

Cadei:

Un ruolo speciale viene attribuito all’apostolo Simone, a cui Gesù cambia nome dicendogli, Mt 16,18-19: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Gesù gli dà il nuovo nome di Pietro, cioè Roccia della Chiesa. Il ruolo speciale di Pietro è dimostrato dal fatto che nei Vangeli il nome di Simon Pietro è citato per 114 volte, e nei vari elenchi degli apostoli è sempre nominato per primo. Negli Atti degli Apostoli, Pietro tiene la prima predica, riceve i primi pagani nella Chiesa, prende decisioni al concilio di Gerusalemme, parla a nome degli altri nel sinedrio.
La Roccia della Chiesa è Gesù, ma Pietro partecipa di questa Roccia. Il detentore delle Chiavi è Gesù, ma ne comunica il potere a Pietro. Gesù è il buon Pastore: Gv 10. Ma affida anche a Pietro il ruolo di partecipare e continuare il suo ruolo di far pascolare le sue pecore e i suoi agnelli:
─ Gv 21,15: Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse Gesù: «Pasci i miei agnelli».

Pietro, durante il processo a Gesù, per paura lo rinnega, ma nonostante il brutto episodio del rinnegamento, riceve il compito di confermare gli altri discepoli nella fede; Gesù, nell’ultima cena, dice a Simone, che riceverà il nome di Pietro:
─ «Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,31-32).
‪Queste frasi del Vangelo, indicano che Pietro, nonostante il rinnegamento, ha ricevuto da Gesù il compito di confermare i cristiani nella fede.



Come ho già fatto notare poco sopra, purtroppo Pietro continuò ad essere d’inciampo ai cristiani anche dopo aver rinnegato il Signore, ed esserne stata perdonato. Il peso rivestito da Pietro nell’arco del primo secolo è probabilmente proporzionale alla quantità di lettere che fu ispirato a scrivere: sono solo due, a fronte delle 14 di Paolo, delle 3 di Giovanni che scrisse anche l’ultimo libro del canone biblico, l’Apocalisse.

Purtroppo Pietro, importantissimo testimone oculare dei fatti e dei detti relativi al Cristo, probabilmente non aveva la capacità tecnica per assumere un ruolo maggiore. Gli studiosi ritengono che il vangelo di Marco sia venuto alla luce grazie ai ricordi dello stesso Pietro, ma è stato messo per iscritto da Giovanni Marco, che probabilmente ne aveva le capacità linguistiche necessarie.

Cadei:

Secondo noi cattolici, il papa di Roma, successore di Pietro, è pastore della ‏Chiesa universale, col compito di confermare i fratelli nella fede.



Come già detto poco sopra, né Pietro né alcun altro apostolo nominarono mai alcun successore né diedero vita ad una “gerarchia”, imparentata in qualche modo con la chiesa cattolica romana che ben conosciamo. Pietro non venne nemmeno incaricato di organizzare la “chiesa madre” di Gerusalemme, dove avrebbe potuto parlare la propria lingua. Figurarsi se avrebbe mai potuto farsi carico di una comunità di lingua greca o latina, in cui le sue limitazioni oggettive sarebbero state moltiplicate dal fattore linguistico.

E' poi davvero molto arduo sostenere che Pietro avrebbe fondato un suo proprio stato, il Vaticano, con i propri ministri e una propria banca, in cui risiedere con tutti i membri piu' importanti della "gerarchia" religiosa a lui eventualmente sottoposta. Se Cadei mi permette, quella cattolica sembra piuttosto il modello ideale di una multinazionale economica, piu' che un'organizzazione religiosa che vuole imitare il modello biblico.

Auguriamo al buon Cadei di pensare ad altre giustificazioni, con le quali cercare di legittimare la propria chiesa, in chiara difficoltà d’immagine ed economica!

Simon