Caro Barnabino,
chiedendomi se fosse davvero verità questo credere ad una categoria di fedeli con aspettative diverse rispetto ad altri, volevo significare che in tal caso forse dovrebbe trattarsi di soggetti non dico perfetti, ma quasi e, quindi, gli stessi non dovrebbero avere “anomalie” come vantarsi, comportarsi indegnamente o millantare di essere ciò che non si è.
Per cui, se invece pare che possano pure essercene con tali “anomalie”, allora mi sorge il dubbio che l’interpretazione da voi data a certe scritture, come quelle citate dal caro Aquila, potrebbe rivelarsi forse non proprio esatta, anche perché, mi pare che l’Apostolo coinvolgesse anche gli interlocutori in tali prerogative e non si riferisse, con il plurale, solo a se stesso e ai suoi collaboratori, bensì a tutti.
E poi, ho sempre creduto e credo che il Cristo, insegnandoci la verità, fosse venuto per liberarci da certe e tutte le differenze e non per crearne delle nuove, proponendoci delle divisioni in classi, questo, magari (ammessa per vera la v/s interpretazione), l’hanno fatta successivamente i suoi discepoli.
[Modificato da salvian 14/01/2016 12:37]