Dopo
Tu fissi intensamente (1) occhi gialli più grandi della mia mente;
In pozze viscose di gioia scivoliamo rilassandoci
Tutto è troppo bello
Da sopportare per la mia mente.
E, mentre entriamo scintillanti nel sonno, c'è un che di incondiviso (2).
Ma, nel vedere il fiore che ieri era qui,
Si forma una lacrima appena dietro la tenue pace della tua ombra (3)
Il mondo è troppo solo
Per non capire un messaggio (4)
Ma tra i binari morenti della pace (5)
Tu viaggi.
I petali che stavano sbocciando sono solo carta nella tua mano;
I tuoi occhi, che eran chiari nella notte, sono opachi mentre resisti in piedi (6)
Era troppo bello
Per durare
Queste visioni risplendono e svaniscono
Dal vetro. (7)
I petali che stavano sbocciando sono solo carta nella tua mano.
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
Note del traduttore
Hammill non fa che confermare ciò che da molti è stato sempre detto di Afterwards: una ballata del “dopo”, del “day after” dopo l'olocausto nucleare.
[1] Da tenere presente che il verbo stare out significa propriamente “fissare qualcuno in modo talmente intenso da fargli abbassare gli occhi”. Con gli “occhi gialli” si entra però subito in un altro piano di lettura da tenere presente: poiché gli occhi gialli sono tipici dei malati di cirrosi epatica. E la canzone sembra contenere un altro possibile riferimento alla “visione alcoolica” (v. Nota 7)
[2] Si potrebbe proseguire qui il doppio piano della “visione alcoolica” dell'olocausto nucleare: si entra scintillanti nel sonno dopo l'esplosione, “brillando” in tutte le accezioni del termine, come si entra nel sonno confuso e visionario dell'ubriachezza estrema. Baudelairiano, verrebbe da dire; anche nella notazione psicologica, finissima e complessa, della parziale ma forzata incondivisione di sensazioni che, in momenti comunque estremi, si vorrebbe totale.
[3] Da tenere presente che to go down into the shades significa tout court “morire”, e che shades, “le ombre”, può essere reso senz'altro con “morte”. Una “lacrima che si forma dietro la tenue pace della tua morte” è una resa possibilissima, e da brividi autentici.
[4] Ovvero “per lasciarsi sfuggire un messaggio”. In due parole tutto il contesto storico di questa multiforme, complicata visione.
[5] Traducendo alla lettera dying rails con “binari morenti”, si stabilisce -in italiano- un suggestivo contrasto coi “binari morti”. Non è però così automatico in inglese; innanzitutto, rail è sì, certamente, “binario, rotaia” (si veda railway), ma può significare, ugualmente, “ringhiera, parapetto”; poi, “binario morto” è propriamente dead-end track. Chiaramente, il traduttore-truffatore (quale io sono qui, pienamente) si butta a capofitto nei “binari morenti”. Della pace, poi; uno scatto in avanti, qui, della tematica nuclearista-pacifista. Forse.
[6] To stand è sia "stare in piedi" che "resistere"; truffo qui con "resistere in piedi", che è -tra l'altro- un gesto tipico dell'ubriaco fradicio (prima di cadere nel suo scintillante sonno).
[7] “Dal vetro”, ma si torna a quanto detto alla Nota 1. “Glass”, ovviamente, è anche il “bicchiere”. Visioni che risplendono e svaniscono dal vetro, o dal bicchiere.
[Modificato da Chameleon. 09/03/2016 00:53]