00 30/04/2016 22:11
viceadmintdg1, 28/04/2016 16.59:


è di essere strumento di unità del popolo di Dio. Gesù disse a Pietro: «A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Egli ha un vero potere di "legare e sciogliere", non certo a capriccio, ma come interprete della volontà di Dio. Come accanto a Pietro c'erano gli apostoli, così accanto al papa ci sono i vescovi. Il papa non può fare a meno del collegio dei vescovi, che hanno ricevuto una vera autorità da Gesù Cristo, il quale disse:
«In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.» (Mt 18,18).






Come abbiamo già visto qui

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11238970/Confutazione-trasmissione-radio-Maria-del-GRIS-di-febbraio-2016-/discussi...

non vi è mai stato nella primitiva ekklesìa cristiana del I secolo alcun “collegio dei vescovi”, laddove il vescovo è inteso come episcopo monarchico unico, semmai in quella primitiva ekklesìa del I secolo episcopo e presbitero erano identica figura, come abbiamo ampiamente visto nei mesi scorsi.

L’ ekklesìa apostolica aveva una direzione collegiale (Atti capitolo 15) e doveva continuare ad averla: gli anziani fecero parte di quel centro decisionale (che potremmo chiamare "corpo direttivo"), come si legge in Atti 15:6.

Alla morte degli apostoli, gli anziani collegialmente, senza la preminenza di alcun “episcopo monarchico”, avrebbe dovuto portare avanti la successione apostolica, non per nulla si parla espressamente, in quella primitiva ekklesìa del I secolo, di un "corpo o collegio degli anziani" (presbyterion, 1 Tim. 4:14).

Nessuno era autorizzato a cambiare questa disposizione teocratica, operando una distinzione tra episcopo e presbitero, aprendo così la strada all' episcopato monarchico e quindi all’ apostasia!...



Riguardo al “legare e allo sciogliere” che Cristo disse a Pietro e agli apostoli (Mt. 16:19 ; si confronti Mt. 18:18), in entrambi i casi l’ espressione va letta nel contesto.

Nel versetto 19 Gesù parla espressamente di Pietro, dandogli le tre simboliche chiavi del Regno dei cieli, che Pietro “aprirà” con i giudei, con i samaritani e, infine, con i gentili.

Pietro non doveva certamente ordinare al Cielo quel che dovesse “legare o sciogliere”, ma la frase di Gesù sta ad indicare che l' apostolo fosse impiegato come strumento del Cielo nello svolgere quello specifico incarico relativo all’ apertura delle tre chiavi del Regno dei cieli, infatti era Dio che chiamava e Pietro ero solo lo strumentonon “interprete” - della volontà divina:

Vediamo per esempio quello che disse Pietro all’ apertura della prima chiave del Regno dei cieli, con gli ebrei:

38 E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». “ (Atti 2:38-39 CEI).

Inoltre, in Mt. 16:19 troviamo i verbi greci deo (legare) e lyo (sciogliere), entrambi al perfetto passivo (dedemenon e lelumenon).

Per esprimere l’ aspetto verbale, il greco dispone di tre temi, il tema del presente, dell’ aoristo e del perfetto.

Il tema del perfetto è quello dell’ aspetto compiuto ( o resultativo): esso indica il risultato nel presente di un’ azione avvenuta nel passato considerata come compiuta.

In altre parole, il tempo greco lascia intendere che l’azione è già stata decisa in cielo e che si riflette semplicemente in ciò che viene poi deciso sulla terra da coloro che desiderano (e a cui è concesso.....) riflettere la “sapienza dall’alto”. (Giac. 3:17-18), come lo fu per Pietro, per esempio all’ apertura di ognuna delle tre chiavi del Regno dei cieli.

Lo stesso discorso vale anche per Mt. 18:18, laddove ‘legato’ si riferisce all’essere trovato colpevole e meritevole di punizione; ‘sciolto’ si riferisce all’essere trovato innocente..


Infatti Mt. 18:18 va considerata nel contesto e non estrapolata da esso: in Mt. 18:15-18 si parla della correzione o disciplina impartita al peccatore, pertanto i successori degli apostoli, cioè gli anziani – che agiscono collegialmente e senza alcun primato, come nel I secolo - nella loro decisione devono accuratamente rispecchiare il modo in cui Geova e Cristo considerano la questione.

Ciò che essi simbolicamente ‘legano’ (giudicano colpevole) o ‘sciolgono’ (giudicano innocente) sulla terra dovrebbe essere ciò che è già stato legato o sciolto in cielo e per questo si fanno guidare dall' unica Guida Infallibile, la Bibbia, l’ispirata Parola di Dio.

Se si rivolgono a Geova in preghiera nel nome di Gesù, Gesù sarà “in mezzo a loro” per guidarli...




(segue seconda parte, a presto...)