Caro Ale,
Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto
Non mi pare che si imponga l'espulsione dove
non sono implicate specifiche violazioni di un principio biblico, violazioni esposte nelle Scritture e non inventate dallo Schiavo Fedele e Discreto. D'altronde si tratta di cose che la tua coscienza ha accettato al momento del battesimo.
Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità
Ma infatti non mi risulta che quello che lo Schiavo raccomandi diventi un comando, neppure nel caso ricordato da Morris. D'altronde se lo pensi puoi dissociarti,
nessuno ti chiede di far parte di un'organizzazione ci sui non ti fidi, che pensi dica "strafalcioni" o altro.
Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe
Il ruolo dello Schiavo è guidare e cibare. Questo comporta responsabilità organizzative che non possono essere risolte con il rifiuto di pronunciarsi. Il ruolo dello Schiavo è "politico" se vuoi usare un termine moderno, si occupa della gestione della casa, anche spicciola, dunque costretto a pronunciarsi per mantenere l'unità e per la verità c'è riuscito rispetto alla babele evangelica, dove ciascun gruppo decide da sé.
Il punto è: tu credi che questa organizzazione sia guidata da Dio? Se sì resta in attesa, pensi che Dio non veda quello che vedi tu, che non possa intervenire? Se invece pensi che non sia guidata da Dio, beh, che senso ha continuare a starci dentro per criticare? Se ritieni che Dio abbia una guida migliore segui quella.
Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni
Queste opzioni ci sono, nulla ti impedisce di esprimere le tue obiezioni al corpo direttivo, ma una volta detto quello che pensi lascia la cosa nelle mani di Dio... Geova vede le cosa globalmente, e anche il corpo direttivo, sa quando è il "tempo opportuno" per fornire un certo tipo di cibo a livello globale.
il flusso di informazione è solo e sempre a un senso
Tu puoi pregare Dio. Ma è ovvio che sarà Dio a dirigere le cose come lui decide.
se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?
Forse mi pare che tu abbia poco chiaro il concetto di lealtà, se qualcuno, anche della tua famiglia o un domestico, venisse a casa tua e cominciasse a fare obiezioni, anche in parte giustificate, su come la dirigi o come educhi i figli come ti sentiresti? Se poi cominciasse parlare ai tuoi figli di come tu li tratti male e come invece lui pensa che dovresti trattarli? E se cominciasse a mettere su internet tutte le presunte manchevolezze che hai, gli errori del passato, le liti in famiglia che hai avuto? E se questi non volesse neppure sentire le tue spiegazioni e riconoscere quanto hai fatto per la tua famiglia, quanti sforzi e sacrifici, per allevare figli sani, istruiti ed educati, come la prederesti? Che genere di persona penseresti di avere davanti?
Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte
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