Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

Broadcast Maggio 2016, Morris III: "siamo andati oltre ciò che è scritto".

  • Messaggi
  • Alé
    00 10/05/2016 13:57
    Buongiorno TdgOnLine,
    Al minuto 7.30 del programma in oggetto il membro del Corpo Direttivo Antiny Morris III fa un'ammissione importante che ho virgolettato. La circostanza riguardava lo scoraggiare fortemente di sposarsi, chi conosce un po' la storia sa che in particolare i beteliti che si sposavano venivano trattati come peccatori, cosa che cambiò, guarda caso quando si sposò N. Knorr, quindi fino all'inizio degli anni '50. E' sicuramente una buona cosa ammettere gli errori passati (anche se sarebbero state doverose delle scuse che non ci sono state). Questo però fa sorgere delle domande. Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?

    grazie per le risposte

    Alé
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    barnabino
    Post: 67.472
    00 10/05/2016 14:26

    cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?



    Cosa fecero quei cristiani degli anni 50? Cosa fece Davide con Saul? Geova si aspetta che il singolo cristiano aspetti Geova, non ha egli tutto sotto controllo? Non appartiene a Gesù la guida della sua congregazione? In quel caso, cosa mostrano gli avvenimenti?

    Shalom



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    Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

    FORUM TESTIMONI DI GEOVA
  • Alé
    00 10/05/2016 14:38
    Re:
    barnabino, 10/05/2016 14.26:


    cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?



    Cosa fecero quei cristiani degli anni 50? Cosa fece Davide con Saul? Geova si aspetta che il singolo cristiano aspetti Geova, non ha egli tutto sotto controllo? Non appartiene a Gesù la guida della sua congregazione? In quel caso, cosa mostrano gli avvenimenti?

    Shalom






    Barnabino, facciamo un esempio concreto.
    Mettiamo che sulla questione trasfusioni di sangue uno è convinto che l'organizzazione vada un po' "oltre" ciò che in effetti le scritture dicono, dopotutto su questo punto la posizione non è stata sempre la stessa...quindi, dinanzi a una situazione davvero critica dove una trasfusione potrebbe davvero salvare la vita, cosa dovrebbe fare l'interessato? Se in coscienza crede che accettarla non va contro nessun principio rischia la dissociazione automatica. Poi un giorno chissà verrà fuori che la faccenda è "a coscienza" e intanto uno deve rischiare o la morte o la dissociazione.. voglio dire che questo "aspettare Geova" può valere per certe cose minori, ma se si generano conflitti di coscienza seri c'è un problema a monte da risolvere, cioè fino a che punto bisogna "ubbidire" a quello che dice l'organizzazione.
  • OFFLINE
    leo(2013)
    Post: 750
    Città: CEFALU'
    Età: 110
    00 10/05/2016 15:09
    Un pastore guida il gregge verso il raggiungimento della meta.
    Potrebbe capitare di sbagliare sentiero durante il cammino?
    Certo
    Ma non la meta.
    Se oggi siamo qui raffinati spiritualmente è perché nonostante alcuni
    Errori di sentiero non abbiamo mai perso di vista la metA
    La pecora che fosse uscita dal gregge solo per un sentiero sbagliato
    Da sola non sarebbe arrivata a nulla

    La genesi ci insegna che il disubidiente/ribelle non raggiunge la vita,
    Ma la morte
  • Alé
    00 10/05/2016 15:22
    Re:
    leo(2013), 10/05/2016 15.09:

    Un pastore guida il gregge verso il raggiungimento della meta.
    Potrebbe capitare di sbagliare sentiero durante il cammino?
    Certo
    Ma non la meta.
    Se oggi siamo qui raffinati spiritualmente è perché nonostante alcuni
    Errori di sentiero non abbiamo mai perso di vista la metA
    La pecora che fosse uscita dal gregge solo per un sentiero sbagliato
    Da sola non sarebbe arrivata a nulla

    La genesi ci insegna che il disubidiente/ribelle non raggiunge la vita,
    Ma la morte




    Leo, non metto in dubbio la direzione generale del cammino, ma il problema di certi conflitti di coscienza con alcuni insegnamenti dell'organizzazione crea delle situazioni dove la morte la si raggiunge davvero e se questa non è la volontà di Geova di chi è?
    Si applica alla Chiesa 1 Tim. 4:1-3 sul celibato dei sacerdoti, cioè una "ispirazione demoniaca", ma la stessa cosa deve valere per chi dirige i testimoni di Geova o no? Anche il cattolico può dire "bisogna aspettare il Signore" perché è Lui che ha tutto sotto controllo e se lo permette ci sarà una ragione ecc.
    Voglio dire che se esistono ancora insegnamenti che vanno "oltre" le scritture (secondo me ne esistono) si pone il problema della della "guida" celeste dell'organizzazione, l'obbedienza, la libertà di coscienza ecc.
  • OFFLINE
    barnabino
    Post: 67.472
    00 10/05/2016 15:58
    Caro Ale,


    Mettiamo che sulla questione trasfusioni di sangue uno è convinto che l'organizzazione vada un po' "oltre" ciò che in effetti le scritture dicono, dopotutto su questo punto la posizione non è stata sempre la stessa...



    La risposta è sempre la stessa... cosa fece Davide con Saul? Se Dio è Cristo guidano la Congregazione non sono in grado di capire che essa è andata oltre le Scritture e correggere la situazione, come ha sempre fatto?


    Se in coscienza crede che accettarla non va contro nessun principio rischia la dissociazione automatica.



    Non esiste alcuna disassociazione "automatica" come sai. Il punto è, come avrebbe agito Davide? La tua coscienza è superiore a quella di Dio? Dopo tutto nessuno ti ha obbligato a battezzati, se la tua coscienza ha accettato il principio in quel momento significa che neppure essa è infallibile e anche tu un domani potresti ritornare ad accettare quel principio.


    Poi un giorno chissà verrà fuori che la faccenda è "a coscienza" e intanto uno deve rischiare o la morte o la dissociazione



    Se per te quello è un punto fondante che ti porta a credere che Dio non si serva di questa organizzazione direi che la dissociazione sarebbe la cosa più coerente da fare, in coscienza, dato che mancano i presupposti per continuare a far parte di una congregazione di cui non si condividono più gli insegnamenti essenziali, altrimenti vivresti sempre nel dubbio che Dio non si serve di quest'organizzazione, oggi per il sangue, domani per il cibo dei roditori, dopodomani per il logo jw, e dopodomani ancora per chissà che cosa.

    Shalom
    [Modificato da barnabino 10/05/2016 16:03]
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    leo(2013)
    Post: 750
    Città: CEFALU'
    Età: 110
    00 10/05/2016 16:08
    Re: Re:




    Leo, non metto in dubbio la direzione generale del cammino, ma il problema di certi conflitti di coscienza con alcuni insegnamenti dell'organizzazione crea delle situazioni dove la morte la si raggiunge davvero



    scusa ma non ti seguo. cosa intendi dire di preciso?
    io non ho nessun conflitto di coscienza e se qualcuno ne dovesse avere non vedo perchè voler entrare a far parte del popolo di Geova



    Si applica alla Chiesa 1 Tim. 4:1-3 sul celibato dei sacerdoti, cioè una "ispirazione demoniaca", ma la stessa cosa deve valere per chi dirige i testimoni di Geova o no?



    perchè? ti risulta che oggi tra i TdG esiste l'imposizione del celibato? riesci a notare la differenza?




    Voglio dire che se esistono ancora insegnamenti che vanno "oltre" le scritture (secondo me ne esistono) si pone il problema della della "guida" celeste dell'organizzazione, l'obbedienza, la libertà di coscienza ecc.



    beh hai detto bene quando dici: secondo me

    permettimi di ribadire una cosa: l'organizzazione di Geova sulla terra non è perfetta poichè costituita da persone imperfette.
    anche facendo errori (chi è che non ne fa?) se ci porta al paradiso al nuovo mondo allora ha adempiuto lo scopo per cui è stata istituita sulla terra.
    uno può scegliere cosa fare nella propria vita, e chi sceglie la via "comoda" dovrebbe accertarsi se effettivamente lo sta portando, anche se in carrozza, per così dire, alla vita eterna.
    questo è ciò che chi vuol essere cristiano deve considerare
  • Alé
    00 10/05/2016 16:27
    Barnabino, sei passato dal "aspetta Geova" a "dissociati"..non ha molte scelte un testimone di Geova a quanto vedo. Dici anche "cosa ha fatto Davide?". Davide scappava Barnabino. Scappava perché l'UNTO DI GEOVA lo voleva ammazzare. Lui sapeva che Geova era con lui ma per un fedelissimo della corona Teocratica era una minaccia per la "Teocrazia", poi a Saul morto lo avrebbe capito ma intanto. .
    Forse non contempli che oltre a dissociarsi anche oggi esiste una maniera moderna di vivere nelle caverne, quasi da fuggiasco, di "comportarsi da folle", di tessere amicizie che amano Geova alla stessa maniera anche se poco ortodossa per qualcuno, alla malachia 3:16 mi permetto di dire. Spero che tu trovi altre soluzioni oltre a quelle proposte se ti capitasse qualcuno a esporti problemi di questa portata.


    Shalom
  • OFFLINE
    silvio.51
    Post: 1.630
    Città: MILANO
    Età: 72
    00 10/05/2016 16:35
    Re:
    Alé, 10/05/2016 13.57:


    Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?
    Alé



    Caro Alè, la risposta alle tue sensate domande la trovi in Efesini 5:10.


  • Stefano1971-testimonid
    00 10/05/2016 16:37
    Infatti se diamo un occhiata nella bibbia , notiamo che sia chi dirigeva il popolo di Israele che la congregazione cristiana era imperfetto e spesso alcune direttive non erano perfette ma nonostante tuttlo siamo convinti che questi erano guidati da Dio .E comunque c'è una grande differenza tra l 'organizzazione di Dio e la cristianita'.
  • OFFLINE
    barnabino
    Post: 67.472
    00 10/05/2016 17:02
    Caro Ale,

    Il punto è molto semplice: tu nutri fiducia che Geova si serva di questa organizzazione? Allora aspetta Geova, che non è certo lento a correggere quando è necessario farlo. Non nutri più fiducia in quest'organizzazione? Allora è meglio dissociarti perché mancano le basi stesse per farne parte, oggi la tua coscienza dubita sul sangue, domani sul logo jw, dopodomani sull'uso delle contribuzioni... capisci cosa intendo? Se non hai fiducia che questa sia la Congregazione usata da Dio e che Dio è in grado di intervenire per correggerla ci saranno sempre occasioni per dubitare di qualcosa.


    Forse non contempli che oltre a dissociarsi anche oggi esiste una maniera moderna di vivere nelle caverne, quasi da fuggiasco, di "comportarsi da folle", di tessere amicizie che amano Geova alla stessa maniera anche se poco ortodossa per qualcuno, alla malachia 3:16 mi permetto di dire



    Davide è fuggito solo perché Saul attenntava fisicamente alla sua vita, non perché aveva dei dissensi con lui, inoltre ha sempre difeso l'organizzazione rappresentata da Saul, non mettendo mai in dubbio gli insegnamenti o l'autorità che Saul appunto rappresentava... ora, non mi pare che oggi il corpo direttivo attenti alla vita di qualcuno né sappiamo di un altro unto da Geova nell'ambito della stessa organizzazione... il punto è : fuggi ma hai fiducia nell'organizzazione diretta dal corpo direttivo o no? Francamente non mi pare che tu possa paragonare il corpo direttivo di oggi a Saul, diventato palesemente apostata... e allora?

    Shalom
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  • Alé
    00 10/05/2016 17:29
    Caro Barnabino,sei tu che hai tirato in ballo Davide e Saul a titolo di paragone. Se non va bene non va bene nemmeno Davide. Le situazioni non sono mai uguali e forse sarebbe meglio pescare dagli scritti cristiani visto che dopo Gesù sono cambiate un po' di cose. Dici dell'organizzazione usata da Geova. . Ma tu sai benissimo che nel corso della storia Geova ha usato tantissime persone,e organizzazioni, per i suoi scopi, che a volte erano imponderabili per i contemporanei. Una volta usò anche un'asina, ma questo non significa che da quel momento in poi tutto quello che faceva Quell'asina era come strumento di Dio. Sai anche che l'ispirato Paolo in Gal. 1:8 avverte i suoi lettori che nemmeno lui era garantito "a vita", ma che loro avrebbero dovuto capire se gli arrivava qualche messaggio che andava "oltre" ciò che ora scritturalmente sano. Quindi, senza nulla togliere al grande e meritorio lavoro fatto dall'organizzazione, ti suggerisco di essere più vigile anche su ciò che arriva da chi ti ha ben nutrito finora. Non è sfiducia, è sana vigilanza, perché alla fine renderemo conto con la coscienza e non con citazioni della torre di guardia.


    Ciao
  • Alé
    00 10/05/2016 17:59
    Re:
    barnabino, 10/05/2016 17.02:

    Caro Ale,

    Francamente non mi pare che tu possa paragonare il corpo direttivo di oggi a Saul, diventato palesemente apostata... e allora?

    Shalom



    Saul palesemente apostata? Allora lo spirito santo avrebbe ispirato Davide a comporre un meraviglioso canto funebre (II Sam. 1:17>) per un apostata palese affiancandolo al fedele Gionatan?
    Vedi Barnabino che se intendi le Scritture in bianco e nero e a bassa risoluzione ti ritrovi con un sacco di contraddizioni in più? La realtà caro Barnabino è molto più complessa e sfumata, è in *scala di grigi* e ad altissima risoluzione per rimanere sul grafico.

    Saluti



  • OFFLINE
    barnabino
    Post: 67.472
    00 10/05/2016 18:53
    Caro Ale,


    Caro Barnabino,sei tu che hai tirato in ballo Davide e Saul a titolo di paragone. Se non va bene non va bene nemmeno Davide. Le situazioni non sono mai uguali e forse sarebbe meglio pescare dagli scritti cristiani visto che dopo Gesù sono cambiate un po' di cose.



    Ho preso quel caso perché è un caso limite, Davide era già unto eppure aspettò Dio, non si ribellò né perse fiducia nell'organizzazione rappresentata da Saul. Aveva fede in Geova a differenza di altri che lo circondavano. Fuggi solo perché in pericolo si vita, non perché si fosse ribellato a Saul.


    Dici dell'organizzazione usata da Geova. . Ma tu sai benissimo che nel corso della storia Geova ha usato tantissime persone,e organizzazioni, per i suoi scopi, che a volte erano imponderabili per i contemporanei. Una volta usò anche un'asina, ma questo non significa che da quel momento in poi tutto quello che faceva Quell'asina era come strumento di Dio



    A quel tempo non c'era alcun re... né l'asina parlò contro l'autorità dell'epoca.


    Sai anche che l'ispirato Paolo in Gal. 1:8 avverte i suoi lettori che nemmeno lui era garantito "a vita", ma che loro avrebbero dovuto capire se gli arrivava qualche messaggio che andava "oltre" ciò che ora scritturalmente sano. Quindi, senza nulla togliere al grande e meritorio lavoro fatto dall'organizzazione, ti suggerisco di essere più vigile anche su ciò che arriva da chi ti ha ben nutrito finora. Non è sfiducia, è sana vigilanza, perché alla fine renderemo conto con la coscienza e non con citazioni della torre di guardia



    Non era in discussione la vigilanza, né lo schiavo chiede di sostituirsi alla tua coscienza o a Dio, trovo la tua precisione inutile dato che tutti i testimoni di Geova usano la loro coscienza.


    Saul palesemente apostata? Allora lo spirito santo avrebbe ispirato Davide a comporre un meraviglioso canto funebre (II Sam. 1:17>) per un apostata palese affiancandolo al fedele Gionatan?



    Saul non smise mai di essere re, nonostante la sua infedeltà Geova lo utilizzò, non spettava a Davide giudicarlo. Davide fu fedele a Dio e il suo unto fino alla fine mostrando il dovuto rispetto.


    La realtà caro Barnabino è molto più complessa e sfumata, è in *scala di grigi* e ad altissima risoluzione per rimanere sul grafico.



    È quello che cerco di farti capire, perché qui quello che usa il bianco e nero per il corpo direttivo sei tu e non noi...

    Shalom
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  • OFFLINE
    (garoma)
    Post: 17.740
    TdG
    00 11/05/2016 06:40
    Re:
    Alé, 10/05/2016 13.57:

    Buongiorno TdgOnLine,
    Al minuto 7.30 del programma in oggetto il membro del Corpo Direttivo Antiny Morris III fa un'ammissione importante che ho virgolettato. La circostanza riguardava lo scoraggiare fortemente di sposarsi, chi conosce un po' la storia sa che in particolare i beteliti che si sposavano venivano trattati come peccatori, cosa che cambiò, guarda caso quando si sposò N. Knorr, quindi fino all'inizio degli anni '50. E' sicuramente una buona cosa ammettere gli errori passati (anche se sarebbero state doverose delle scuse che non ci sono state). Questo però fa sorgere delle domande. Visto che l'organizzazione può sbagliare addirittura andando "oltre ciò che richiedono le scritture" (1 Cor. 4:6), cosa dovrebbe fare un cristiano se in coscienza è convinto che in una determinata questione si sta andando "oltre"? Cosa si aspetta Geova che faccia il singolo cristiano che è in coscienza sicuro si questo?

    grazie per le risposte

    Alé


    Scusa ma la tua osservazione fa sorgere una serie di domande a cui ti chiederei di dare una soluzione:
    1) chi diventa TdG sa di entrare a far parte di una organizzazione composta da uomini imperfetti e come tali possono sbagliare, se vuole invece una organizzazione perfetta, perché vi entra?

    2) se ogni singolo dovesse decidere sulle singole questioni bibliche o sul suo corretto intendimento, cosa pensi che succederebbe alla luce di quanto disse Gesù e riportato in Marco 3:25 e se una casa diviene divisa contro se stessa, tale casa non potrà durare

    3) hai una alternativa da proporre allo schiavo di oggi?


    ***************************************************
    “Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
    poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
    Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
    con la mia destra di giustizia”.
    (Isaia 41:10)

    ****************************************************


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  • Alé
    00 11/05/2016 09:49
    Caro Garoma, premesso che gli stessi tuoi argomenti li può usare un cattolico, un ortodosso via dicendo. .per difendere la propria organizzazione, ti rispondo volentieri.

    1)Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto. Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità.

    2) Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe.

    3) già detto nel 1 e 2. Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni, lo Schiavo avrebbe meglio sott'occhio l'aspetto del gregge e i suoi bisogni. Nella Bibbia ci sono molti episodi di "input" di subordinati verso l'autorità Teocratica che hanno anche prodotto cambiamenti. Sia Geova che Gesù hanno chiesto di loro iniziativa ai fedeli di esprimere un parere. Nell'organizzazione non esiste proprio un invito del genere, il flusso di informazione è solo e sempre a un senso e, se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?

    Non mi dilungo oltre anche se si potrebbe dire molte altre cose.

    Buona continuazione


    A.

  • OFFLINE
    barnabino
    Post: 67.472
    00 11/05/2016 15:16
    Caro Ale,


    Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto



    Non mi pare che si imponga l'espulsione dove non sono implicate specifiche violazioni di un principio biblico, violazioni esposte nelle Scritture e non inventate dallo Schiavo Fedele e Discreto. D'altronde si tratta di cose che la tua coscienza ha accettato al momento del battesimo.


    Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità



    Ma infatti non mi risulta che quello che lo Schiavo raccomandi diventi un comando, neppure nel caso ricordato da Morris. D'altronde se lo pensi puoi dissociarti, nessuno ti chiede di far parte di un'organizzazione ci sui non ti fidi, che pensi dica "strafalcioni" o altro.


    Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe



    Il ruolo dello Schiavo è guidare e cibare. Questo comporta responsabilità organizzative che non possono essere risolte con il rifiuto di pronunciarsi. Il ruolo dello Schiavo è "politico" se vuoi usare un termine moderno, si occupa della gestione della casa, anche spicciola, dunque costretto a pronunciarsi per mantenere l'unità e per la verità c'è riuscito rispetto alla babele evangelica, dove ciascun gruppo decide da sé.

    Il punto è: tu credi che questa organizzazione sia guidata da Dio? Se sì resta in attesa, pensi che Dio non veda quello che vedi tu, che non possa intervenire? Se invece pensi che non sia guidata da Dio, beh, che senso ha continuare a starci dentro per criticare? Se ritieni che Dio abbia una guida migliore segui quella.


    Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni



    Queste opzioni ci sono, nulla ti impedisce di esprimere le tue obiezioni al corpo direttivo, ma una volta detto quello che pensi lascia la cosa nelle mani di Dio... Geova vede le cosa globalmente, e anche il corpo direttivo, sa quando è il "tempo opportuno" per fornire un certo tipo di cibo a livello globale.


    il flusso di informazione è solo e sempre a un senso



    Tu puoi pregare Dio. Ma è ovvio che sarà Dio a dirigere le cose come lui decide.


    se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?



    Forse mi pare che tu abbia poco chiaro il concetto di lealtà, se qualcuno, anche della tua famiglia o un domestico, venisse a casa tua e cominciasse a fare obiezioni, anche in parte giustificate, su come la dirigi o come educhi i figli come ti sentiresti? Se poi cominciasse parlare ai tuoi figli di come tu li tratti male e come invece lui pensa che dovresti trattarli? E se cominciasse a mettere su internet tutte le presunte manchevolezze che hai, gli errori del passato, le liti in famiglia che hai avuto? E se questi non volesse neppure sentire le tue spiegazioni e riconoscere quanto hai fatto per la tua famiglia, quanti sforzi e sacrifici, per allevare figli sani, istruiti ed educati, come la prederesti? Che genere di persona penseresti di avere davanti?

    Shalom
    --------------------------------------------------------------------
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  • Alé
    00 11/05/2016 15:55
    Ok Barnabino, penso non serva continuare oltre. Per me stai facendo dei ragionamenti circolari basati su un teorema, secondo te mi sbaglio, pazienza. Per usare una metafora di telefonia, il tuo Geova è "brandizzato" il mio no. Ti saluto con Romani 14:4

    Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi.


  • OFFLINE
    (garoma)
    Post: 17.740
    TdG
    00 11/05/2016 17:03
    Re:
    Alé, 11/05/2016 09.49:



    1)Nessuno chiede la perfezione, ma un maggior rispetto della coscienza individuale sì. Chiedo una maggior discrezione dello schiavo fedele e "discreto", appunto, visto i numerosi strafalcioni. Chiedo che non si impongano cose, pena l'espulsione, che non siano espresse nelle scritture,sennò è un andare "oltre" ciò che è scritto. Raccomandare è una cosa,comandare è un'altra. Se anche lo "schiavo" riconoscesse meglio la sua capacità di sbagliare sarebbe più prudente e eviterebbe certi abusi di autorità.


    Geova ha rispetto per la coscienza altrui, Cristo altrettanto e anche lo schiavo ma, la coscienza deve essere addestrata secondo i principi biblici e non tuoi, altrimenti saresti tu a non avere rispetto per la coscienza altrui in quanto stabiliresti la tua.
    L'espulsione, come la chiami, avviene solo per peccati gravi e dove non c'è pentimento.


    2) Una volta si diceva che unità non vuol dire uniformità. Il problema della divisione lo crea chi si sente in dovere di pronunciarsi su ogni cosa. Basta pronunciarsi sulle cose fondamentali e essere più possibilisti su tutte le altre ed ecco che il problema è risolto. Invece la linea tenuta finora è pronunciarsi su mille cose in modo univoco e modificare continuamente questi pronunciamenti univoci. Da far girare la testa! Un po' di umiltà anche da parte dello schiavo non guasterebbe.


    Non mi risulta che lo schiavo voglia anche guidarti per le cose private, nessuno ti vieta di vesterti come vuoi ma, la Bibbia dice in modo decente, nessuno ti vieta di bere alcolici ma, la bibbia dice moderatamente senza ubriacarti e così via. Anche per quello che riguardava il matrimonio, a cui ti riferisci, se anche ti sposavi non venivi espulso, rimaneva come suggerimento anche se inopportuno.


    3) già detto nel 1 e 2. Aggiungo che se il rapporto schiavo fedele/domestici prevedesse anche l'opzione per i domestici di dire liberamente allo schiavo cosa pensano del cibo dato loro e/o fare segnalazioni,osservazioni e,perché no,anche obiezioni, lo Schiavo avrebbe meglio sott'occhio l'aspetto del gregge e i suoi bisogni.


    Parli di suggerimenti o di imposizioni? Nessuno ti vieta di esprimere il tuo pensiero ma poi sei tu a dover avere l'umiltà di saper aspettare Geova, altrimenti faresti quello che attribuisci allo schiavo, imporre la tua coscienza.



    Nella Bibbia ci sono molti episodi di "input" di subordinati verso l'autorità Teocratica che hanno anche prodotto cambiamenti. Sia Geova che Gesù hanno chiesto di loro iniziativa ai fedeli di esprimere un parere. Nell'organizzazione non esiste proprio un invito del genere, il flusso di informazione è solo e sempre a un senso e, se vogliamo essere onesti, che uno si metta a dare pareri non richiesti per non parlare di obiezioni viene visto come insubordinazione, disobbedienza ecc ecc.. perché questa paura?


    Vedi sopra, e queste comunque sono le tue paure evidentemente perché non ti limiti a suggerimenti ma vorresti imporre il tuo pensiero. Non è che sotto sotto vorresti tu prendere il posto dello schiavo?
    In 50 anni che sono TdG ho visto chi ha dato suggerimenti o espressi suoi pareri ma umilmente a lasciato poi le cose nelle mani di Geova vedendo poi realizzarsi quanto suggerito ma, ho visto anche chi diceva di dare suggerimenti ma poi voleva che essi fossero applicati o riconosciuti subito, e allora per questi mi viene in mente Absalom, che rubava il cuore degli uomini affermando che se fosse stato lui sul trono li avrebbe accontentati tutti.
    Stiamo attenti a non essere dei moderni Absalom.



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    “Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
    poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
    Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
    con la mia destra di giustizia”.
    (Isaia 41:10)

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    barnabino
    Post: 67.472
    00 11/05/2016 17:14
    Caro Ale,


    Barnabino, penso non serva continuare oltre



    Come detto, se non credi che questa sia l'organizzazione usata da Dio non serviva neppure aprirla, usando un argomento pretestuoso. Sei tu che hai cominciato a discutere, noi abbiamo solo seguito la tua logica.


    Per me stai facendo dei ragionamenti circolari basati su un teorema, secondo te mi sbaglio, pazienza



    Io seguo solo il tuo ragionamento, né più né meno, e ti chiedo coerenza e onestà, se ritieni che il corpo direttivo non sia rappresentativo è inutile criticarlo, disassociati. Se credi che sia rappresentativo fidati di Gesù, pensi che non sia in grado di raddrizzare le storture se esistono?


    Per usare una metafora di telefonia, il tuo Geova è "brandizzato" il mio no. Ti saluto con Romani 14:4



    Di nuovo, se ritieni che l'organizzazione di cui facciamo parte sia solo un "marchio" libero di pensarlo ma non vedo ragione di continuare a farne parte. Mi saluti con Romani 14:4? Eppure è dal principio che stai giudicando il corpo direttivo...


    Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi.



    Non mi pare di averti giudicato, dimmi una sola frase che lo faccia pensare. Ti ho chiesto solo coerenza, non mi pare troppo, poi come detto sarà Geova a giudicare, noi possiamo solo vedere i frutti.

    Shalom
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