00 31/07/2016 08:56

E veniamo ad una delle 'castronerie' più assurde, e clamorose, che mi sia capitato di leggere in un sito di fuoriusciti: la discrepanza fra numero di battezzati e numero di proclamatori.

Prendiamo per esempio il caso del nostro paese. In Italia si sono avuti, nel 2015, 4900 nuovi battezzati a fronte di soli 1400 nuovi proclamatori (in media) [per semplicità ho approssimato le cifre al più vicino multiplo di 100]. Come mai questa differenza? Il sottinteso è, naturalmente, quello di lasciar credere che i restanti 3500 proclamatori, a parte i pochi morti nello stesso periodo (il tasso di mortalità d'Italia si aggira intorno all'1%), sarebbero ex-adepti, ovvero disassociati o dissociati: 'un sacco di testimoni di Geova lasciano l'organizzazione', filastrocca che sentiamo ripetere alla nausea.

Cominciamo con l'osservare che, se anche questa conclusione fosse esatta, ci porterebbe ad una percentuale di diserzione irrisoria: 3500 ex-testimoni di Geova, su 250.000 proclamatori, corrispondono a poco più dell'1%. Un 'tasso di abbandono' davvero trascurabile per un gruppo religioso che costoro descrivono a tambur battente come oppressivo, fondamentalista e contrario alla libertà e alla gioia di vivere. E' anche il caso di sottolineare che la quasi totalità delle disassociazioni, o delle dissociazioni, come ribadito innumerevoli volte, non si portano dietro alcuna polemica: il dissenso ideologico costituisce un fenomeno del tutto marginale, rarissimo fra le file degli ex-testimoni di Geova.

Ma sta di fatto che tutto il ragionamento è completamente sbagliato.

Tale 'geniale intuizione' discende infatti dall'ingenua premessa per cui i nuovi proclamatori di un certo anno sarebbero in qualche modo correlati ai battezzati nel medesimo anno. Sono un tipo abbastanza freddo, eppure confesso di fare una fatica enorme a dover gestire un ragionamento di una tale puerilità senza ricorrere ad apprezzamenti vari sui personaggi che l'hanno partorito. Ma mi ci proverò.

I 4900 battezzati di un certo anno costituiscono un insieme di battesimi di persone che possono aver iniziato la predicazione in un qualunque momento passato. Moltissimi proclamatori non battezzati permangono in tale stato per due, tre, quattro anni o anche più, prima di battezzarsi: il fenomeno è comunissimo, specie per i preadolescenti (ad esempio: diventare proclamatori intorno ai dieci anni, e battezzarsi intorno ai quindici). E' forse vero che le indicazioni della Società siano di battezzarsi in genere a breve distanza dal diventare proclamatori e che diversi riescano a farlo, ma ciò non costituisce né la norma, né la tendenza generale.

Dato che i dilettanti della statistica amano i disegnini colorati di Excel, ecco un semplice diagramma temporale che lo dimostra: l'evoluzione temporale che riflette è immaginaria, ma non meno realistica di qualsiasi altra. Supponiamo che dei 4900 battezzati del 2015, solo 1200 abbiano iniziato il servizio nel 2015 (dei 1400 di cui riferisce l'Annuario) e gli altri siano così costituiti:

- 850 di essi avevano iniziato a predicare nel 2011;
- 900 di essi nel 2012;
- 950 nel 2013;
- 1000 nel 2014;
- 1200 hanno effettivamente iniziato a predicare nel 2015.

Si ha cioè una prevalenza di battesimi dovuti a proclamatori di 'recente nomina', mentre diminuisce, procedendo a ritroso nel tempo, il numero di quelli che lasciano passare un tempo maggiore dall'inizio dell'opera di ministero pubblico al battesimo.

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Morale della favola: 4900 battesimi nel 2015, come mostra il diagramma, e senza dover ipotizzare una 'ecatombe' di estromissioni.
[Modificato da EverLastingLife 31/07/2016 17:09]