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viceadmintdg1, 07/10/2016 15.25:


Nel Nuovo Testamento, la sopravvivenza è uno dei cardini dell'insegnamento di Gesù e degli apostoli. I tre apostoli testimoni della trasfigurazione di Gesù (svegli, e quindi non in sogno) videro parlare con Gesù due uomini vissuti molti secoli prima; e il concetto di sopravvivenza fuori del corpo noi lo troviamo anche in altri testi:

─ Lc 9,28-32:






Nessuna “sopravvivenza fuori del corpo” nei testi da Lei indicati, non capisco francamente dove la legga e le dimostrerò che la sua affermazione è ampiamente errata.

Cominciamo a vedere il testo matteano della Trasfigurazione del Signore Gesù (Mt. 17:1-9) che, ad esempio, chiarisce l' arcano.
Infatti, in Mt. 17:9 Gesù afferma:

"Non parlate a nessuno di questa visione (horama), prima che il Figlio dell' uomo non sia risorto dai morti" (Mt. 17:9 CEI).

Si tratta quindi di una horama, di una visione: ma la stessa cosa accade in Atti 9:11-12!

Lì viene detto che Paolo stava pregando e che in horama, in visione, vide un uomo, Anania, entrare e porre le mani su di lui, il punto è che Anania, pur apparendo in visione, non era realmente lì da Paolo in quel momento, giacchè il Signore Gesù gli sta dicendo di andare da Paolo e Anania vi andò, ma solo successivamente (Atti 9:17-19).

Secondo punto importante, la Trasfigurazione del Signore è un' anticipazione della gloria del Regno e guardi che non lo diciamo noi, ma la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, che nel racconto lucano della trasfigurazione, prima di Luca 9:27, sottotitola come segue:

"L' avvento prossimo del regno".

Pertanto, alla luce di quanto esposto sopra, il fatto che Mosè ed Elia apparissero in visione con Gesù non significa che essi fossero realmente vivi nella loro gloria celeste (vedi Luca 9:30-32) e quindi apparsi realmente lì in quella occasione, poichè neppure lo stesso Gesù poteva essere realmente lì come re risorto e glorificato (Mt. 16:28 ; Luca 9:32), visto che era ancora uomo e non era stato ancora risorto e glorificato.

Erano presenti per mezzo di una horama, di una visione.

Dato che la glorificazione di Gesù era futura rispetto al momento in cui avvenne la Trasfigurazione del Signore, ecco che anche la risurrezione di Mosè ed Elia era futura.

Ergo, Dio può far apparire in visione (horama) non chi è già nella gloria del Regno ma chi lo sarà in futuro, come lo stesso Gesù e come Mosè ed Elia.

Ciò ovviamente non toglie affatto realtà alla visione, che è reale, realissima ma che riguarda un evento futuro, non presente.

Dio può far apparire in visione e in gloria ciò che vuole e chi vuole, in quanto per Lui sono tutti viventi, Luca 20:38 ; Rom. 4:17. Vedremo poi il senso di questa affermazione.

Pertanto, l’ episodio della Trasfigurazione non dimostra in alcun modo che Mosè ed Elia fossero già con la loro cosiddetta "anima" immortale al cospetto di Dio….


(segue....)