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Confutazione trasmissione radiomaria del gris di novembre 2016...

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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 09/11/2016 11:44
    "Tu sarai con me in paradiso" quando?
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 09/11/2016 11:46
    Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prendono la parola Grazia Di Nicola prima e Rocco Politi successivamente.

    Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito:

    I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
    [Modificato da viceadmintdg1 25/11/2016 22:39]
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 25/11/2016 22:36
    L’ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che parla in merito alla risposta di Gesù al ladrone pentito "sarai con me in paradiso" dicendo:


    In Luca 23:42,43 si legge: E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

    Tutte le traduzioni rendono il versetto in questo modo, solo la Bibbia dei tdG rende la frase in maniera simile ma diversa:

    "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”.

    La differenza sta nei due punti messi nella traduzione dei TdG dopo la parola 'oggi' anzichè prima come fanno le altre traduzioni bibliche. Questa differenza è condizionata dal loro credo secondo cui l’anima muore insieme col corpo; pertanto, essi dicono, Gesù non può aver detto al ladrone che sarà in paradiso ‘oggi’, ma solo alla fine del sistema di cose, al ritorno di Gesù.
    Non siamo d’accordo con questa traduzione perché non ha senso l’espressione “ti dico oggi”, perché non poteva certo dirla ieri o domani quella promessa. Era ovvio che la faceva in quel momento non era necessario ribadire 'oggi'.
    Gli antichi non usavano punti e virgole ma nelle traduzioni moderne tutti tranne i tdG aggiungono i segni di interpunzione nel modo corretto. Ben 74 volte Gesù usa espressioni simili nei Vangeli e anche i tdG traducono correttamente ma solo in questo caso mettono la pausa in un punto sbagliato della frase per cambiarne il senso e adattarlo alla loro credenza.
    Essi infatti riconoscono 2 categorie di salvati: gli unti, ossia i 144000 che chiamano anche il piccolo gregge e che secondo loro andranno in cielo a governare con Gesù (coloro che in occasione della pasqua del 14 nisan prendono gli emblemi) e la grande folla, la maggioranza dei tdG, che vivranno nella terra paradisiaca.

    Ma questa distinzione in 2 classi non sussiste, non è vero che coloro che andranno in cielo sono solo un piccolo numero di credenti perché quando Gesù parla del "piccolo gregge" non dice nel modo più assoluto che costoro sono gli unici ad andare in cielo come si evince da Luca 12:31-34:
    “Tuttavia, cercate di continuo il suo regno, e queste cose vi saranno aggiunte. 32 “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno. 33 Vendete le cose che vi appartengono e fate doni di misericordia. Fatevi borse che non si consumino, un tesoro che non venga mai meno nei cieli dove non si avvicina il ladro né la tignola consuma. 34 Poiché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.

    E con questo concludo.



    Lascio la parola a chi desidera replicare
    [Modificato da viceadmintdg1 25/11/2016 22:37]
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    (SimonLeBon)
    Post: 49.949
    Città: PINEROLO
    Età: 53
    TdG
    00 27/11/2016 19:35
    Re:
    Cadei:

    In Luca 23:42,43 si legge: E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

    Tutte le traduzioni rendono il versetto in questo modo, solo la Bibbia dei tdG rende la frase in maniera simile ma diversa:

    "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”.



    Ringraziamo il Cadei per questa ultima perla da imbonitore di folle, alla quale è facilissimo rispondere con i fatti.

    Qui la resa dell’americana “The Christian Bible”:
    Lu 23,43 “The He said to him, “Amen [‘truly’], I say to you today, you will be with Me in Paradise [the new (third) earth of the Last Age (Rev. 21:1-22:2)].” Christian Bible Society (1995)

    In lingua francese la Bible du Semeur rende:
    Et Jésus lui répondit:
    ---Vraiment, je te l'assure: aujourd'hui même, tu seras avec moi dans le paradis.

    E la traduzione ecumenica francese TOB:
    Jésus lui répondit : « En vérité, je te le dis, aujourd’hui, tu seras avec moi dans le paradis. »

    Per conoscenza del Cadei, che evidentemente prima di scrivere non s’informa o non ha interesse ad informarsi, e dei nostri lettori, Felice Buon Spirito nel suo libro “La traduzione del Nuovo Mondo. Manipolata o tradotta fedelmente.” Pubblicato da Azzurra7 nell’ormai lontano 2005, riporta ben 10 traduzioni simili o identiche alla TNM dei testimoni di Geova. Il Cadei farebbe bene a comprarlo.

    Cadei:

    La differenza sta nei due punti messi nella traduzione dei TdG dopo la parola 'oggi' anzichè prima come fanno le altre traduzioni bibliche. Questa differenza è condizionata dal loro credo secondo cui l’anima muore insieme col corpo; pertanto, essi dicono, Gesù non può aver detto al ladrone che sarà in paradiso ‘oggi’, ma solo alla fine del sistema di cose, al ritorno di Gesù.
    Non siamo d’accordo con questa traduzione perché non ha senso l’espressione “ti dico oggi”, perché non poteva certo dirla ieri o domani quella promessa. Era ovvio che la faceva in quel momento non era necessario ribadire 'oggi'.



    Senza allargare troppo la discussione, ricordiamo al Cadei che secondo il racconto biblico di Genesi (e non secondo l’opinione dei tdG) l’uomo è stato creato da Dio come unione di "polvere del terreno" (עָפָר֙ מִן־הָ֣אֲדָמָ֔ה , afar min ha`adam, nel testo) e alito divino (נִשְׁמַ֣ת , nishmat, nel testo), si veda Gen.2,7.

    Come destino per l’uomo è previsto il ritorno alla “polvere” (si veda Gen.3,19 col ben noto “polvere sei e in polvere ritornerai”).
    La distinzione tra anima e corpo cara al Cadei, non solo è essenzialmente estranea alla Bibbia, ma era molto cara anche ai farisei ellenisti, criticati e condannati dal Cristo in modo molto chiaro.

    Cadei:

    Gli antichi non usavano punti e virgole ma nelle traduzioni moderne tutti tranne i tdG aggiungono i segni di interpunzione nel modo corretto. Ben 74 volte Gesù usa espressioni simili nei Vangeli e anche i tdG traducono correttamente ma solo in questo caso mettono la pausa in un punto sbagliato della frase per cambiarne il senso e adattarlo alla loro credenza.



    Come ho già fatto notare, non sono solo i tdG a mettere punti e virgole in modo simile o identico alla TNM, il Cadei mente.

    Inoltre, se il testo in lingua originale non ha punti, chi stabilisce il “modo corretto” o quello scorretto?

    Cadei:

    Essi infatti riconoscono 2 categorie di salvati: gli unti, ossia i 144000 che chiamano anche il piccolo gregge e che secondo loro andranno in cielo a governare con Gesù (coloro che in occasione della pasqua del 14 nisan prendono gli emblemi) e la grande folla, la maggioranza dei tdG, che vivranno nella terra paradisiaca.

    Ma questa distinzione in 2 classi non sussiste, non è vero che coloro che andranno in cielo sono solo un piccolo numero di credenti perché quando Gesù parla del "piccolo gregge" non dice nel modo più assoluto che costoro sono gli unici ad andare in cielo come si evince da Luca 12:31-34:

    “Tuttavia, cercate di continuo il suo regno, e queste cose vi saranno aggiunte. 32 “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno. 33 Vendete le cose che vi appartengono e fate doni di misericordia. Fatevi borse che non si consumino, un tesoro che non venga mai meno nei cieli dove non si avvicina il ladro né la tignola consuma. 34 Poiché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.

    E con questo concludo.



    I tdG commemorano il 14 Nisan com’era tradizione biblica anche ai tempi del Cristo. Dovrebbe spiegare piuttosto lei ai suoi lettori perché la sua chiesa non lo fa più. La promessa di possedere “la terra” (הָאָ֙רֶץ , haarets, nel testo) è molto ben attestata nelle scritture. Ad esempio la CEI in Deut. 34,4 dice “Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza.”

    Forse che il Cadei vuol sostenere che Dio si è rimangiato la sua parola e ora spedisce tutti in cielo o all’inferno, anche all’insaputa dei suoi stessi servitori più fedeli?

    Fa bene a concludere, caro Cadei, così eviterà di dire altri spropositi.

    Simon
  • Aquila-58
    00 01/12/2016 12:06

    42 E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel

    tuo regno
    ». 43 Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi

    con me sarai nel paradiso».
    (Luca 23:42-43 CEI)


    E' corretta la traduzione della Bibbia CEI del versetto 43, sulla base del contesto immediato?



    A presto.......
    [Modificato da Aquila-58 01/12/2016 12:14]
  • Aquila-58
    00 01/12/2016 18:34
    Grazie Admin,

    viceadmintdg1, 25/11/2016 22.36:

    L’ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che parla in merito alla risposta di Gesù al ladrone pentito "sarai con me in paradiso" dicendo:

    In Luca 23:42,43 si legge: E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

    Tutte le traduzioni rendono il versetto in questo modo, solo la Bibbia dei tdG rende la frase in maniera simile ma diversa:

    "Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”.





    Non è propriamente vero.
    Ecco alcune Bibbie che traducono in maniera simile alla TNM:

    Traduttori che inseriscono due punti dopo la parola "oggi".

    1 "Veramente ti dico in questo giorno: Con me sarai . . ." - Emphasized Bible, (1902) J. B. Rotherham
    2 ". . . ti dico oggi: tu sarai con me . . ." - The Gospel from Aramaic, (1933) George M. Lamsa
    3 ". . . ti dico oggi: Tu sarai . . ." - Neue Testament, Luwig Reinhardt
    4 ". . . ti dico oggi: Tu sarai con me . . ." - Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre
    Scritture, (1987) Watch Tower Bible and Tract Society

    Traduttori che inseriscono una virgola dopo "oggi".

    1 ". . . ti sto dicendo oggi, con me tu sarai . . ." - Concordant Literal, R.Young
    2 "In verità ti dico oggi, che sarai con me . . ." - Versão Trinitária, (1883)
    3 ". . .Io ti dico oggi, tu sarai . . ." - The Gospel from Aramaic, (1940) George
    M. Lamsa
    4 ". . . io ti dico oggi, tu sarai . . ." - New World Translation of the Holy Scriptures,
    (1984) Watch Tower Bible and Tract Society
    5 ". . . ti dico oggi, tu sarai . . ." – The Christian Bible (1995) Its New
    Contract Writings Portion; A Literal, Accurate, Plain English "New Testament" CBS

    Altre Traduzioni

    1 ". . . ti dico oggi con me, tu sarai, . . ." - The Gospel of History, (1900) Charles A.
    L. Totten
    2 ". . . oggi ti dico, tu sarai . . ." - The New Testament of Our Lord and Savior Jesus
    Anointed, (1958) J. L. Tomanek - Idaho
    3 ". . . già oggi ti do l’assicurazione: (un giorno) tu sarai . . ." - Wilhelm Michaelis
    4 "In verità, io ti dico, oggi, tu sarai . . ." - Traduction Oe cuménique de la Bible,
    (1988)
    5 ". . . io te lo dico in verità, oggi stesso, tu sarai con me . . ." - La Sainte Bible,
    (1908) L.Segond et H. Oltramare

    Tutti in errore? [SM=g2037509]

    Poi ci sono Bibbie che, pur di non mettere segni di punteggiatura nè di qua, nè di là, cosa fanno?

    Aggiungono spudoratamente un "che", assente nel testo greco:

    "Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso " (Parola del Signore - Bibbia Interconfessionale,

    il cui testo è approvato, da parte cattolica, dalla autorità

    ecclesiastica (Conferenza Episcopale Italiana
    )

    "Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso " (Nuova Riveduta).

    Naturalmente, neppure uno straccio di critica a queste due traduzioni che aggiungono a piacimento parole che nel testo greco sono assenti e che, ovviamente, dirigono il senso del passo in una chiara direzione...

    Inutile dire che il testo della CEI sia ampiamente influenzato da quello della Vulgata......

    "Amen, dico tibi, hodie mecum eris in Paradiso "

    Ma è interessante che lei citi anche la traduzione CEI del versetto precedente, Luca 23:42:

    «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».

    Come vedremo nella trattazione che seguirà, sta proprio lì un aspetto importante della questione……



    (segue, a presto……)
    [Modificato da Aquila-58 01/12/2016 18:36]
  • Aquila-58
    00 02/12/2016 19:12
    Gesù e il ladrone andarono quel giorno stesso in Paradiso con la loro "anima spirituale immortale"?



    Tra pochissimo...
  • Aquila-58
    00 02/12/2016 19:52
    viceadmintdg1, 25/11/2016 22.36:




    La differenza sta nei due punti messi nella traduzione dei TdG dopo la parola 'oggi' anzichè prima come fanno le altre traduzioni bibliche. Questa differenza è condizionata dal loro credo secondo cui l’anima muore insieme col corpo; pertanto, essi dicono, Gesù non può aver detto al ladrone che sarà in paradiso ‘oggi’, ma solo alla fine del sistema di cose, al ritorno di Gesù.





    Voi immaginate che la cosiddetta anima spirituale immortale di Cristo e del ladrone sia andata in Paradiso (che per voi, naturalmente, è solo il cielo….) quel medesimo giorno.

    Ma questo non è dimostrabile in alcun modo (se non con la filosofia), anzi, le Scritture attestano l’ esatto contrario di quel che voi asserite.

    Dobbiamo restare a ciò che è attestato e non andare oltre.

    L’ unica certezza biblica che abbiamo è che Gesù stette nell’ Ades ("inferi" secondo la vostra traduzione, cioè nella tomba, che restituirà tutti i suoi morti e sarà a sua volta eliminata per sempre con la morte stessa, vedasi Apoc. 20:13-14) per tre giorni (Atti 2:27, 30-31).

    Del resto lo anticipò Lui stesso quando disse:

    22«Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». “ (Luca 9:22 CEI).

    Gesù non aggiunse altro, non alludendo ad alcuna precedente dipartita di una sua anima spirituale immortale: siete voi che ne parlate, con la vostra teologia, non Gesù!

    Cristo ascese (attenzione: “ascese”…....ci tornerò perché è un punto importante) al Cielo solo dopo 40 giorni, secondo il racconto degli Atti degli apostoli (Atti 1:3,9).

    Dicevo dell’ ascendere ai cieli di Cristo: Gesù disse che non era ancora asceso al cielo, al Padre, in Gv. 20:17.

    Attenzione: qui l’ evangelista usa non un verbo greco per “risorgere” ma il verbo anabaino, che significa “ascendere, salire, andar su”.

    Quindi il verbo potrebbe indicare anche il salire, l’ andar su di un’ anima spirituale, visto che non significa “risorgere”, per cui il greco usa altri verbi (anistemi, egeiro, exegeiro).

    Non abbiamo quindi alcuna indicazione biblica che Lui o qualcosa di Lui sia salito, asceso al Padre prima dei quaranta giorni....

    Del resto, sia in Luca 23:43 che in Gv. 20:17, Gesù non parla di una parte immortale di se, ma di tutto se stesso:

    tu sarai con me in Paradiso” ; “non sono ancora salito al Padre”…..non c' è uno straccio di motivo biblico per supporre che una parte spirituale immortale di Lui sia salita, ascesa al cielo precedentemente e poi, successivamente, il suo corpo glorioso.

    Nessuna!


    Basterebbe solo il passo di 1 Cor. 15:18 (letto con cuore completo), per invalidare la vostra dottrina di un’ anima spirituale che si separa dal corpo al momento della morte, 1 Cor. 15:18.

    Leggiamola dal testo CEI:

    "18 Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti." (1 Cor. 15:18 CEI)

    Il testo greco, alla lettera, si traduce:

    quindi anche gli addormentati in Cristo sono periti ( o , "annientati", "svaniti", “perduti” (“ara kai hoi koimethentes en Christoi apolonto) “).

    Il verbo greco qui presente (apollymi) significa “annientare, perdere, svanire, morire, andar perduto” (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamente di Balz e Schneider, vol. I, pag. 359).

    Pertanto anche gli addormentati (nella morte) in Cristo sono periti, perduti, svaniti.
    Questa è la condizione dell' addormentato nella morte, se non ci fosse la risurrezione, che è la sua unica speranza.

    La prospettiva post mortem dell’ essere umano (e quindi anche del ladrone di Luca 23:43) è legata alla risurrezione, non alla sopravvivenza di una parte immortale di lui che vive coscientemente altrove.

    Senza la risurrezione, l’ addormentato nella morte in Cristo (cioè colui che è morto fedele a Cristo o si è convertito al Cristo in punto di morte, come il ladrone…) è svanito, perduto, perito, come abbiamo letto in 1 Cor. 15:18!

    Non è quindi, in alcun modo, nella beatitudine al cospetto di Dio con un’ anima spirituale immortale…

    Decade pertanto l' ipotesi che Cristo e il ladrone siano andati in Paradiso quel medesimo giorno con la loro cosiddetta anima spirituale immortale.

    Semplicemente, non abbiamo elementi scritturali per affermarlo, anzi...



    (segue, a presto…)
    [Modificato da Aquila-58 02/12/2016 19:58]
  • Aquila-58
    00 03/12/2016 12:46

    Qual' è il senso dell' avverbio greco semeron ("oggi") nel passo lucano che stiamo esaminando?


    Qual' è il senso della risposta di Gesù in Luca 23:43, in relazione alla domanda fatta dal ladrone in Luca 23:42?

    Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». " (CEI)




    A stasera per la risposta....
    [Modificato da Aquila-58 03/12/2016 12:48]
  • Aquila-58
    00 03/12/2016 20:09
    viceadmintdg1, 25/11/2016 22.36:



    Non siamo d’accordo con questa traduzione perché non ha senso l’espressione “ti dico oggi”, perché non poteva certo dirla ieri o domani quella promessa. Era ovvio che la faceva in quel momento non era necessario ribadire 'oggi'.




    Secondo il modo di parlare aramaico, in questo versetto si da importanza alla parola “oggi”.

    La promessa fu fatto in quel giorno e si sarebbe dovuta adempiere più tardi, giacchè come abbiamo visto le Scritture non sostengono in alcun modo che Cristo e il ladrone fossero andati in Cielo quel giorno stesso con un’ anima spirituale immortale, si tratta di filosofia, non di Bibbia.

    Non è infrequente questo uso di "oggi" nel giudaismo.

    Per esempio, nel Deuteronomio leggiamo:

    17 Tu hai sentito oggi [semeron nella LXX] il Signore dichiarare che egli sarà Dio per te, ma solo se tu camminerai per le sue vie e osserverai le sue leggi, i suoi comandi, le sue norme e ascolterai la sua voce. 18 Il Signore ti ha fatto dichiarare oggi [semeron nella LXX] che tu sarai il suo popolo particolare, come egli ti ha detto, ma solo se osserverai tutti i suoi comandi" (Deut. 26:17-18 CEI)

    L’ avverbio semeron, “oggista solo ad indicare una promessa certa (per questo Gesù la introduce con Amen, che significa “certo, in verità”). E’ posto nella frase per dare enfasi e certezza alla promessa......

    Veniamo all’ altro punto cruciale che invalida la vostra dottrina e riguarda il Regno.

    Vediamo la frase del ladrone, prendendo dal testo CEI:

    “«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». “ (Luca 23:42 CEI)

    Il Regno non fu stabilito, o meglio, Gesù non cominciò a regnare o non entrò nel suo Regno in quel giorno. Quello era un evento futuro.

    Apoc. 11:15, 17-18 CEI:

    «15 Il regno del mondo
    appartiene
    [in realtà nel testo greco troviamo egeneto, "(è) divenuto"] al Signore nostro e al suo Cristo:
    egli regnerà nei secoli dei secoli».
    17 «Noi ti rendiamo grazie,
    Signore Dio onnipotente,
    che sei e che eri,
    18 perché hai preso in mano la tua grande potenza
    e hai instaurato il tuo regno....
    ”.

    Si noti il seguito del versetto 18.....

    "......Le genti fremettero,
    ma è giunta la tua ira,
    il tempo di giudicare i morti,
    di dare la ricompensa
    ai tuoi servi, i profeti, e ai santi,
    e a quanti temono il tuo nome,
    piccoli e grandi,
    e di annientare coloro
    che distruggono la terra
    ».

    Il regno è quindi messo in relazione con il Giudizio, la ricompensa ai santi, l’ ira di Dio…..tutte cose future…

    Apoc 12:10 CEI:

    “«Ora si è compiuta
    la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
    e la potenza del suo Cristo,
    perché è stato precipitato
    l'accusatore dei nostri fratelli,
    colui che li accusava davanti al nostro Dio
    giorno e notte.


    Questa profezia scritta più di mezzo secolo dopo la morte di Cristo era rivolta verso il futuro, cioè quando Satana sarebbe stato scacciato dai cieli.

    Quindi al tempo della frase di Luca 23:42 Gesù non era ancora entrato nel suo Regno e incominciato a regnare.

    Infatti persino dopo la sua risurrezione, nel libro degli Atti degli Apostoli, i suoi discepoli gli chiesero:

    «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?» (Atti 1:6 CEI).

    La risposta implicita fu: no! Gesù dimostrò così che ancora non era arrivato il tempo per istituire il Regno.

    Non si siamo proprio, amici di Radio Maria.......


    (segue, a presto......)
    [Modificato da Aquila-58 03/12/2016 20:20]
  • Aquila-58
    00 04/12/2016 13:43
    viceadmintdg1, 25/11/2016 22.36:



    Gli antichi non usavano punti e virgole ma nelle traduzioni moderne tutti tranne i tdG aggiungono i segni di interpunzione nel modo corretto. Ben 74 volte Gesù usa espressioni simili nei Vangeli e anche i tdG traducono correttamente ma solo in questo caso mettono la pausa in un punto sbagliato della frase per cambiarne il senso e adattarlo alla loro credenza.




    Cominciamo con l’ ultima parte del ragionamento di Cadei: “ma solo in questo caso mettono la pausa in un punto sbagliato della frase per cambiarne il senso e adattarlo alla loro credenza”.

    Capisco che lei debba "far colpo" sui radioascoltatori, però mi chiedo che razza di discorso sia!

    Scusi, noi dobbiamo “adattare” la punteggiatura al “nostro credo”, oppure inserirla sulla base di quello che dicono le Scritture circa l’ ascensione celeste di Cristo e riguardo al regno, di cui parla il versetto 42?

    Quindi che significa “mettere la pausa in un punto sbagliato?”.

    Sbagliato secondo il vostro credo dell’ anima spirituale immortale, non secondo le Scritture di cui ho parlato nei post precedenti e che attestano nel senso contrario alla vostra dottrina…..

    Inoltre è errato anche quello che lei dice sulle 74 volte: innanzitutto vi sono 75 variazioni della formula: “amen soi lego” (“in verità ti dico”), c’ è poi da dire che il singolare soi (“ti”) viene usato solo otto volte mentre il plurale humin (“vi”) viene usato nei restanti casi.

    Lei si guarda bene di dire al pubblico di Radio Maria la cosa più importante: quella che in tutti i 75 i casi, solamente in Luca 23:43 “oggi” segue “in verità ti dico” e non è per nulla una differenza da poco.

    Alla solennità dell’ espressione “in verità” segue l’ avverbio semeron, “oggi” .

    Abbiamo già visto precedentemente un’ esempio tratto dal Deuteronomio, potremmo citarne un altro dal medesimo libro per dimostrare che l’espressione “ti dico oggiera una comune espressione idiomatica ebraica atta a enfatizzare l’ occasione di un’ affermazione solenne:

    oggi io vi dichiaro [anangello soi semeron nella LXX…..] che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. “ (Deut. 30:18 CEI)…..



    (a stasera per la conclusione....)
    [Modificato da Aquila-58 04/12/2016 13:44]
  • Aquila-58
    00 04/12/2016 20:36

    "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno " (Luca 12:32 CEI)


    ma Gesù disse anche


    "16 E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. "(Gv. 10:16 CEI)


    perchè Gesù fece questa distinzione?


    A tra poco, per la conclusione della risposta a Radio Maria.....
  • Aquila-58
    00 04/12/2016 22:27
    viceadmintdg1, 25/11/2016 22.36:



    Essi infatti riconoscono 2 categorie di salvati: gli unti, ossia i 144000 che chiamano anche il piccolo gregge e che secondo loro andranno in cielo a governare con Gesù (coloro che in occasione della pasqua del 14 nisan prendono gli emblemi) e la grande folla, la maggioranza dei tdG, che vivranno nella terra paradisiaca.

    Ma questa distinzione in 2 classi non sussiste, non è vero che coloro che andranno in cielo sono solo un piccolo numero di credenti perché quando Gesù parla del "piccolo gregge" non dice nel modo più assoluto che costoro sono gli unici ad andare in cielo come si evince da Luca 12:31-34:

    “Tuttavia, cercate di continuo il suo regno, e queste cose vi saranno aggiunte. 32 “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno. 33 Vendete le cose che vi appartengono e fate doni di misericordia. Fatevi borse che non si consumino, un tesoro che non venga mai meno nei cieli dove non si avvicina il ladro né la tignola consuma. 34 Poiché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.

    E con questo concludo.

    Lascio la parola a chi desidera replicare




    Il punto su cui dobbiamo ragionare è il seguente:
    che cos’ è il Regno di Dio
    cosa si va a fare in cielo?

    Per cambiare aria?
    Perché è la destinazione di tutti i cristiani?

    Il N.T. è chiarissimo su questo: si è chiamati per regnare con Cristo.

    Infatti, il cristiano che riceve l’ adozione a figlio, sulla base dell’ insindacabile attestazione dello spirito santo e del proprio spirito, ha di fronte a se la prospettiva di divenire un coerede di Cristo (Rom. 8:15-17).

    Avrà quindi la stessa eredità di Cristo: sarà un Re (quindi un Governante), un Sacerdote e un Giudice celeste!

    E’ in questa luce che dobbiamo leggere il passo da Lei indicato:
    Luca 12:31-32 CEI:

    31 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
    32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno
    ”.

    Il tema del contesto è quindi quello del Regno di Dio e qui Gesù ci fa una rivelazione: che i componenti di questo Regno sono pochi, non molti.

    Infatti usa l’aggettivo mikros, “piccolo” (e non megas, “grande”….), come mai?

    E come mai Gesù disse anche di avere “altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare” (Gv. 10:16 CEI)? Secondo le parole di Cristo, a queste "altre pecore" non viene dato alcun Regno...

    Perchè questa distinzione?

    Il “piccolo gregge” si riferisce forse ai giudei, mentre le “altre pecore”, a cui non viene dato alcun Regno (Gv. 10:16), ai pagani, i gentili, agli etnico-cristiani?

    No, poiché Pietro dice, nella sua prima lettera:

    9 Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. 10 Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia. “ (1 Pt. 2:9-10 CEI)


    I Co-regnanti celesti di Cristo (Re e Sacerdoti, il regal sacerdozio di cui parla Pietro) vengono da tutte le nazioni:

    e cantavano un canto nuovo:
    «Tu sei degno di prendere il libro
    e di aprirne i sigilli,
    perché sei stato immolato
    e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
    uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
    10 e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
    un regno e sacerdoti,
    e regneranno sopra la terra
    ».
    “ (Apoc. 5:9-10 CEI).

    I 144.000 israeliti spirituali vengono visti sul celeste Monte Sion (Apoc. 14:1 ; si confronti Ebrei 12:22) , per noi il numero è letterale, ma poniamo il caso che fosse simbolico, cosa simbolizzerebbe?

    La chiesa?

    I martiri?

    Dove lo legge?

    E se quel numero indicasse - invece - che un piccolo numero di cristiani (il piccolo gregge, per l’ appunto) va a regnare in cielo con Cristo?
    Perchè escluderlo?
    Semplice: perchè crollerebbe tutta la vostra teologia...

    Biblicamente la speranza cristiana è duplice, celeste e terrena:

    Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia. “ (2 Pt. 3:13 CEI).

    Il proposito divino è quello di radunare in Cristo tutte le cose, le cose nei cieli e le cose sulla terra:

    9 facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
    secondo la benevolenza che in lui si era proposto
    10 per il governo della pienezza dei tempi:
    ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
    quelle nei cieli e quelle sulla terra.
    “ (Efes. 1:9-10 CEI).

    Le cose nei cieli sono gli angeli?
    No.
    Gli angeli (si veda anche Ebrei 2:16!) non sono stati riscattati mediante il sangue di Cristo, per il perdono dei loro falli e riconciliati con Dio per mezzo di Cristo (Romani, capitolo 5), ma è proprio di questo che si parla nel contesto di Efes. 1:7-10!

    Sono solo brevissimi cenni perchè l' argomento del Regno è molto vasto e richiederebbe una trattazione lunghissima che annoierebbe i visitatori del forum, per cui mi sono limitato a poche parole, l' essenziale....



    FINE
    [Modificato da Aquila-58 04/12/2016 22:35]
  • Aquila-58
    00 08/12/2016 13:01
    UP



    [Modificato da Aquila-58 08/12/2016 13:01]