00 24/04/2017 13:01
anonimo, 24/04/2017 09.36:


I frutti ? Quali ?
La tristezza sui volti dei bimbi figli di tdG, famiglie divise, sfasciate depresse, segnate dalla dissociazione, disassociazione del CD " antibiblica", che pone pesi enormi persino sui figli minori ,con famiglie con seri malesseri per aver visto i propri figli morire per il veto delle emotrasfusioni " antibibliche ", dove fino a qualche decennio trascorso, erano approvate con elogio dall'org.?
Non si trova una famiglia tdg unita, felice; questi sono i frutti; possibile che non vogliate vedere i fatti ?
Quali sarebbero gli altri frutti ,la vostra predicazione ?
Beh quella ormai si riduce ad una passeggiata per le vie delle città , per coloro che ancora ci vanno, dopo la delusione della generazione che non doveva passare ....



LA "VOLPE" E L'UVA
La volpe e l'uva (in greco Ἀλώπηξ καί σταφυλή, Alópex kái staphylé) è una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. "Fare come la volpe con l'uva" significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere. La reazione dell'animale è considerata una forma esemplare di razionalizzazione in psicologia e di dissonanza cognitiva in psicologia sociale.

« Ἀλώπηξ λιμώττουσα, ὡς ἐθεάσατο ἀπό τινος ἀναδενδράδος βότρυας κρεμαμένους, ἠβουλήθη αὐτῶν περιγενέσθαι καὶ οὐκ ἠδύνατο. Ἀπαλλαττομένη δὲ πρὸς ἑαυτὴν εἶπεν· «Ὄμφακές εἰσιν.» Oὕτω καὶ τῶν ἀνθρώπων ἔνιοι τῶν πραγμάτων ἐφικέσθαι μὴ δυνάμενοι δι' ἀσθένειαν τοὺς καιροὺς αἰτιῶνται. »

(IT)
« Una volpe affamata, come vide dei grappoli d'uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi». Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze. »

(Esopo, La volpe e l'uva)
mentre il testo latino di Fedro:

(LA)
« Fame coacta vulpes alta in vinea / uvam adpetebat, summis saliens viribus. / Quam tangere ut non potuit, discedens ait: / "Nondum matura est; nolo acerbam sumere." / Qui, facere quae non possunt, verbis elevant, / adscribere hoc debebunt exemplum sibi. »

(IT)
« Spinta dalla fame una volpe tentava di raggiungere un grappolo d'uva posto sin alto sulla vite, saltando con tutte le sue forze. Non potendo raggiungerla, esclamò: "Non è ancora matura; non voglio coglierla acerba!". Coloro che sminuiscono a parole ciò che non possono fare, debbono applicare a sé stessi questo paradigma. »




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2 Sam. 22:26-27
Con qualcuno leale agirai con lealtà;
Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; con chi si mantiene puro ti mostrerai puro e con chi è perverso agirai come da sciocco.....