00 25/05/2017 06:20
Re:
StefanoFalier, 24/05/2017 22.24:

Ciao a tutti spero che questa sia la sezione giusta per questo post, vorrei chiedere a voi amici un parere su questa cosa che ho scoperto di recente. Allora, la Lettera agli ebrei al versetto 1,6, riporta una citazione dell'antico testamento e dice:

"Lo adorino tutti gli angeli di Dio"

La mia bibbia di Gerusalemme riporta deuteronomio 32,43 come citazione, ma se vado a leggere il versetto in questione nel deuteronomio della bibbia di Gerusalemme, queste parole non si trovano (si parla invece di nazioni che esultano e di vendicare il sangue dei servi, ecc.). Pensavo fosse un errore o una citazione non proprio letterale. Ma indagando ho scoperto che invece la citazione testuale esiste ma si trova nel deuteronomio versione LXX, anzi i versetti sono proprio identici, li riporto qui sotto in greco per rendere l'idea:

Ebr. 1,6 (Gerusalemme)
[...] καὶ προσκυνησάτωσαν αὐτῷ πάντες ἄγγελοι Θεοῦ
Deut. 32,43 (LXX)
[...] καὶ προσκυνησάτωσαν αὐτῷ πάντες ἄγγελοι Θεοῦ

Che cosa significa questo secondo voi? Che san Paolo citava dall'antico testamento in greco oppure c'è un'altra spiegazione? E come mai le bibbie differiscono? Grazie, mi affido alle vostre dotte spiegazioni.

Stefano





si, in effetti si tratta di una citazione anticotestamentaria dai LXX,

kai proskunesatosan autoi pantes aggeloi theou


ma la cosa non deve sorprendere, perchè moltissime citazioni anticotestamentarie nel N.T. sono prese dai LXX, a cominciare da Matteo 1:23,

idou he parthenos en gastri hexei kai texetai huion

che cita Isaia 7:14

ιδου η παρθενος εν γαστρι εξει και τεξεται υιον

idou he parthenos en gastri hexei kai texetai huion

dove nei LXX troviamo effettivamente parthenos ("vergine, nubile, casto") in luogo dell' ebraico ʽalmàh


Insomma, era una prassi per gli autori neotestamentari usare moltissime volte i LXX nelle citazioni dell' A.T..
Una LXX che in quei casi così diventa a tutti gli effetti parola di Dio...

[Modificato da Aquila-58 25/05/2017 06:32]