00 23/06/2017 12:39
L'ultimo intervento è di don Battista Cadei che affronta il tema:


La vita eterna secondo i tdG: paradiso terrestre o celeste?

Essi sostengono che la parola "Paradiso" significhi sempre giardino terrestre, ignorando il senso spirituale che invece viene dato dalle Scritture. Nel NT la parola "paradiso" ricorre 3 volte sempre riferendosi ad una realtà celeste:

Luca 23:42-43: E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
I tdG però questo versetto lo traducono diversamente (TNM) per celare il senso spirituale: 43 Ed egli disse a lui: “Veramente ti dico oggi: Tu sarai con me in Paradiso”.

Un altro punto in cui ricorre la parola "Paradiso" è 2 Corinti 12: 2-4: 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. 3 E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - 4 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.
Qui Paolo fa coincidere il Paradiso col terzo cielo, quindi anche qui il paradiso è inteso come una realtà celeste non terrena.

L’altro passaggio è Apocalisse 2:7: 7Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince concederò di mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio’.

Qui il contesto mostra che tutte le chiese sono chiamate a purificarsi, a restare fedeli, in vista del premio della vita eterna, descritta con molti simboli ma ciascuno dei quali non può essere preso letteralmente ma come simbolo che indirizza alla vita celeste!
In sostanza il paradiso, il terzo cielo la vita eterna, sono espressioni che indicano non una terra paradisiaca ma una realtà trascendente, indescrivibile, indicibile, che va oltre le nostre attuali esperienze.

Ma come sarà il corpo resuscitato? Sarà come il corpo di Gesù. E questo viene ben spiegato nelle Sacre Scritture:

Filippesi 3:20-21: 20 La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, 21 il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.

1 Corinti 15: 35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?». 36 Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; 37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. 38 E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. 42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.

La Parola di Dio dunque dice che i defunti non scompaiono dall’esistenza come invece pensano i tdG, ma che ci sarà la resurrezione dei corpi, non intesa in senso materialista di resurrezione dello stesso identico corpo fisico, ma nemmeno una risurrezione solo spirituale. La Parola rivela che la nostra risurrezione avverrà secondo la resurrezione di Cristo, sarà quindi vera non apparente, anche se con caratteristiche nuove. Infatti tale corpo non potrà più morire (1 corinti 15, Romani 8:11).
Come sarà esattamente il corpo della resurrezione non possiamo comunque saperlo non avendolo mai sperimentato (e non dobbiamo quindi speculare) come dice San Paolo in 1 corinti 2:9:

Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.

E con questa concludo




Lascio la parola a chi desidera replicare...