Copio e incollo queste brevi considerazioni fatte da un utente su Fb il quale non è un nostro fratello ma che condivide molte posizioni teologiche del nostro credo, volevo sapere cosa ne pensate.
Ecco cosa scrive:
secondo il testo biblico, sia prima di essere impiantato in un embrione umano e sia dopo essere risorto, colui che oggi indichiamo col nome di Gesù Cristo viene identificato con la domanda che rivolse a Satana quando questi si ribellò: “Chi si sente alla pari di Dio?”. In ebraico questa domanda si pronuncia Mi [Chi] Ka [Come] El [Dio], frase dalla quale ha avuto origine l’attuale nome italiano Michele.
Così come Giacobbe viene indicato anche col nome di Israele, così Gesù viene indicato anche col nome di Michele.
Alcuni fanno però fatica ad accettare il fatto che il Messia non sia Dio stesso ma la sua prima creatura spirituale, uno che come dice Isaia ha dovuto prima apprendere tutta la sapienza di Dio per poi poterla codificare agli uomini una volta reso umano, e che come dice Daniele irromperà di nuovo nella storia per restaurare il Regno di Dio dando avvio alla risurrezione di gran parte del genere umano sconfiggendo, come profetizza Giovanni, colui che indichiamo con l’epiteto di Satana.
Dal punto di vista squisitamente grammaticale, nella Lettera di Giuda, la Bibbia ci fornisce la prova definitiva di tale identificazione quando al versetto 9 introduce i termini Michele e Arcangelo con la locuzione greca “o de”, mentre al versetto successivo gli uomini empi sono introdotti con la simmetrica locuzione “outoi de”.
In italiano “ou de” significa “questo/i”, mentre “outoi de” significa “quelli”.
Queste locuzioni sono due pronomi che relazionano i soggetti delle due frasi principali ad un versetto precedente dove gli stessi vengono citati contemporaneamente, con “ou de” che richiama l’ultimo in ordine di citazione, mentre “outoi de” quello precedente.
La frase in questione è al versetto 4, dove si parla prima degli uomini empi che poi saranno identificati dal pronome “quelli” al versetto 10, e poi si parla di Gesù Cristo che poi sarà precedentemente identificato dal pronome “questo/i” al versetto 9, dove gli vengono attribuiti anche i termini Michele e Arcangelo.
I tre versetti 4-9-10, dunque, recitano così: “Effettivamente si sono infiltrati tra voi alcuni uomini empi, i quali vengono condannati direttamente dalla Scrittura, che giustificano la loro dissolutezza approfittando della bontà del nostro Dio, rinnegando il nostro unico padrone e signore Gesù Cristo. Ma questi, Michele Arcangelo, quando ebbe una discussione con il diavolo in relazione alla sepoltura del corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti giudichi JHWH ! Quelli, invece, predicano verità che non conoscono mentre continuano a corrompersi ragionando secondo istinti naturali tipici degli animali.".
In pratica la Bibbia ci sta informando che mentre Gesù, il Cristo, Michele, l’Arcangelo, nonostante fosse il Figlio di Dio, per rispetto del padre non ha minimamente osato giudicare neanche l’essere oggettivamente più infimo dell’Universo, dall'altra parte degli impostori si ergono a capo della cristianità approfittano di chi ha fede per ottenere dei vantaggi materiali.
Considerazioni in merito?
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