ZarzacoDranae, 02/11/2017 11.33:
Ciao. Vorrei far prendere in esame (a voi come TdG) i mistici e il loro modo di conoscere, che è più intuitivo che razionale, si ha l'impressione che siano come proiettati "fuori dal corpo", in un altro Universo, fuori dalla dimensione spazio-tempo. Un luogo in cui, pur vacillando, si può acquisire una scienza superiore. In fin dei conti i mistici, sono figure osteggiate dalla chiesa e giudicate anomale dalla scienza. Anche solo per questo mi incuriosiscono.
In ambito positivista e razionale si ritiene che il "misticismo" sia una sorta di aberrazione, o quanto meno una tappa da capire e superare. Per molti agnostici o atei è certo che il registro mistico, il cui vertice è l'estasi, siano ostacoli al vero conoscere e alla vera scienza. Grandi filosofi, anche al di fuori del recinto cristiano, la pensano diversamente. H. Bergson per esempio, cambiò il suo parere negativo iniziale, affermando in seguito che l'evoluzione delle specie viventi raggiungeva il suo compimento nei mistici e l'estasi sarebbe un'esperienza capace di istruirci sul nostro destino.
Pensatori come Plotino inoltre erano aperti, alla trascendenza. Non a caso Plotino conobbe ben quattro estasi. Si può forse pensare che proprio da queste estasi (o visioni...) riuscì a trarre argomenti per la sua scala discendente e ascendente, che si diparte da Dio-Uno e a lui ritorna.
Un saluto
Spesso si associano le proprie esperienze emozionali e sensazionali con l'opera dello spirito santo di Dio in noi. Si attribuiscono così al Cristianesimo, azioni che rasentano il culto dell'emozione.
Quando Gesù riassunse i Dieci comandamenti in quei due principi guida che risaltano l'amore per Dio e per il prossimo, a proposito del modo in cui dobbiamo adorare Dio, Egli disse di amare Dio: "con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la forza e con tutta la mente". Con queste parole Gesù, evidenzia il bisogno di amare e adorare Dio "con tutta la mente", un invito ad un atteggiamento cristiano "equilibrato", che non escluda la disciplina mentale.
Purtroppo in moltissimi movimenti pseudo-cristiani è incoraggiata più l'emozione di tipo esplosivo, che il sentimento dell'anima. Si preferisce l'emozione shock, quella che ha manifestazioni nell'ordine di grida, svenimenti, e convulsioni. Credere alla prevalenza emozionale dell'esperienza con lo spirito di Dio, può tendere a svilire l'ordine e l'intelligenza dell'adorazione resa a Dio. La perdita del controllo, con le manifestazioni estatiche, tipiche dei credenti "carismatici", è messa in contrasto con il vero frutto dello spirito santo di Dio, il quale prevede nel cristiano l'autocontrollo, la "padronanza di sé".
Non dobbiamo pensare che lo spirito di Dio si manifesti scatenando in noi emozioni incontrollate, forti, tempestose. No, lo spirito di Dio, come nel caso dell'esperienza che ebbe Elia, è assente nella tempesta, nel terremoto, nel fragore, ma è presente nel silenzio, nella voce calma e sommessa.
Che le manifestazioni dello Spirito non possono essere quelle accompagnate da estasi appariscenti, da parole e azioni sconclusionate, è indicato anche dall'apostolo Paolo, il quale sottolineò che la pienezza di Dio e del suo spirito è in contrasto con l'ebbrezza del vino e l'ubriachezza.
I movimenti pseudo-cristiani che incoraggiano il fluire di lingue, evitando di pensare e incoraggiando la coscienza umana a far emergere le emozioni, abbracciando la trascendenza, si pongono sullo stesso piano delle religioni pagane sciamaniche, lontane dai valori biblici, poiché la Bibbia insegna l'esatto contrario: nessun profeta vive l'estasi, nessun profeta esce da se stesso, nessun profeta annulla la propria coscienza. Se l'esperienza estatica porta il credente a sconnettere la propria coscienza, questa non può essere concepita come un fenomeno di intimità particolare con Dio.
Nella Bibbia, l'essere ripieni di spirito santo non collima con manifestazioni estatiche. Dall'analisi del testo biblico, il risultato maggiore della presenza dello Spirito nella vita del credente, si manifesta nella testimonianza, nella predicazione e nella vita morale dei credenti.
Il comportamento del cristiano è il test per eccellenza per comprendere la sua reale conversione e l'azione dello spirito di Dio nella propria vita!
Nel nostro tempo, lo spirito santo agisce ricolmando il cristiano di qualità, dignità, contegno, controllo, saggezza, sensibilità, in vista dell'obiettivo: rendere testimonianza alla Buona Notizia del Regno di Dio!
Saluti/biblista