MessiLionel, 23/02/2018 16.09:
Non ho capito cosa significa il fatto che uno morirà all'età di 100 anni come ragazzo e il resto della parte finale
Premesso che Isaia 65:17-25 ha una duplice applicazione, sugli israeliti tornati dall' esilio babilonese e sulla promessa dei nuovi cieli e nuova terra che ancora attendiamo (2 Petro 3:13), una spiegazione può essere questa
Ti cito il testo ebraico originale secondo l' interlineare ebraico italiano A. Vianello:
"
Non vi sarà colà più lattante di giorni o vecchio che non compia i suoi giorni, poichè il giovane, figlio di cento anni, morrà e il peccante, figlio di cento anni, sarà maledetto".
Questo è il testo ebraico originale di Isaia 65:20.
Ma come, prima viene detto che non ci sarà più vecchio che non compia i suoi giorni e poi il giovane, a cent' anni, morrà?
Il versetto vuol dire che non ci sarà più chi morirà prematuramente.
Perchè?
Perchè la morte ereditata dal peccato (Rom. 5:12) non ci sarà più.
Infatti "poichè" introduce la seconda parte del versetto che va considerata in maniera unitaria: il giovane, figlio di cento anni, morirà.
Chi ha cent' anni, secondo te, è giovane?
No, evidentemente si vuol dire che su tale figlio di cento anni (2^ parte del versetto) è sopraggiunta la maledizione a seguito del peccato volontario.
Egli è "giovane" rispetto alla vita eterna che avrebbe potuto vivere (100 anni sono un nulla rispetto alla prospettiva di vivere per sempre...), ecco perchè la Bibbia Interconfessionale - Parola del Signore - dice che "
morirà giovane chi morirà a cent' anni".
Per quale motivo?
Perchè "
se uno non arriva a cent' anni" vorrà dire che è stato punito da Dio (Bibbia Interconfessionale)
Può andare?