erevnitis, 30/05/2018 12.38:
Per quale motivo si dovrebbe usare il termine prova , se questa è fede?
Per quanto mi riguarda è una prova a tutti gli effetti.
In tribunale, ad esempio, si accetta la prova del DNA pur sapendo che esiste una probabilità di avere due DNA identici:
una probabilità su 46.000.000.000 che quella persona sia innocente, ma la si condanna lo stesso.
Allora perché fare due pesi e due misure per un creatore?
Tenendo conto del fatto che la vita non nasce se non da altra vita, e che nessun organo nasce da solo, che i sessi dovevano differenziarsi in un unico passaggio che li rendesse già pienamente funzionali (non mi dilungo perché le eccezioni sarebbero miliardi) e che gli stessi scienziati sono costretti a ricondurre l'evoluzionismo a una serie sterminata di "probabilità su miliardi", simili a quelle (scartate) del replicante identico del DNA.
Ma in tribunale si accetta la normalità e non l'eccezione (la probabilità su miliardi viene considerata zero), in ambito evoluzionistico invece si fa reggere tutto da fantasiose e assurde eccezioni che si concatenano a miliardi una dopo l'altra, come se tutti i DNA di tutti gli assassini del mondo fossero corrispondenti non al sospettato, ma a loro improbabili cloni genetici di 1 su 46.000.000.000.
La definizione di prova scientifica così come esposta sopra ovviamente va bene per un essere intelligente e creatore: una affermazione generica che prova appunto che siamo stati creati da qualcuno.
Se poi sia Dio e, se Dio, sia il Dio biblico, questo passaggio di "specificazione" appunto avviene per fede.
[Modificato da (Flash Gordon) 30/05/2018 13:53]