00 10/07/2018 09:32
[SM=g27987]

Giacomo2018, 10/07/2018 09.13:

A) dalle pubblicazioni in ordine cronologico io vedo questo:

1) 1940. Il corpo direttivo presenta in chiave positiva le trasfusioni di sangue ("Consolazione", 25-12-1940, ediz. inglese).

2) 1945: Il corpo direttivo CONDANNA le trasfusioni di sangue ("Torre di Guardia", 1-7-1945).

3) sempre nel 1945 però....il corpo direttivo dice al contrario che sono "farisei" e privi di misericordia quelli che proibiscono le trasfusioni ( "Consolazione", ediz. di sett. 1945 pag. 29). Non era progressiva la luce??

4) 1959 : "domande dei lettori" citata nel post precedente: niente disassociazione per chi pratica le trasfusioni

5) INFINE, dal 1961, ecco la posizione attuale: chi si fa trasfondere deve essere disassociato. Dopo DUE anni dalle ultime disposizioni viene detto che il giudizio su chi pratica la trasfusione non è più rimesso solo nella mani del Giudice Supremo ma ai comitati giudiziari.

Se a voi sta cosa convince...a me no, qualquadra non cosa.

B) perchè non viene mai detto che il rischio legato alle trasfusioni di sangue è identico a quello che si corre assumendo le parti del sangue comunque concesse dalla Congregazione?

C) Sempre dalle pubblicazioni mi sembra un andirivieni anche la posizione sul siero del sangue:

1958 – Accettabile (La Torre di Guardia del 15 settembre 1958 p.575)

1963 – Inaccettabile (La Torre di Guardia del 15 febbraio 1963 p.124)

1965 – Accettabile (La Torre di Guardia del 15 novembre 1964 pp.680-3)

1974 – Questione di coscienza (La Torre di Guardia del 1 giugno 1974 pagina 352)

D) dissanguare completamente l'animale voleva significare essere certi che l'animale fosse davvero morto restituendo la vita a Dio: il divieto: "non mangerai la carne di un animale con il suo sangue", cioè con la sua vita, starebbe a significare che non bisogna mangiare, come si fa ancora in diverse culture, l'animale ancora vivo.
Una di queste prescrizioni infatti viene resa inutile da Paolo, mostrando che era solo una raccomandazione per evitare una pietra di inciampo per quelli che sono deboli: 1 Cor. 8,7-13; non dice che non mangerò più carne per non disobbedire agli apostoli o a Dio ma "per non fare inciampare o scandalizzare il mio fratello". Tanto è che Paolo dice lecito mangiare carne offerta agli idoli, se non era in un contesto di celebrazione pagana!

Infatti leggete anche 1 Corinti 10.25, 27-29: non ne mangiate a motivo della coscienza DELL'ALTRA PERSONA. Si può mangiare tutto, anche le carni agli idoli, "non è quello che entra dalla bocca ma ciò che esce dal cuore dell'uomo a contaminarlo", lo aveva già detto Gesù. Atti 15,29 era chiarissimamente non un divieto assoluto, ma solo misura di delicatezza dovuta alla presenza dei pagani, come giustamente già Russell stesso affermava in un commento ad At. 15,29.

E) capisco il disappunto nel sapere che ci sono dei confratelli che mossi a pietà cedono per affetto umano verso i figli nel farli trasfondere in segreto e che poi vanno di porta in porta a predicare il rispetto della santità del sangue...ma occorre farsi allora due domande su questo, non credete?
Poi certo, l'incoerenza è connaturale all'uomo.


Attendo vostro gentile riscontro, buona giornata a tutti voi





Innanzitutto c' è da dire una cosa: che la pratica della trasfusione di sangue (relativamente recente) ha messo i veri cristiani di fronte a una situazione nuova, che mai era sorta prima.
Sinceramente non si capisce ancora di quali "capovolgimenti" tu vada cianciando. I principi sono rimasti assolutamente inalterati, è la realtà che diventa più complessa è richiede decisioni adeguate alla nuova complessità.
Quindi sei nell' errore!

E veniamo al sangue
Sei in errore su tutta la linea anche qui, caro amico

Primo errore, il non aver capito che la santità del sangue stabilita da Dio, che non è un precetto alimentare nè un precetto di purità, ma di santità vera e propria del sangue di cui va fatto - scritturalmente parlando - un solo uso.

Da capo! (nel senso che lo abbiamo spiegato miriadi di volte, non a te ma ad altri...)

Il sangue è sacro, è la vita dell' essere vivente e non ne va fatto alcun uso all' infuori di quello cultuale, quello prescritto per i sacrifici di espiazione )come specifica il Levitico, Lev. 17:3-6), fino al sacrificio definitivo di Cristo nel vero santuario, il celeste (Ebrei 9:11-14 ; 10:3-4, 11-20!), che certo ci autorizza in alcun modo a farne, da lì in poi, un altro uso, profano.

Sul sangue non avevamo mai avuto diritto alcuno, nè continuiamo ad averne alcuno, anche dopo il sacrificio di Cristo e il decreto apostolico.

Anzi, il sangue diviene ancora più santo agli occhi dei cristiani perché Gesù ha versato il suo sangue per il perdono dei nostri peccati e dunque è ancora più urgente che i cristiani ubbidiscano al precetto di "astenersi" attentamente dal sangue, dall'idolatria e dalla fornicazione per mostrare rispetto verso il sacrificio di Cristo.

Il sangue di Cristo fu usato in armonia con la santità del sangue, fu versato a terra (Gesù venne trafitto) come quello dell'agnello che veniva scannato a Pasqua.

Nessuno è ora autorizzato a fare un uso profano (cioè non relativo al culto) del sangue, sacro agli occhi di Dio, proprio per rispetto del sangue versato da Cristo

Quindi sbagli!

Secondo errore, quello relativo a 1 Corinti 8 e 1 Corinti 10

Da capo! (nel senso che lo abbiamo spiegato miriadi di volte, non a te ma ad altri...)

I corinti sapevano benissimo che il decreto proibiva di sacrificare carne agli idoli durante un rito pagano.
Non era quello il punto.
I corinti, provenienti da un ambiente altamente idolatrico come quello della città di Corinto, avevano imparato che l' idolo non è nulla (1 Corinti 8:4).
Sorsero delle questioni ovviamente non inerenti al sacrificare carne agli idoli durante dei riti pagani, ma dopo i riti pagani.
Per esempio, si poteva giacere a un pasto in un tempio idolatrico (sebbene ovviamente non nel corso di un rito pagano)?
Paolo dice di no: meglio evitare perchè poteva dare un' impressione errata e far inciampare un fratello più debole (1 Corinti 8:10-13).
E la carne venduta al macello era e restava impura a motivo del luogo di provenienza?
No, Paolo dice che la carne non era alterata a motivo dell' oferta rituale agli idoli, per cui il cristiano poteva mangiare quella carne acquistata al mercato e poi venduta al macello, perchè avava perso ogni significato "sacro" e il cristiano poteva mangiare senza fare indagini sulla sua origine (1 Corinti 10:25-26)

Mi dispiace.

Ciao.


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[Modificato da Aquila-58 10/07/2018 09:36]