00 21/08/2018 17:16
Re: parere dell'esperta
I-gua, 21/08/2018 17.07:

tra una "ricerca" e l'altra mi sono imbattuto in questo post



Ai tdG poco importa del matrimonio religioso, puoi anche da tdG sposarti solo in comune e non in Sala , per loro il matrimonio non è un sacramento ma un contratto.
Quindi se due persone si sposano con rito cattolico, mussulmano o buddista e i loro matrimonio viene trascritto in comune, poi queste persone diventano tdG risultano sposate e non devono ripetere nessun matrimonio.
Spero di essermi spiegata :sorriso:




ma è proprio così?


[SM=g2037509]


[SM=g1871112]



Innanzitutto il matrimonio è un' istituzione divina indissolubile, eccetto il caso di porneia, non un "sacramento" (Matteo 19:4-9)

Ecco cosa dice PERSPICACIA, facendo presente che comunque pressocchè tutti i cristiani testimoni di Geova si sposano in Sala del regno:



I cristiani e le leggi dello stato. Attualmente, in quasi tutti i paesi della terra, il matrimonio è regolato da leggi emanate dalle autorità civili, da “Cesare”, e i cristiani normalmente le devono osservare. (Mt 22:21) Nella Bibbia non ci sono indicazioni che fosse richiesta una cerimonia religiosa o l’intervento di un sacerdote. Nei tempi biblici il matrimonio doveva sempre essere legalizzato secondo le leggi del paese e, se la legge lo prevedeva, matrimoni e nascite si dovevano registrare. Dal momento che i governi di “Cesare” hanno questa autorità, il cristiano ha l’obbligo di rivolgersi a loro per legalizzare il matrimonio. E anche se volesse valersi dell’adulterio del proprio coniuge come base scritturale per porre fine al matrimonio, deve ottenere un divorzio legale se ciò è possibile. Il cristiano che si risposasse senza rispettare le esigenze scritturali e legali violerebbe dunque le leggi di Dio. — Mt 19:9; Ro 13:1.




[Modificato da Aquila-58 21/08/2018 17:18]