Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

Zuzanna Ginczanka

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    Chameleon.
    Post: 6.346
    TdG
    00 23/09/2018 15:50


    Nacque a Kiev il 9 marzo 1917. Il suo vero nome era Sara Polina Gincburg. E’ considerata una delle più geniali poetesse del ventennio tra le due guerre. Nella sua opera si richiama allo Skamander e alla poesia di Leśmian (numerosi neologismi), alla poetica dell’avanguardia e dei futuristi. Debuttò nel 1931 a 14 anni con la poesia "Il banchetto delle vacanze", pubblicata nella rivista della sua scuola. In casa si parlava russo, ma lei imparò la lingua polacca come autodidatta. Studiò pedagogia nella Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Varsavia. Dal 1936 collaborò col settimanale satirico Spilli, dove pubblicava le pungenti satire contro il crescente antisemitismo e contro il fascismo. Nello stesso anno uscì la sua unica raccolta di poesie "I centauri". Trascorse i primi anni della guerra a Lwów, dove lavorò come contabile e dove sposò il critico d’arte Michał Weinzieher. Fu una strana unione, perché di fatto Ginczanka era legata al grafico Janusz Woźniakowski.

    Nel 1942 una certa Chominowa, proprietaria dell’edificio dove la poetessa abitava, la segnalò come ebrea alla polizia tedesca. Fortunatamente riuscì a fuggire e si rifugiò a Cracovia, ma nell’autunno o nell’inverno del 1944 qualcuno informò la polizia che una sua vicina di casa aveva un aspetto decisamente ebreo. Fu arrestata dalla gestapo. Pensò di finire ad Auschwitz, ma venne fucilata nel cortile della prigione dove era rinchiusa, soltanto qualche settimana prima dell’arrivo dell’Armata Rossa a Cracovia. Aveva appena 27 anni.

    (Si ringrazia il blog di Paolo Statuti: musashop.wordpress.com)


    Il ritorno



    Ha già smesso di rombare la cascata. Calma si appressa la corrente

    con larga onda di sollievi. Una nube intorpidisce all’alba.

    Rotolano invisibili bocce di lontani pianeti,

    le api dai nettàri succhiano il caldo fluido miele.

    Da dove viene questo chiarore? Da là. Profuma il giovane bosco,

    un torrente di bianca luce scorre e fruscia,

    e streghe sedicenni saltano e cercano

    nell’erba gli uccellini caduti questa notte dai nidi.

    Nel bosco entra Minerva, dea della saggezza matura,

    che viene dall’esperienza, che l’ordine introduce,

    volge l’occhio sereno alle acque che hanno smesso di rombare,

    si aggiusta sull’abito un mazzolino di viole dell’Olimpo

    e dice:

    “Una tenda a fiori getta sulle cose segrete,

    nelle quali non puoi scorgere il profilo dei significati occulti.

    Rassegnati alle apparenze. Stringiti forte al mondo

    non con comprensione faticosa, ma con l’amore che ristora.

    Accelera il tuo solenne ritorno alle vecchie verità

    al suono delle trombe d’ottone, al fischio dei flauti,

    al suono dei tamburi. Basta che il male sia chiamato male,

    e già sai che cosa evitare, risuona il rombo dell’orchestra.

    Torna ai cordiali abbracci del tenero amore famigliare,

    alla lunghe strette di mano della bella e salda amicizia,

    ai pensieri devoti e modesti, agli svaghi spensierati,

    al lavoro incessante intorno a un’opera meritevole.

    Infine da oggi non cercare un grande amore per il marito:

    non ci sono evidenti indizi per riconoscerlo.

    Scegli un abile giovane e prestagli un tenero giuramento,

    e la fiamma salterà dalla bocca infiammabile al cuore”.

    Delicati paesaggi distesi come laghi,

    fonti provenienti dai sogni hanno sommerso tutti gli abissi.

    Navigano su di essi. E’ il ritorno con la bandiera sull’albero,

    per le cose che ho superato o non ho notato in tempo –

    ed ecco ricordando gli avvisi vedo e vedo intorno

    le cose piene di armonia, di luci, di forme stupende

    e di preziosa temperanza. Nessuna burrasca si avvicina,

    l’onda è piatta come vetro. E ormai non si frangerà. Quiete.
    [Modificato da Chameleon. 23/09/2018 15:51]
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    frida18
    Post: 1.705
    00 24/09/2018 06:41




    Sembra che l'idea di un ritorno l'abbia confortata:


    "Basta che il male sia chiamato male,
    e sai già cosa evitare...."



    [SM=x1408424]

    _________________________________________________
    ...le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima
    salmo 94:19
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    (SimonLeBon)
    Post: 50.061
    Città: PINEROLO
    Età: 53
    TdG
    00 24/09/2018 18:54
    Re:
    Le sue immagini sono notevoli, molto brava, per quel poco che posso giudicare.

    Simon