00 29/12/2018 21:36
Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema il natale è una festa cristiana dicendo:


I tdG vedono origini pagane in feste cristiane, come la prossima festa di natale. Ma la Bibbia non lo dice. Essi affermano con sicurezza: «il natale è una festa pagana». Come lo dimostrano? Non certo con la Bibbia.
Nel loro libro Cosa ci insegna la Bibbia?, p. 166, scrivono: «In realtà il Natale è legato alla falsa religione. Un’enciclopedia spiega che il 25 dicembre i romani, che erano pagani, festeggiavano la nascita del sole. I capi della Chiesa volevano che sempre più pagani diventassero cristiani». Ma non lo dimostrano. Mi citino anche solo un antico autore cristiano che dica di festeggiare la nascita del Dio Sole.
Essi dicono: il Natale “è” una festa pagana, che non piace a Dio. Rispondiamo: il Natale “era” una festa pagana” ma ora non lo è più, perché i cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo. Chi ha la mente aperta vede che sono due cose diverse. Il culto del dio sole dispiaceva a Dio? La festa del Natale è un'altra cosa. I Padri della Chiesa hanno intenzionalmente sostituito la festa pagana, facendo ai cristiani il seguente ragionamento: voi da pagani adoravate il sole; ma ora i cristiani adorano Gesù, il vero Sole.
Il natale dispiace a Dio? Il Vangelo al contrario dice che esso è fonte di grande gioia: l'angelo ai pastori di Betlemme dice: «Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc ,10-11).
Ma è lecito partire da un concetto pagano, per esprimere una realtà cristiana? Noi rispondiamo di sì. Forse non tutti sanno che l'apostolo Paolo, parlando di Dio ai pagani di Atene, cita l'inno a Giove, del poeta Cleante. Vediamo il contesto di Atti 17,16-28. Egli attraversa Atene: «Paolo fremeva dentro di sé al vedere la città piena di idoli». Alcuni intellettuali pagani gli chiedono: «“Possiamo sapere qual è questa nuova dottrina che tu annunci?”. Allora Paolo, in piedi in mezzo all’Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l’iscrizione: 'A un dio ignoto'. Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini... Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”. Poiché dunque siamo stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro e, all’argento». Quello di Paolo è un capolavoro di dialogo interreligioso, al quale i tdG sono totalmente estranei. Paolo non dice: «Vedendo la vostra città piena di idoli fremevo». Al contrario rileva gli aspetti positivi anche nella religione pagana. Non dice: Voi appartenete a Satana, ma: «Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio». Egli precisa che Dio è creatore di tutto, non coincide con le statue di oro e argento, ed esercita la sua Provvidenza su tutti.
Similmente nel Vangelo, in Marco 15,39 il centurione pagano sotto la croce fa la professione di fede: «Davvero costui era figlio di Dio».
Alla samaritana, Gesù non dice : «Voi siete nella falsa religione, quindi con satana», ma dice: «Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei».
Alla domanda: «Chi è mio prossimo?» In Luca 10,29 Gesù risponde con la parabola del buon samaritano. I samaritani per i giudei era nella falsa religione, invece per Gesù il samaritano è per tutti i cristiani il modello del vero prossimo. Gesù termina questa parabola con questa domanda: «“Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”». Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ così”». I tdG invece dicono che bisogna fare del bene solo a chi è tdG. Il Vangelo dice il contrario.



Lascio la parola a chi desidera replicare...
[Modificato da viceadmintdg1 29/12/2018 22:00]