Nominato un amministratore apostolico per Santiago. Ieri sentenza della Corte d’Appello: il porporato dovrà rispondere degli insabbiamenti delle violenze di tre sacerdoti. Nei prossimi giorni il voto del Senato sulla revoca della sua cittadinanza
Pubblicato il 23/03/2019
Ultima modifica il 23/03/2019 alle ore 12:49
salvatore cernuzio
città del vaticano
Ieri la sentenza della Corte d’Appello di Santiago del Cile che ha stabilito che sarà processato per l’occultamento di tre casi di preti abusatori. Oggi la rimozione da parte del Papa dalla importante arcidiocesi cilena e la nomina di un amministratore apostolico. Nel giro di poche ore è radicalmente cambiata la vita del cardinale Ricardo Ezzati, 77 anni, presidente della Conferenza episcopale cilena dal 2010 al 2016, che dopo nove anni lascia la guida della Chiesa della capitale cilena in mezzo a scandali e polemiche.
Papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia del porporato, già in proroga da due anni, nominando un amministratore apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis” (fino ad altra decisione, ndr), ovvero il vescovo cappuccino Celestino Aós Braco, Ofm. Cap., finora pastore di Copiapó.
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