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VIDEO | Minoranze religiose, l’esperta: “Non chiamiamole sette”

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    Fantu
    Post: 25
    00 29/03/2019 13:26
    kierkegaard1, riguardo al fatto di essere felici se si segue la parola di Dio non è una cosa semplice, giustamente ti poni tale interrogativo.
    Purtroppo nel mondo (l'attuale sistema di cose) fare ciò che è giusto è molto difficile e con difficoltà in continuo aumento, la bibbia lo dice molto chiaramente, mi vengono in mente alcune scritture:
    Marco 8:34

    Chiamata a sé la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda il suo palo di tortura* e mi segua di continuo.


    Giovanni 15:19

    Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che gli appartiene. Voi però non fate parte del mondo,+ ma io vi ho scelti dal mondo, ed è per questo che il mondo vi odia.


    Matteo 7:13-14

    “Entrate per la porta stretta,+ perché larga è la porta e spaziosa la strada che conduce alla distruzione, e sono molti quelli che vi entrano; 14 mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano.


    ma seguire ciò che è giusto porta anche dei benefici e felicità anche nell'attuale sistema:
    Isaia 48:17-19

    Questo è ciò che dice Geova, il tuo Redentore,* il Santo d’Israele:+ “Io, Geova, sono il tuo Dio,colui che ti insegna per il tuo bene,+colui che ti guida lungo la via in cui devi camminare.+ 18 Se solo prestassi attenzione ai miei comandamenti!+ Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume,+e la tua giustizia come le onde del mare.+ 19 La tua progenie* diverrebbe come la sabbia,e i tuoi discendenti numerosi come i suoi granelli.+ Il loro nome non sarebbe mai cancellato né annientato davanti a me”.


    Geova non ci obbliga a fare ciò che è giusto (ci ha lasciato libero arbitrio) ma ci guida attraverso la sua parola, sta a noi seguirla o meno, mi viene in mente:
    Galati 6:7

    Non illudetevi, non ci si può prendere gioco di Dio. Infatti l’uomo raccoglie ciò che semina:


    comunque non è affatto facile comprendere cos'è la vera felicità, quello che si vede più facilmente è l'apparenza, direi che è molto semplice e ben visibile l'apparente felicità di ciò che è sbagliato proposto ed esaltato dal mondo.
    Penso che lo si può comprendere veramente solo da soli e ragionando profondamente, in molti casi non si inizia a ragionare finchè non si è messi male o non si ha "toccato il fondo".

    Per esempio io ho conosciuto i testimoni di Geova e studiato la bibbia solo da pochi anni, eppure ripensando alla mia vita, ciò che è giusto (per lo meno parte di ciò) appreso da piccolo attraverso principalmente quel poco di proveniente dalla bibbia insegnato pure dal cattolicesimo mi ha aiutato ad evitare molte cose negative.
    Anche solo il voler comportarmi decentemente ha comportato molti problemi e sofferenze (dalla terza elementare alla quinta superiore) da parte di persone quasi tutte della stessa religione e che si potevano pure definire praticanti la maggior parte di essi (per lo meno alle elementari e in parte alle medie). Potrebbe anche sembrare che mi sono perso molte cose belle e non mi sono guduto la vita (da parte loro e del mondo) ma ripensandoci molto attentamente ciò che ho fatto di giusto anche se subendo sofferenze non lo cambierei, piuttosto mi rammarico del fatto che anche se ho evitato le cattive compagne e molte cose negative mi sono troppo isolato e a lungo andare sono piano piano peggiorato, facendo sempre meno ciò è giusto e buono (per esempio aiutare gli altri) e tendendo a ciò che era male, per esempio arrivando a guardare costantemente cose immorali e non tenendo a freno la mia lingua tanto da diventare in parte ciò che odiavo. Senza la completa guida di Geova attraverso la sua parola e le buone compagne che fanno la sua volontà ero perso e infelice, ero più felice in verità quando facevo ciò che è giusto e buono anche se subivo molto.
    Da quando ho conosciuto un testimone di Geova che mi ha dimostrato di essere (e sforzarsi di esserlo nonostante l'imperfezione e le difficoltà) un vero cristiano (al contrario dei molti che ho visto che si definivano tali ma quasi nessun si sforzava minimamente di esserlo) ho iniziato a studiare la bibbia, mi sono poi impegnato, sono migliorato, ho iniziato a frequentare buone compagne e ripreso ad aiutare gli altri regolarmente, posso dire che ho ripreso a vivere veramente e a provare un po' di vera felicità.
    Ovviamente però non è semplice e le difficoltà e la frenesia di questo sistema di cose sono estenuanti, possono facilmente arrivare a far vedere come un peso ciò che è giusto (mi sembra che la maggior parte delle persone vedono ciò che è giusto principalmente come un peso e lo criticano facilmente o addirittura lo odiano). In verità anche per me alcune cose sono (o sembrano) difficili, ma a che cosa porta abbandonarsi a ciò che è semplice ma inutile o dannoso? Fare ciò che è giusto e buono può essere difficile, il mondo lo rende difficile, la nostra imperfezione anche mentre rende più facile fare ciò che è sbagliato.
    Ho difficoltà a non fare ciò è sbagliato in alcuni casi, soprattutto con la lingua sbaglio ancora molto spesso purtroppo, pensare ancora di più purtroppo poi sono pure molto "pessimista", ho difficoltà a fare ciò che è giusto e buono, per esempio fare di più per aiutare gli altri visti gli impegni freneteci a causa di questo sistema ma come disse Gesù "C’è più felicità nel dare che nel ricevere" e quando riesco a dare un piccolo aiuto vedo la felicità che mi porta. Grazie a ciò che ho appreso penso molto a fare ciò che è giusto ma mettere in pratica è molto difficile e finisce che faccio ancora poco di predicazione e aiutare gli altri in confronto a quello che immagino e desidero. Ma tutto ciò che faccio di giusto e buono è grazie all'aiuto che Geova mi da attraverso la sua parola e chi fa la sua volontà, al di fuori dei testimoni di Geova penso che sia molto difficile (ne ho anche una prova certa riguardo il mio caso).


    Riguardo al fatto che si tende a far vedere le cose positive e felici ma non esporre abbastanza chiaramente la persecuzione e le difficoltà date da questo sistema di cose forse queste scritture possono farti capire il perchè:
    Proverbi 15:13

    Il cuore gioioso illumina il viso,ma l’angoscia del cuore abbatte lo spirito.


    Proverbi 17:22

    Il cuore gioioso è una buona medicina,*+ma lo spirito abbattuto toglie le forze.


    Proverbi 15:15

    Tutti i giorni dell’afflitto sono tristi, ma per chi ha un cuore allegro* è sempre festa.


    Proverbi 12:25

    L’ansia opprime il cuore dell’uomo,* ma una parola buona lo fa rallegrare.



    Se ci si chiede perchè subire l'odio di questo sistema facendo ciò che è giusto:
    Proverbi 15:16

    È meglio avere poco con il timore di Geova che grande prosperità insieme all’ansia.


    Se si pensa di seguire il mondo e trovare felicità attraverso le cose materiali:
    1 Timoteo 6:9, 10

    Ma quelli che sono decisi a diventare ricchi cadono in tentazione, in una trappola+ e in molti desideri insensati e dannosi, che fanno sprofondare gli uomini nella distruzione e nella rovina.+ 10 L’amore del denaro infatti è la radice di ogni tipo di male, e facendosi prendere da questo amore alcuni si sono sviati dalla fede e si sono procurati* molti dolori.


    L'apparenza facilmente visibile (in particolare attraverso i media) mostra l'opposto al giorno d'oggi ma con qualche ricerca è altrettanto semplice trovare gente che più ha e più sta peggio, che non è contenta più con niente, che prova cose sempre più estreme e dannose nel vano tentativo di trovare la felicità, persone che hanno tutto quello che la maggior parte della gente desidera ma arriva persino a togliersi la vita perchè in verità sono troppo infelici.
    Salomone nonostante aveva tutto ciò che si può desiderare a livello materiale ha detto:
    Ecclesiaste 1:14

    Ho visto tutte le opere che si facevano sotto il sole,+ ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento.


    Quindi penso che bisogna ragionare molto attentamente e chiedersi:
    seguire il mondo e contrarsi su ciò che il mondo ritiene "giusto", "bello" e più importante o anche solo su ciò che si ritiene più semplice a che risultati porta?
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    Fantu
    Post: 25
    00 29/03/2019 13:26
    Tornando in topic mi è venuta in mente questa scrittura, anche i primi cristiani venivano definiti setta:
    Atti 24:5

    Abbiamo riscontrato che quest’uomo è come la peste,a fomenta sedizioni fra tutti i giudei dell’intera terra abitata ed è un capo della setta dei nazareni.


    Come si può notare il mondo tende sempre a definire sette le minoranze, ma sarebbe bene chiedersi, minoranze rispetto a cosa? Non è forse ciò che si fa ciò che conta? Ciò che fa la maggior parte delle persone che frutti porta?
    E' semplice concentrarsi su particolari comuni (o che vengono esaltati e riportati come tali) ma non sulle cose che contano veramente.

    A tal proposito mi è venuta in mente questa scrittura:
    Matteo 11:18-19

    Allo stesso modo, è venuto Giovanni, che non mangia né beve, e dicono: ‘Ha un demonio’. 19 È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve,+ e dicono: ‘Ecco un ghiottone e un gran bevitore di vino, amico di esattori di tasse e peccatori!’+ Comunque, a dimostrare che la sapienza sia giusta* sono le sue opere”.


    E per il fatto che il mondo si concentra solo su alcune cose negative (o apperantemente tali) senza vedere le cose nella loro interezza e da una prospettiva più oggettiva, mi viene in mente:
    Matteo 7:1-5

    “Smettete di giudicare affinché non siate giudicati, 2 perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. 3 Perché dunque guardi la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello ma non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 4 O come puoi dire a tuo fratello: ‘Permettimi di togliere dal tuo occhio la pagliuzza’, mentre nel tuo occhio c’è una trave? 5 Ipocrita! Prima togli la trave dal tuo occhio, e poi vedrai chiaramente come togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello.


    Concentrandosi solo sull'apparenza e non ragionando accade facilmente come è scritto:
    Giovanni 6:48-71

    48 “Io sono il pane della vita. 49 I vostri antenati nel deserto mangiarono la manna eppure morirono. 50 Questo è il pane che scende dal cielo, affinché chi lo mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivo che è sceso dal cielo. Se uno mangia questo pane vivrà per sempre; e in effetti il pane che darò è la mia carne, che offrirò per la vita del mondo”. 52 Allora i giudei si misero a discutere fra loro, dicendo: “Come può quest’uomo darci da mangiare la sua carne?” 53 Perciò Gesù disse loro: “In verità, sì, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, 55 perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 56 Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me, e io a lui. 57 Proprio come io sono stato mandato dal Padre, il vivente, e vivo grazie al Padre, così anche chi si nutre di me vivrà grazie a me. 58 È questo il pane che è sceso dal cielo. Non è come quello che mangiarono i vostri antenati, i quali morirono comunque. Chi si nutre di questo pane vivrà in eterno”. 59 Gesù disse queste cose insegnando in una sinagoga a Capèrnaum. 60 A quelle parole, molti dei suoi discepoli dissero: “È un discorso offensivo! Chi può stare a sentirlo?” 61 Ma Gesù, ben sapendo che i suoi discepoli mormoravano al riguardo, disse loro: “Questo vi turba? 62 Allora cosa succederebbe se vedeste il Figlio dell’uomo ascendere dov’era prima? 63 È lo spirito che dà vita; la carne non è di nessuna utilità. Le parole che vi ho detto sono spirito e sono vita. 64 Ma tra voi ci sono alcuni che non credono”. Infatti Gesù sapeva fin dall’inizio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E aggiunse: “Per questo vi ho detto: nessuno può venire da me a meno che il Padre non glielo conceda”. 66 Per tale ragione molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose che si erano lasciati alle spalle e smisero di camminare con lui. 67 Così Gesù disse ai Dodici: “Non volete andarvene anche voi, vero?” 68 Simon Pietro gli rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna. 69 Noi crediamo e sappiamo che tu sei il Santo di Dio”. 70 Gesù rispose loro: “Sono stato io a scegliere voi 12, non è vero? Eppure uno di voi è un calunniatore”. 71 Si riferiva a Giuda, figlio di Simone Iscariota: costui infatti, pur essendo uno dei Dodici, stava per tradirlo.

  • kierkegaard1
    00 29/03/2019 20:44
    Grazie per le risposte che se interpreto correttamente dovrebbero essere di natura personale, cioè indirizzate a me e alle mie problematiche, questo mi obbliga però a chiarire ulteriormente che quelle che sono idiosincrasie personali le elenco ad esempio di “staccionate” comunicative.
    Ce ne sono molte altre ovviamente, io ho descritto le “mie”.
    Ma ancora una volta parlo in differita perché un decennio e più di assenza dalle scene non è un fattore trascurabile.

    Il mio messaggio è e concludo se qualcuno ha il buon proposito di voler capire - senza necessariamente condividere - aiutiamolo a capire, evitando frizioni non necessarie. Per me sono alcune cose, per altri saranno altre. Tutto qui. Per me la discussione non ha senso di proseguire oltre ma solo perché non ho molto da aggiugere.
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