Il 2 giugno 1989 usciva nei cinema americani L'attimo fuggente. Il classico di Peter Weir, che ha segnato una generazione e ribadito come Robin Williams potesse essere un grandissimo attore drammatico, compie trent'anni. Ancora oggi, come allora, è un esemplare di razza della Hollywood più classica. Un racconto morale che parla del risveglio dell'individualità in una società conformista.
Alcune scene, come quella in cui ragazzi si alzano in piedi sui banchi per salutare il loro professore uscente, e battute, “Carpe diem” e “O capitano, mio capitano” su tutte, sono talmente celebri da essere citate a destra e a manca. Sono state oggetto di parodie e imitazioni, e questo dà una misura dell'impatto del film di Weir. Che, ambientato nel 1959, ovvero un anno prima dell'esplodere di quel decennio che avrebbe cambiato per sempre i costumi della società occidentale, trovava con il suo spirito ribelle terreno fertile negli adolescenti della Generazione X.
Per festeggiare questo importante compleanno, abbiamo deciso di fare un salto dietro le quinte de L'attimo fuggente, alla scoperta di dieci cose che (forse) non sapevate sul film...
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