00 03/07/2019 13:25
Re: Re: Re: Re:
Hal.9000, 03/07/2019 12.36:


E da chi, dalla marmotta che confezionava la cioccolata? [SM=g27987]
Fino ad ora quella dell'evoluzione è una teoria, e come sicuramente saprai molti scienziati sono credenti...



Caro Hal, è una teoria che fa sempre più acqua è che è programmaticamente basata su un presupposto: siccome non possiamo analizzare/esaminare una causa intelligente, spieghiamo tutto col caso.
Come dire, se entro in una casa e trovo un pranzo preparato, ma non vedo nessuno nel giro di 50 km, concludo che il pranzo si è preparato da solo nei millenni, a colpi di crolli di dispense, cadute di piatti e brandelli di carne saltati in casa dalla finestra direttamente nel piatto, mentre un lupo sbranava un agnello, e poi è intercorsa la mummificazione del pasto e infine, causa estati eccessivamente calde, la cottura.
Dopodiché una infiltrazione dal tetto ha prodotto un bel brodo, e una tempesta di vento ci ha portato, solo nel piatto, qualche rametto di rosmarino.
Fantascienza. Altro esempio, ma visto dalla parte della percezione dell'osservatore intrinsecamente limitato a livello sensoriale:
se i pesci, costretti a stare nell'acqua, vedessero periodicamente delle carcasse bovine che li raggiungono sul fondale, e se fossero intelligenti ma anche limitati come l'uomo, crederebbero forse che quelle carcasse si siano formate spontaneamente per evoluzione in superficie.
Ma il fatto che non hanno i mezzi per mettere il muso fuori dall'acqua, uscire, e capire che a 200 km esiste un allevamento, che alcuni bovini muoiono e che l'uomo ce li porta con un camion, non prova che i bovini si formano spontaneamente sull'acqua. Semplicemente i mezzi dei pesci consentono loro di vedere solo quello (il risultato finale), e ragionano in base a ciò che possono vedere (non possono vedere le cause di quel risultato), e seppure la probabilità che un bovino si formi in acqua spontaneamente sia prossima allo zero, loro credono in quello perché non hanno i mezzi per esaminare ciò che c'è fuori.

Per capire quanto sia "ideologica" (e non scientifica) la scelta di credere nella macroevoluzione, basta pensare al credito probabilistico che si da al DNA, e i due pesi e due misure.
Se qualcuno dice che il DNA di tizio, pur essendo stato trovato sul cadavere, non lo incastra perché è possibile che sia stato probabilisticamente un altro con un DNA identico, tutti gli rideranno addosso, perché tale evento è talmente improbabile che viene ritenuto impossibile.
Se qualcuno dice che un libro si è scritto da solo a colpi di spruzzi di petrolio eruttati nei millenni in prossimità di un deposito di papiri, l'evento viene ritenuto impossibile.
Invece nel caso della macroevoluzione, si chiude del tutto la porta all'ipotesi più semplice e ragionevole, pur non avendo dimostrato l'inesistenza di un essere intelligente, e ci si aggrappa al caso.

Si brancola nel buio, tanto che ogni studio sembra smentire completamente il precedente. Ad esempio, ultimamente sta traballando l'ipotesi dell'origine africana dell'essere umano

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