Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di luglio 2019...

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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 28/07/2019 23:15
    ...scontri e incontri fra tdG e cattolici parte 2...
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 28/07/2019 23:18
    Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prende la parola Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

    I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 28/07/2019 23:30
    Il successivo e ultimo intervento della trasmissione di luglio è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema

    Scontri e incontri: Guardare i testimoni di Geova con occhi diversi
    dicendo:


    Personalmente sono passato attraverso diverse fasi. All'inizio prendevo per buona la loro traduzione biblica. Presto dovetti ricredermi e rendermi conto dell'enorme distanza della loro dottrina da quella cattolica. Le prime volte che li incontravo, provavo un turbamento che non so definire. Una volta, mentre giravo le pagine della Bibbia per cercare un certo passo, mi accorsi che le mie mani tremavano. Un’altra volta sostenni una discussione con una coppia di tdG, uno contro due!, e alzavamo talmente la voce, che tutto il condominio ci avrà sentito! Ci rimasi male, e vi riflettei a lungo.
    Una contrapposizione frontale come questa non seve a nulla. D'altronde i tdG non sono da meno, in quanto considerano la Chiesa Cattolica totalmente satanica e si comportano di conseguenza.

    Cosa fare allora? Apro il Vangelo e leggo che Gesù dice: «Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,44-47). Quindi, se siamo tutti figli del Padre celeste, siamo fratelli (anche se non di fede). Da amare. In questo senso possiamo applicare ai tdG ciò che S. Agostino diceva degli eretici, che rifiutavano di dirsi fratelli dei cattolici:
    «Cesseranno di essere nostri fratelli, quando non diranno più “Padre Nostro”» (Commento sui Salmi, XXXII, 29).

    Notiamo che Gesù non ha detto: «Siate garbati e tolleranti», ma «Amate». Ora, per amare in maniera concreta, è indispensabile cercare di comprendere la persona, gli insegnamenti, i metodi e la psicologia dei tdG, le loro situazioni concrete, accostandole con «quell'anticipo di simpatia senza il quale non c'è alcuna comprensione» (Benedetto XVI).
    Quando incontro un tdG, devo pensare che non trovo la Società Torre di Guardia, ma devo guardare negli occhi la persona nella sua unicità, amata e redenta da Cristo. Quanto alla buona fede, non sta a me giudicare: c’è Dio che vede la mia e la loro coscienza. In qualche raro caso – pur restando ciascuno nella propria fede – il dialogo è stato possibile. Se invece il discorso rischia di diventar polemico e litigioso, è consigliabile interromperlo per tempo.

    È importante imparare ad ascoltare: cerco (non dico: riesco sempre!) di ascoltare con mitezza, pazienza ed attenzione, anche quando dicono cose risapute o fastidiose o eccessivamente polemiche. Senza interrompere (se non per chiedere chiarificazioni): chi interrompe, non ascolta, non vuol ascoltare, crede di sapere già quello che l’altro dirà. L'ascolto non è solo una tattica per essere a nostra volta ascoltati, ma è convinzione che lo Spirito ci precede e potrebbe parlare per bocca dell'analfabeta, del bambino, del non praticante, del non credente, e perché no del tdG?.
    Da anni mi batto perché i cattolici prendano sul serio i tdG e rispettino e difendano la loro coscienza. Gesù è morto anche per loro, e lo Spirito Santo agisce anche in essi. Perciò dovrebbe scomparire ogni espressione polemica o sprezzante o anche solo spiritosa: gli scherzi vanno bene quando ridono tutti. Dobbiamo, per quello che dipende da noi e indipendentemente dal loro comportamento con noi, fare sì che sentano che li rispettiamo e amiamo.
    Il dialogo coi tdG mi è servito non solo per eliminare deprecabili pregiudizi, ma paradossalmente anche per approfondire la mia fede. Per questo motivo ritengo di aver ancora da imparare, anche dai tdG.

    Penso dei tdG ciò che scrisse san Paolo degli ebrei: «Hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza» (Rm 10,2). Ripenso a Günther Pape: un tedesco cresciuto ed educato nella fede dei tdG, dai quali fuoruscì negli anni 1950. Egli scrisse un libro per aiutare altri a non cadere negli stessi errori, dichiarando: «Ora che mi è stato concesso di liberarmi dell'eresia, mi è sorto il desiderio – ma mi sento anche in dovere – di proteggerne gli altri». Ebbene, egli dedica questo libro antigeovista ai suoi genitori, testimoni di Geova che pagarono col lager – il padre addirittura con la vita – la fedeltà al loro credo: «Dedico que¬sta fatica alla memoria di mio padre, che ha perso la vita a quarant'anni, dopo averne sofferti otto in un campo di concentramento perché testimone di Geova, e a mia madre, attiva ancor oggi come proclamatrice, e reduce anch'essa da lager nazisti, ove ha lasciato 9 amari anni della sua esistenza». Pur ritenendo tali dottrine sbagliate penso che, chi paga così per esse, merita rispetto. E, ripeto, la buona fede, mia e loro, la vede solo Dio.



    Lascio la parola a chi desidera replicare...
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    (SimonLeBon)
    Post: 49.950
    Città: PINEROLO
    Età: 53
    TdG
    00 06/08/2019 12:12
    Re:
    viceadmintdg1, 28/07/2019 23:30:

    Il successivo e ultimo intervento della trasmissione di luglio è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema

    Scontri e incontri: Guardare i testimoni di Geova con occhi diversi
    :

    Cadei:

    “Personalmente sono passato attraverso diverse fasi. All'inizio prendevo per buona la loro traduzione biblica. Presto dovetti ricredermi e rendermi conto dell'enorme distanza della loro dottrina da quella cattolica. Le prime volte che li incontravo, provavo un turbamento che non so definire. Una volta, mentre giravo le pagine della Bibbia per cercare un certo passo, mi accorsi che le mie mani tremavano. Un’altra volta sostenni una discussione con una coppia di tdG, uno contro due!, e alzavamo talmente la voce, che tutto il condominio ci avrà sentito! Ci rimasi male, e vi riflettei a lungo.
    Una contrapposizione frontale come questa non seve a nulla. D'altronde i tdG non sono da meno, in quanto considerano la Chiesa Cattolica totalmente satanica e si comportano di conseguenza.”




    Caro Cadei,
    non metto in dubbio la veridicità delle sue affermazioni, come potrei, ma ammettere di “turbarsi” o addirittura di “tremare” solo per ricercare un versetto biblico in una Bibbia (qualunque essa sia) indica certamente poco equilibrio interiore. Con queste premesse, non mi stupisce che le discussioni si siano concluse non solo con un nulla di fatto ma addirittura con reciprochi apprezzamenti ad alta voce.
    Concordo con lei che tutto questo non serve a nulla, ma dire che secondo noi tdG “la Chiesa Cattolica [è] totalmente satanica” è dire qualcosa di non vero. La maggioranza di noi tdG italiani siamo ex-cattolici e abbiamo certamente numerosi parenti tra le file della chiesa cattolica figurarsi se possiamo definirli “satanici”.

    Puo' controllare le pubblicazioni dei tdG stampate negli ultimi 10 anni (come ad esempio le WT 1.2; 15.5; 1.6; 15.7; 1.9 e 1.12 non troverà mai accostamenti tra Satana e la chiesa cattolica.

    Cadei:


    Cosa fare allora? Apro il Vangelo e leggo che Gesù dice: «Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,44-47). Quindi, se siamo tutti figli del Padre celeste, siamo fratelli (anche se non di fede). Da amare. In questo senso possiamo applicare ai tdG ciò che S. Agostino diceva degli eretici, che rifiutavano di dirsi fratelli dei cattolici:
    «Cesseranno di essere nostri fratelli, quando non diranno più “Padre Nostro”» (Commento sui Salmi, XXXII, 29).

    Notiamo che Gesù non ha detto: «Siate garbati e tolleranti», ma «Amate». Ora, per amare in maniera concreta, è indispensabile cercare di comprendere la persona, gli insegnamenti, i metodi e la psicologia dei tdG, le loro situazioni concrete, accostandole con «quell'anticipo di simpatia senza il quale non c'è alcuna comprensione» (Benedetto XVI).
    Quando incontro un tdG, devo pensare che non trovo la Società Torre di Guardia, ma devo guardare negli occhi la persona nella sua unicità, amata e redenta da Cristo. Quanto alla buona fede, non sta a me giudicare: c’è Dio che vede la mia e la loro coscienza. In qualche raro caso – pur restando ciascuno nella propria fede – il dialogo è stato possibile. Se invece il discorso rischia di diventar polemico e litigioso, è consigliabile interromperlo per tempo.



    Concordo come già sopra, facendole notare che il tono delle trasmissioni radiomariane non si distingue nè per “anticipo di simpatia” nè per particolare “comprensione”. Il suo mi sembra un tipico caso dove all'esposizione della teoria non segue la pratica...

    Cadei:


    È importante imparare ad ascoltare: cerco (non dico: riesco sempre!) di ascoltare con mitezza, pazienza ed attenzione, anche quando dicono cose risapute o fastidiose o eccessivamente polemiche. Senza interrompere (se non per chiedere chiarificazioni): chi interrompe, non ascolta, non vuol ascoltare, crede di sapere già quello che l’altro dirà. L'ascolto non è solo una tattica per essere a nostra volta ascoltati, ma è convinzione che lo Spirito ci precede e potrebbe parlare per bocca dell'analfabeta, del bambino, del non praticante, del non credente, e perché no del tdG?.
    Da anni mi batto perché i cattolici prendano sul serio i tdG e rispettino e difendano la loro coscienza. Gesù è morto anche per loro, e lo Spirito Santo agisce anche in essi. Perciò dovrebbe scomparire ogni espressione polemica o sprezzante o anche solo spiritosa: gli scherzi vanno bene quando ridono tutti. Dobbiamo, per quello che dipende da noi e indipendentemente dal loro comportamento con noi, fare sì che sentano che li rispettiamo e amiamo.
    Il dialogo coi tdG mi è servito non solo per eliminare deprecabili pregiudizi, ma paradossalmente anche per approfondire la mia fede. Per questo motivo ritengo di aver ancora da imparare, anche dai tdG.



    Caro Cadei,
    se è davvero come lei dice, dal tono delle sue trasmissioni ho qualche piccolo dubbio, sono contento che anche lei sia stato “fulminato sulla via di Damasco”: se oggi ha “eliminato deprecabili pregiudizi” e anche “approfondito la sua fede”, ci aspettiamo da subito di ascoltare tutto un altro tono nelle trasmissioni che giornalmente vanno in onda sui potenti canali di radio Maria, soprattutto per quel che riguarda noi tdG.

    Continua prossimamente.

    Simon
    [Modificato da (SimonLeBon) 06/08/2019 12:12]
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    (SimonLeBon)
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    Città: PINEROLO
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    TdG
    00 07/08/2019 22:37
    Re: Re:
    ... continuazione:


    Cadei:


    Penso dei tdG ciò che scrisse san Paolo degli ebrei: «Hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza» (Rm 10,2). Ripenso a Günther Pape: un tedesco cresciuto ed educato nella fede dei tdG, dai quali fuoruscì negli anni 1950. Egli scrisse un libro per aiutare altri a non cadere negli stessi errori, dichiarando: «Ora che mi è stato concesso di liberarmi dell'eresia, mi è sorto il desiderio – ma mi sento anche in dovere – di proteggerne gli altri». Ebbene, egli dedica questo libro antigeovista ai suoi genitori, testimoni di Geova che pagarono col lager – il padre addirittura con la vita – la fedeltà al loro credo: «Dedico questa fatica alla memoria di mio padre, che ha perso la vita a quarant'anni, dopo averne sofferti otto in un campo di concentramento perché testimone di Geova, e a mia madre, attiva ancor oggi come proclamatrice, e reduce anch'essa da lager nazisti, ove ha lasciato 9 amari anni della sua esistenza». Pur ritenendo tali dottrine sbagliate penso che, chi paga così per esse, merita rispetto. E, ripeto, la buona fede, mia e loro, la vede solo Dio.




    Caro Cadei, pur citando un nostro fuoriuscito che, tutto sommato, col suo libro abbastanza datato non deve avere avuto gran fortuna visto il numero sempre in crescita di tdG anche in Germania, concordo col messaggio di rispetto verso l'altro e gli altri: noi tdG non facciamo eccezione.

    Sul non avere “retta conoscenza” purtroppo per lei devo dissentire totalmente: da un lato non fu per mancanza di conoscenza, ma per vera fede, se i tdG vennero imprigionati e in parte messi a morte nei campi nazisti; dall'altro perchè il tdG medio è comunque regolarmente impegnato nello studio delle Scritture, lei può dire lo stesso a proposito dei fedeli della “grande chiesa” cattolica?

    Saluti

    Simon


    [Modificato da (SimonLeBon) 07/08/2019 22:37]
  • Aquila-58
    00 08/08/2019 08:57
    Re:
    viceadmintdg1, 28/07/2019 23.30:



    Penso dei tdG ciò che scrisse san Paolo degli ebrei: «Hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza» (Rm 10,2).




    Sarebbe troppo facile dire che anche noi pensiamo la stessa cosa dei cattolici.
    Ma non ci è facile dirlo e lo sa perché?
    Perché la stragrande maggioranza dei cattolici non ha neppure una minima (o appena sufficiente) conoscenza della Sacra Scrittura.
    Per cui non si potrebbe parlare neppure di zelo verso Dio, ma non secondo un' accurata conoscenza (epignosin), piuttosto di una "non conoscenza"...


    Alla prossima trasmissione di radio Maria.
    Noi saremo qui, come sempre..






    [Modificato da Aquila-58 08/08/2019 08:57]