barnabino, 05/10/2019 16:31:
Per gli anonimi: qui non stiamo parlando di "fede". Stiamo parlando di un professionista che usa un social network per denigrare le convizioni religiose di una sua paziente deceduta e diffondere, a quanto pare, parole che i suoi parenti non avrebbero mai pronunciato allo stesso scopo. Non è una questione di buona o malafede, è questione che questo è un comportamento deontologicamente scorretto, un uso inqualificabile della rete condannato non dall'organizzazione dei testimoni di Geova ma dall'ordine dei medici.
Una persona può anche credere nel grande Manitù ma un medico non ha il diritto di denigrare le credenze religiose di un suo paziente pubblicamente su un social network.
Shalom
Vittime di gogna mediatica per rifiuto trasfusione. Corte d’appello riabilita genitori Testimoni di Geova
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I giudici hanno inoltre rilevato che il Tribunale per i Minorenni non si sarebbe dovuto pronunciare perché, in base alla legge 219/2017, “la competenza a decidere le controversie in caso di dissenso fra genitori e medici sui trattamenti sanitari da praticare ai minori spetta in via esclusiva al Giudice Tutelare”, il quale nella fattispecie si sarebbe pronunciato soltanto sullo specifico trattamento sanitario senza mettere in discussione
l’idoneità’ dei genitori. “La decisione della Corte d’Appello stabilisce in modo inequivocabile le realtà di questa vicenda e ne qualifica correttamente i protagonisti.
Non si e’ trattato di due genitori fanatici, come ingiustamente definiti dai media, ma di genitori amorevoli che avevano solo chiesto che la loro figlia venisse curata nel rispetto delle loro convinzioni religiose, con strategie mediche parimenti efficaci alle emotrasfusioni che avrebbero preservato la propria figlia dai rischi connessi a tali trattamenti.
Un anno fa- conclude la nota- i media dipingevano la situazione in modo inesatto, addirittura affermando che la bambina fosse stata salvata da una trasfusione di sangue, mentre – come conferma lo stesso decreto – non c’e’ stata alcuna trasfusione. L’auspicio e’ che questa triste vicenda contribuisca
a promuovere una informazione migliore sui Testimoni di Geova,
scevra da stereotipi e pregiudizi”.
www.la-notizia.net/2020/10/04/vittime-di-gogna-mediatica-per-rifiuto-trasfusione-corte-dappello-riabilita-genitori-testimoni-di-geova/?fbclid=IwAR3Vfs2rAPwraOJFxV8YvWqE45GAD-7Xi0AHueUunrZcsa6Znpb...
[Modificato da Angelo Serafino53 06/10/2020 19:45]