00 28/09/2019 11:11
Vediamo le risposte degli illustri letterati.

da sololibri.net

di Simone Casavecchia

04/11/2017

M’illumino d’immenso: parafrasi e significato della poesia Mattina di Ungaretti

Il significato della poesia Mattina di Giuseppe Ungaretti, conosciuta anche come M'illumino d'immenso, può essere colto solo con una parafrasi puntuale.

Generalmente conosciuta come “M’illumino d’immenso” Mattina è una poesia tra le più note di Giuseppe Ungaretti: di essa proponiamo qui una parafrasi per tentare di coglierne il significato e soprattutto per comprendere come questi pochi versi possano essere tanto esemplificativi non solo della condizione esistenziale del poeta ma anche di un’intera corrente letteraria, l’Ermetismo, di cui Giuseppe Ungaretti è riconosciuto come il capostipite e come uno dei rappresentanti più autorevoli.

Cogliere il significato di Mattina di Giuseppe Ungaretti, attraverso la parafrasi dei due versi che la compongono – “M’illumino d’immenso”, appunto - può costituire un valido punto di partenza per la redazione di una tesina da discutere durante la prova orale degli esami di maturità, che comprenda tra i suoi argomenti il decadentismo italiano ed europeo e le correnti letterarie del simbolismo e dell’Ermetismo; a questi temi sarà possibile ricollegare facilmente anche tematiche storiche, come la Grande Guerra, o filosofiche, come la crisi dei valori europei ed occidentali.

M’illumino d’immenso: un’introduzione al testo di Mattina

Nonostante la brevità del componimento, che tutti gli studenti italiani ben conoscono, vista la facilità con cui si ricorda, Mattina è un testo che richiede una contestualizzazione precisa e approfondita: la brevità, infatti, dischiude la possibilità di molteplici interpretazioni e rende più difficile, e non più semplice, cogliere il significato di questo componimento di Giuseppe Ungaretti che, per essere compreso appieno deve necessariamente tener conto sia del titolo che dell’indicazione della data e del luogo.
Scritta da Giuseppe Ungaretti il 26 Gennaio del 1917 a Santa Maria La Longa, in provincia di Udine, quando il poeta era di stanza, come volontario, sul fronte del Carso, durante la prima Guerra Mondiale, Mattina appare per la prima volta in una raccolta collettiva, l’Antologia della Diana, nel 1918, con il titolo Cielo e Mare. La versione definitiva del componimento poetico sarà inserita prima nella raccolta “Allegria di naufragi” (1919) che poi costituirà la sezione Naufragi della raccolta poetica “L’Allegria”, pubblicata per la prima volta nel 1931 e nella quale confluiranno anche altri gruppi di componimenti. L’edizione definitiva de “L’Allegria” (1942) conta diverse parti che, complessivamente, possono essere considerate come le differenti sezioni di uno stesso diario di guerra in forma poetica:

Il porto sepolto, dove compaiono le prime poesie dedicate all’esperienza militare vissuta da Ungaretti sul Carso, durante la Prima Guerra Mondiale;
Naufragi, che contiene altre poesie di guerra composte sullo stesso fronte;
Girovago, dove Ungaretti canta l’esperienza della guerra in Francia;
Prime, sezione che raccoglie alcuni testi poetici composti subito dopo la fine del conflitto;

La raccolta esprime i sentimenti del dolore e della sopraffazione provocati dall’esperienza della guerra vissuta in prima persona e il conseguente senso di attaccamento alla vita che da essi scaturisce. In una condizione – quella del soldato al fronte – così tragica e straniante, il poeta scopre anche la fratellanza tra gli uomini, individuata come un valore fondamentale da perseguire durante la guerra, come in altri momenti particolarmente bui. Il titolo della raccolta, Allegria, mostra lo slancio positivo che l’uomo riesce a manifestare anche nei peggiori naufragi dell’esistenza e nei dolori più fiaccanti.


www.sololibri.net/M-illumino-d-immenso-parafrasi-poesia-Mattina-Ungare...

Ciao
anto_netti