00 05/12/2020 00:04
Sabato 5 dicembre
Io sono mite e modesto di cuore (Matt. 11:29)
Gesù evitò di attirare un’eccessiva attenzione su di sé: non richiese che la sua morte fosse commemorata con una cerimonia articolata. Al contrario, disse ai suoi discepoli che una volta all’anno avrebbero dovuto ricordarlo con una cena semplice ma appropriata (Giov. 13:15; 1 Cor. 11:23-25). Questo ci insegna che Gesù non era una persona orgogliosa. Siamo felici che l’umiltà sia una delle straordinarie qualità del nostro Re celeste (Filip. 2:5-8). Come possiamo imitare l’umiltà di Gesù? Mettendo gli interessi degli altri prima dei nostri (Filip. 2:3, 4). Ripensiamo agli ultimi momenti che Gesù visse sulla terra. Gesù sapeva che avrebbe presto affrontato una morte dolorosa, eppure si preoccupò dei suoi fedeli apostoli e della sofferenza che la sua morte avrebbe causato loro. Quindi trascorse quell’ultima sera dando loro istruzioni, incoraggiandoli e rassicurandoli (Giov. 14:25-31). Con umiltà dimostrò di essere più interessato al benessere degli altri che al proprio. È davvero un ottimo esempio per noi! w19.01 21 parr. 5-6

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