barnabino, 13/02/2020 18:34:
Io ponevo la domanda se l'edito di Ciro valeva anche per gli esiliati delle dieci trubù che erano stati esiliati dagli assiri.
Apparentemente non abbiamo nessuna indicazione!!
A me pare fossero compresi, infatti Esdra 2:70 e 7:73 si dice:
"E i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i portinai e i servitori del tempio si stabilirono nelle loro città, e
tutto il resto degli israeliti nelle proprie città"
Inoltre quando fu inaugurato il tempio si offrirono 12 capri corrispondenti alle 12 tribù d'Israele.
"Per l’inaugurazione di questa casa di Dio offrirono 100 tori, 200 montoni, 400 agnelli, e come offerta per il peccato per tutto Israele 12 capri, corrispondenti al numero delle tribù d’Israele"
Perspicacia dice: "Sicuramente anche discendenti di coloro che erano stati presi prigionieri dagli assiri (2Re 17:6; 18:11) facevano parte del rimanente delle dodici tribù d’Israele che tornò in patria nel 537 a.E.V. e in seguito. — 1Cr 9:2, 3; Esd 6:17; Os 1:11; cfr. Ez 37:15-22"
Shalom
Infatti qui si parla di coloro che furono rimpatriati che erano esiliati in mesopotamia e in Media
mentre coloro che si trovavano nei territori delle dieci tribù mi sembra di capire che non si unirono alla vera adorazione , questi erano samaritani che tra l'alro questo nome venne a indicare la loro appartenenza religiosa ma il loro territorio si trovava nelle dieci tribù e adoravano sul monte Gherizim.
Perspicacia dice:
Nel 537 a.E.V. un rimanente delle dodici tribù tornò dall’esilio in Babilonia pronto a ricostruire il tempio di Geova a Gerusalemme. (Esd 1:3; 2:1, 70) Fu allora
che i “samaritani”, che si trovavano già nel paese quando arrivarono gli israeliti e che vennero descritti quali “avversari di Giuda e di Beniamino”, si rivolsero a Zorobabele e agli anziani, dicendo: “Lasciateci edificare insieme a voi; poiché, proprio come voi, noi ricerchiamo il vostro Dio e gli sacrifichiamo fin dai giorni di Esar-Addon re d’Assiria, che ci fece salire qui”. (Esd 4:1, 2) Questa presunta devozione a Geova si dimostrò tuttavia solo formale; infatti quando Zorobabele declinò l’offerta,
i samaritani fecero tutto il possibile per impedire la costruzione del tempio. Falliti tutti i loro tentativi concertati per molestare e intimidire gli israeliti, fecero pervenire all’imperatore persiano una lettera contenente false accuse, e riuscirono a ottenere un decreto governativo che fece sospendere la costruzione per diversi anni. — Esd 4:3-24.
Verso la metà del V secolo a.E.V., quando Neemia cominciò a riparare le mura di Gerusalemme, Sanballat (governatore di Samaria, secondo un papiro di Elefantina)
fece diversi tentativi energici ma infruttuosi per fermare i lavori. (Ne 2:19, 20; 4:1-12; 6:1-15) In seguito, dopo una prolungata assenza, Neemia tornò a Gerusalemme e trovò che il nipote del sommo sacerdote Eliasib aveva sposato la figlia di Sanballat. Immediatamente Neemia ‘lo cacciò via’. — Ne 13:6, 7, 28.
L’erezione del tempio samaritano sul monte Gherizim, forse nel IV secolo a.E.V., in concorrenza con quello di Gerusalemme, sancì secondo alcuni la separazione definitiva fra ebrei e samaritani, anche se secondo altri la rottura delle relazioni avvenne oltre un secolo dopo.
[Modificato da erevnitis 14/02/2020 10:08]