Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di aprile 2020...

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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 25/04/2020 18:03
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 25/04/2020 18:08
    Dopo il preambolo di don Fiorino, il conduttore, prende la parola Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

    I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 25/04/2020 18:14
    Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema della pasqua ebraica dicendo:


    Oggi non parlerò dei TdG ma della pasqua ebraica a partire dall'esperienza di Grigorij, il sovietico ateo che a pasqua pregò il Signore

    Durante il mio soggiorno a Roma (1980-1988), avevo l'incarico, presso Radio Vaticana, di redigere il programma in lingua internazionale esperanto. Sì, perché tra le centinaia di lingue con le quali RV parla al mondo, dal 1977 è stato introdotto anche l'esperanto dopo ripetute richieste da ogni parte del mondo. Oggi la lingua internazionale reale è l'inglese, e gli esperantisti – che non hanno nessun appoggio governativo – costituiscono un piccolo popolo di appassionati, fedeli ascoltatori di programmi radiofonici in esperanto, come Radio Varsavia, Radio Pekino e appunto RV. L’uditorio delle sue trasmissioni è composto anche da non cattolici o addirittura non credenti, che ascoltano Radio Vaticana in nome della comune lingua. I turisti esperantisti che passano da Roma non di rado contattano RV, la quale è ben contenta di intervistare persone dei più disparati paesi del mondo. Tale fu il caso di Grigorij, un sovietico da poco giunto in Israele dall'URSS. Mi disse di essere ebreo, ma non credente: «Non credo nell'esistenza di Dio. Leggo comunque la Bibbia perché è la storia del mio popolo».
    Dopo l'intervista, lo invitai a venire la domenica seguente a pranzo nella nostra casa parrocchiale in una borgata di periferia. Quando arrivò puntuale, c'era in casa anche un parrocchiano amico di noi preti, cattolico ma, come allora la maggior parte dei nostri fedeli, di indiscussa fede comunista. Come Peppone: cattolico amico-nemico del parroco don Camillo, comunista e ammiratore dell'URSS. Era il 1980: sul comunismo italiano regnava ancora Berlinguer e d'altronde nessuno prevedeva che, dopo soli 10 anni, non solo il PCI, ma addirittura il PCUS, la guida e modello dei partiti comunisti di tutto il mondo, si sarebbe sciolto come neve al sole. Facendo da interprete, presentai i due ospiti l'uno all'altro, ma l'effetto fu a dir poco buffo. Al comunista di Roma non parve vero fare conoscenza con un “compagno” proveniente dal “paradiso sovietico”. Ma restò sconvolto a sentire che era decisamente anticomunista! Stavano di fronte un italiano comunista ma credente e un ex sovietico ateo e anticomunista. Il romano, quasi a documentare ciò in cui credeva, cavò dal portafogli una fotografia di Palmiro Togliatti, il mitico leader del comunismo italiano che durante il fascismo era stato esule in URSS e braccio destro di Stalin. Grigorij commentò freddamente: «Non ha la faccia di un proletario». Dopo questa foto, estrasse l'immaginetta della Madonna del Carmine: «Domandagli se la conosce». «Santa Maria!» fu la pronta risposta. «Aoh! Ma questo sa tutto! Domandagli se ci crede». «è una bella idea, ma personalmente non ci credo».
    Dopo questa risposta, Grigorij mi fece una domanda interessante: «Secondo te, un ateo può pregare?». Risposi: «Il Dio in cui credo ascolta tutti, anche chi non lo conosce». Egli confidò: «Io una volta feci una preghiera». E mi raccontò la sua storia. In base a una legge sovietica, il governo dava ai suoi cittadini ebrei che ne facevano richiesta il visto per emigrare nello stato di Israele (fondato nel 1948 e costituito da ebrei da tutto il mondo). Per Grigorij c'era il problema che l'ufficio anagrafe aveva eliminato il suo cognome ebraico e sostituito con uno russo. Occorreva procurarsi un documento che provasse l'avvenuto cambiamento. Ma la burocrazia sovietica era pasticciona. Per anni scrisse domande e petizioni, che si perdevano non si sa dove. Un anno alcuni ebrei sovietici lo invitano alla Pasqua ebraica: «Anche se non sei credente, è la storia del nostro popolo».
    Ecco com'è la festa. In base al libro biblico dell'Esodo, si rievoca la storia di Mosè che in nome di Dio chiede al faraone di lasciar partire gli ebrei. Comincia il canto dei bambini che chiedono: «Perché questa notte non si dorme?». Gli adulti rispondono: «Schiavi fummo del Faraone in Egitto; ma di là ci fece uscire il Signore, nostro Dio, con mano forte e braccio disteso. Se il Santo – benedetto egli sia – non avesse fatto uscire i nostri padri dall'Egitto, noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli saremmo ancora schiavi del Faraone in Egitto». Il faraone si rifiuta e Dio lo castiga con le 10 piaghe. Grigorij è colpito dalle parole di Mosè che annuncia il comando di Dio: “Lascia partire il mio popolo!” (Es 5,1),. Alla fine il faraone lascia partire gli ebrei verso la libertà. Il racconto si conclude con l'augurio reciproco: “L'anno prossimo a Gerusalemme”. Grigorij a sentire: “Lascia partire il mio popolo!”si commuove e scoppia a piangere. Si ricorda che sua madre pregava il Dio biblico. Esclama: «Dio di mia madre! Concedimi di fare la Pasqua l'anno prossimo a Gerusalemme!». Incredibile ma vero: finalmente arriva la documentazione, l'autorizzazione a far la Pasqua a Gerusalemme. «Non sono credente: la coincidenza fu casuale. Ma la cosa mi ha impressionato, perché ho pregato il Dio di mia madre e sono stato esaudito molti anni dopo che avevo fatto tutte le prove per dimostrare questo».
    Questa è la storia che ho cercato di riassumere. Grazie per l'ascolto e buona pasqua anche a chi cerca Dio a modo suo, anche diversamente da quello che pensiamo noi.



    Anche in questo intervento don Cadei non parla dei cristiani testimoni di Geova, quindi non mi pare ci sia molto da confutare. Comunque lascio la parola a chi eventualmente desidera fare un commento in merito...
    [Modificato da viceadmintdg1 25/04/2020 18:23]
  • Aquila-58
    00 25/04/2020 18:25
    Re:
    viceadmintdg1, 25/04/2020 18:14:

    Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema della pasqua ebraica dicendo:


    Oggi non parlerò dei TdG ma della pasqua ebraica a partire dall'esperienza di Grigorij, il sovietico ateo che a pasqua pregò il Signore

    Durante il mio soggiorno a Roma (1980-1988), avevo l'incarico, presso Radio Vaticana, di redigere il programma in lingua internazionale esperanto. Sì, perché tra le centinaia di lingue con le quali RV parla al mondo, dal 1977 è stato introdotto anche l'esperanto dopo ripetute richieste da ogni parte del mondo. Oggi la lingua internazionale reale è l'inglese, e gli esperantisti – che non hanno nessun appoggio governativo – costituiscono un piccolo popolo di appassionati, fedeli ascoltatori di programmi radiofonici in esperanto, come Radio Varsavia, Radio Pekino e appunto RV. L’uditorio delle sue trasmissioni è composto anche da non cattolici o addirittura non credenti, che ascoltano Radio Vaticana in nome della comune lingua. I turisti esperantisti che passano da Roma non di rado contattano RV, la quale è ben contenta di intervistare persone dei più disparati paesi del mondo. Tale fu il caso di Grigorij, un sovietico da poco giunto in Israele dall'URSS. Mi disse di essere ebreo, ma non credente: «Non credo nell'esistenza di Dio. Leggo comunque la Bibbia perché è la storia del mio popolo».
    Dopo l'intervista, lo invitai a venire la domenica seguente a pranzo nella nostra casa parrocchiale in una borgata di periferia. Quando arrivò puntuale, c'era in casa anche un parrocchiano amico di noi preti, cattolico ma, come allora la maggior parte dei nostri fedeli, di indiscussa fede comunista. Come Peppone: cattolico amico-nemico del parroco don Camillo, comunista e ammiratore dell'URSS. Era il 1980: sul comunismo italiano regnava ancora Berlinguer e d'altronde nessuno prevedeva che, dopo soli 10 anni, non solo il PCI, ma addirittura il PCUS, la guida e modello dei partiti comunisti di tutto il mondo, si sarebbe sciolto come neve al sole. Facendo da interprete, presentai i due ospiti l'uno all'altro, ma l'effetto fu a dir poco buffo. Al comunista di Roma non parve vero fare conoscenza con un “compagno” proveniente dal “paradiso sovietico”. Ma restò sconvolto a sentire che era decisamente anticomunista! Stavano di fronte un italiano comunista ma credente e un ex sovietico ateo e anticomunista. Il romano, quasi a documentare ciò in cui credeva, cavò dal portafogli una fotografia di Palmiro Togliatti, il mitico leader del comunismo italiano che durante il fascismo era stato esule in URSS e braccio destro di Stalin. Grigorij commentò freddamente: «Non ha la faccia di un proletario». Dopo questa foto, estrasse l'immaginetta della Madonna del Carmine: «Domandagli se la conosce». «Santa Maria!» fu la pronta risposta. «Aoh! Ma questo sa tutto! Domandagli se ci crede». «è una bella idea, ma personalmente non ci credo».
    Dopo questa risposta, Grigorij mi fece una domanda interessante: «Secondo te, un ateo può pregare?». Risposi: «Il Dio in cui credo ascolta tutti, anche chi non lo conosce». Egli confidò: «Io una volta feci una preghiera». E mi raccontò la sua storia. In base a una legge sovietica, il governo dava ai suoi cittadini ebrei che ne facevano richiesta il visto per emigrare nello stato di Israele (fondato nel 1948 e costituito da ebrei da tutto il mondo). Per Grigorij c'era il problema che l'ufficio anagrafe aveva eliminato il suo cognome ebraico e sostituito con uno russo. Occorreva procurarsi un documento che provasse l'avvenuto cambiamento. Ma la burocrazia sovietica era pasticciona. Per anni scrisse domande e petizioni, che si perdevano non si sa dove. Un anno alcuni ebrei sovietici lo invitano alla Pasqua ebraica: «Anche se non sei credente, è la storia del nostro popolo».
    Ecco com'è la festa. In base al libro biblico dell'Esodo, si rievoca la storia di Mosè che in nome di Dio chiede al faraone di lasciar partire gli ebrei. Comincia il canto dei bambini che chiedono: «Perché questa notte non si dorme?». Gli adulti rispondono: «Schiavi fummo del Faraone in Egitto; ma di là ci fece uscire il Signore, nostro Dio, con mano forte e braccio disteso. Se il Santo – benedetto egli sia – non avesse fatto uscire i nostri padri dall'Egitto, noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli saremmo ancora schiavi del Faraone in Egitto». Il faraone si rifiuta e Dio lo castiga con le 10 piaghe. Grigorij è colpito dalle parole di Mosè che annuncia il comando di Dio: “Lascia partire il mio popolo!” (Es 5,1),. Alla fine il faraone lascia partire gli ebrei verso la libertà. Il racconto si conclude con l'augurio reciproco: “L'anno prossimo a Gerusalemme”. Grigorij a sentire: “Lascia partire il mio popolo!”si commuove e scoppia a piangere. Si ricorda che sua madre pregava il Dio biblico. Esclama: «Dio di mia madre! Concedimi di fare la Pasqua l'anno prossimo a Gerusalemme!». Incredibile ma vero: finalmente arriva la documentazione, l'autorizzazione a far la Pasqua a Gerusalemme. «Non sono credente: la coincidenza fu casuale. Ma la cosa mi ha impressionato».



    Anche in questo intervento don Cadei non parla dei cristiani testimoni di Geova, quindi non mi pare ci sia molto da confutare. Comunque lascio la parola a chi eventualmente desidera fare un commento in merito...




    Insomma, per il secondo mese consecutivo quelli di Radio Maria non parlano di noi.
    Strano vero?
    Credo proprio che ci leggano e capiscano che non conviene loro continuare a reiterare obiezioni che poi vengono regolarmente confutate qui.

    E molte persone visitano il nostro frequentatissimo forum e leggono.....



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    (SimonLeBon)
    Post: 50.050
    Città: PINEROLO
    Età: 53
    TdG
    00 25/04/2020 20:04
    Re:
    viceadmintdg1, 4/25/2020 6:14 PM:

    Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema della pasqua ebraica dicendo:


    Oggi non parlerò dei TdG ma della pasqua ebraica a partire dall'esperienza di Grigorij, il sovietico ateo che a pasqua pregò il Signore ...



    Anche in questo intervento don Cadei non parla dei cristiani testimoni di Geova, quindi non mi pare ci sia molto da confutare. Comunque lascio la parola a chi eventualmente desidera fare un commento in merito...




    Va beh, il da fare non ci manca. Forse il pubblico si sarà annoiato meno, questo mese.


    Simon