00 06/07/2020 23:12
Re: Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 06/07/2020 23:06:



Caro Laila,

basta leggere le lettere ai corinti (come tutte le altre lettere) dal principio, cioè dove Paolo indica il destinatario della lettera e li saluta:

1 Co 1,1 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, 2 alla Chiesa di Dio che è in Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: 3 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

e

2 Co 1,1 1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi dell'intera Acaia: 2 grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.

I santi, destinatari delle lettere, avevano quella speranza, la speranza celeste.

Simon




sono d'accordo che è destinata ai corinti.
Il problema esegetico non è a chi è rivolta bensì come si materializza la separazione del corpo che viene disfatto il corpo che aspira alla vocazione celeste.

Poi entriamo in un altro tema, dove leggi che la speranza celeste è riservata a pochi e non a tutti i santi.

shalom