Wanderlust!, 31/08/2020 12:39:
Non mi risulta che i ai primi cristiani si dessero restrizioni.
Ne sei sicuro?
Joseph Bingham, storico della chiesa, scrive circa i primi secoli: “La disciplina della chiesa consisteva nel potere di privare gli uomini di tutti i benefìci e i privilegi del battesimo, espellendoli dalla società e dalla comunione della chiesa, . . . e tutti li evitavano e ne stavano alla larga nella comune conversazione, in parte per sostenere la condanna e l’azione della chiesa nei loro confronti, in parte per farli vergognare e in parte per proteggersi dal pericolo del contagio”. “. . . nessuno doveva accogliere in casa persone scomunicate, né mangiare con loro alla stessa tavola; non dovevano conversare amichevolmente con loro mentre erano in vita; né celebrarne le esequie funebri una volta morte, . . . Queste direttive erano state tracciate sul modello delle norme degli apostoli, che vietavano ai cristiani di dare qualsiasi appoggio ai pubblici peccatori”. — The Antiquities of the Christian Church, pp. 880, 891
“Pertanto era come morto. Non poteva studiare con altri, ogni rapporto [d’amicizia] con lui veniva troncato. Non gli si doveva nemmeno indicare la strada. Poteva sì comprare il necessario per vivere, ma era proibito mangiare e bere con lui”. — The Life and Times of Jesus the Messiah, di A. Edersheim, Vol. II, p. 184.
"[Policarpo] alcuni l'udirono raccontare che Giovanni, discepolo del Signore, recatosi un giorno alle terme di Efeso e scortovi Cerinto [un apostata], si precipitò verso l'uscita gridando: "Fuggiamo, che le terme non abbiano a caderci addosso ora che v'è Cerinto, nemico della verità!". Una volta al medesimo Policarpo venne incontro Marcione [altro apostata] dicendo: "Facciamo conoscenza". "Ti conosco, ti conosco, rispose, tu sei il primogenito di Satana". Tanta era la prudenza degli apostoli e dei loro discepoli da non voler neppur scambiar parola coi falsari della verità come ammonisce pure S. Paolo: "Fuggi l'eretico dopo averlo ammonito una volta sapendo ch'egli è perverso, sviato e da sé va verso la dannazione" (Tito 3,10)".(Ireneo, Contro le eresie, Vol. I, p.236, Ed. Cantagalli)
"Questi, alla folla, per riguardo a quelli che appartengono alla Chiesa -- che essi chiamano gente comune o della Chiesa -- tengono discorsi che fanno presa sui semplici e traggono in inganno simulando il nostro modo di parlare, perchè questi vengano spesso ad ascoltarli; poi si lamentano di noi dicendo che ci asteniamo dal comunicare con loro senza motivo" (Ireneo, Contro le eresie, Vol. I, p.293, Ed. Cantagalli)