Caro Gigi,
Barnabino il tuo è un commento da modalista, poichè nel passo di Romani.., IL Mezzo ed IL Fine ultimo ,per cui sono tutte le cose, è IL Figlio, mentre tu , hai identificato il Padre...
Ma io non identifico il Padre, a cui è diretta questa dossologia, con il Figlio anzi li distinguo:
il Padre qui è distinto dal Figlio chiaramente perché solo lui è l'origine di ogni cosa, mentre del figlio non lo è mai detto.
Poi che
altre espressioni simili a quelle che sono usate per il figlio qui sono usate per il padre non significa nulla, non li rende la stessa persona (Felix ti ha citato diversi dizionari che spiegano perché ma tu lo sappiamo non vuoi imparare). Paolo si rivolge al Padre qui non lo confonde con il Figlio.
Spiegabilissimo ?
Provaci; ti sarà impossibile, visto che per mezzo del Figlio, sono tutte le cose..
Provaci pure..
Questa è "una dossologia a Dio (il Padre) come creatore, reggitore e fine dell'universo. La preposizione ex denota l'origine, diá (con il genitivo) la «fonte, l'autore», ed eis (con l'accusativo) il «fine, lo scopo»" (Nuovo Grande Commentario Biblico a cura di Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer e Roland E. Murphy, 2002, Queriniana).
Dunque ogni cosa è
dal Padre perché il Padre è l'origine di ogni cosa, ogni cosa è
per mezzo (con il genitivo) del Padre perché è la "fonte" di ogni cosa, e ogni cosa è per il Padre (con l'accusativo) perché è Il Padre è il fine di ogni cosa.
Come no ?
E ben esplicito in Romani 11,...
Mi dispiace sia il contesto che tutti i Biblisti riferiscono questa dossologia al Padre non al figlio.
Passo per nulla applicabile al PADRE...
Non direi, in questa dossologia Paolo riconosce Dio Padre come creatore, sostentatore e fine dell'universo.
Shalom
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