Ma veniamo a noi: per alleggerire la lettura dell'articolo, che comunque la merita dato che smonta parola per parola il 'caso australiano', ti riporto nella maniera più sintetica possibile le conclusioni. Il caso degli abusi in Australia ha messo in luce quanto segue:
1000 casi di abusi in 65 anni sono, statisticamente parlando, una ridicolaggine: 15 casi l'anno, che in rapporto a 70.000 fedeli del gruppo sono due granelli di polvere sulla bilancia.
Ma la verità è che
non si può nemmeno parlare di 70.000 testimoni di Geova. L'errore (ma dovrei dire: l' "
asinata") sta nella pretesa di fare il conto col numero attuale di testimoni di Geova (che è appunto di circa 70.000 proclamatori) ignorando, o fingendo di ignorare, che negli ultimi 65 anni nel continente australiano ci sono stati
centinaia di migliaia di testimoni di Geova. Bisogna infatti tener conto:
- del tasso di mortalità;
- del tasso di espulsione dal gruppo;
- del tasso di inattività;
- del tasso di espatrio.
Anche il periodo di riferimento di 65 anni è una cifra grossolana, calcolata non so come, dato che il caso più vecchio fra i 1000 risale al 1938 e dunque si dovrebbe parlare di un arco di quasi ottant'anni. Tuttavia il vero problema sono i '1000 casi australiani'. Riempirsi la bocca con '1000 tdG pedofili' equivale ad abbassarsi al livello dei pettegolezzi delle donnine dal parrucchiere (o degli uomini dal barbiere) che si trastullano coi programmi di cucina, il Grande Fratello, il gossip sulla Ferragni o i commenti sulle partite di serie A. Ecco cosa dicono
realmente i dati australiani:
Abusi su minori nell'intera fascia di età 0-17, e quindi una mescolanza di ‘abusi su minori’ che possono riguardare tanto bambini in età d’asilo, quanto ragazze cui mancano pochi giorni per fare 18 anni. Come evidenziato nell'articolo, "molestare una diciassettenne è certamente cosa grave ed è un reato, ma non è lo stesso che molestare una bambina di otto o nove anni: la ripugnanza ha i suoi diversi gradi di espressione. La repulsione per un genere di “attenzioni” non richieste né desiderate rimane fuori di discussione; non altrettanto si può dire di quella legata all’età anagrafica di chi ne è oggetto".
200 abusi commessi prima della conversione ai testimoni di Geova. Ciò si deve al fatto che la WTS conserva nei suoi archivi, per consolidata abitudine, tali informazioni proprio per impedire che ad un convertito con un passato da pedofilo siano conferiti incarichi di responsabilità.
Un quarto degli eventi verificatisi almeno quarant’anni fa. Ciò è tutt'altro che irrilevante, dato che la (sacrosanta) sensibilità di oggi sul problema abusi non è certo paragonabile a quella che sia aveva negli anni ottanta del XX secolo, o anche prima: vittime, familiari, abusatori, mezzi di informazione e le stesse autorità di vigilanza percepivano il fenomeno in un modo molto differente di quanto avviene adesso. Ecco un parere esperto del 2006:
“Non credo che 18 o 20 anni fa sapessimo molto sull’esistenza dei pedofili o su cosa fossero esattamente. Non era considerato un reato criminale. Nemmeno la società in generale metteva in guardia alcuno contro un tale comportamento, al fine di prendere le dovute precauzioni contro un crimine vile. Abbiamo commesso l’errore di non dargli peso […] 18 o 20 anni fa le persone non avevano la minima idea che tali comportamenti potessero nuocere emotivamente ai bambini. I genitori non conoscevano la serietà del problema e gli effetti che avrebbe provocato nel lungo periodo. […] I risultati che emergevano da questi studi non venivano resi noti al pubblico. Apparivano solo alcuni articoli su pochi giornali. Ma si era molto lontani dall’essere avvertiti o istruiti in proposito. […] A scuola non è stata promossa alcuna campagna di istruzione” – Dr. Gail Bethea-Jackson, specializzata in psicologia dei bambini e adolescenziale, stress e depressione post-traumatica.
Tre quarti dei comitati giudiziari risolti con una sentenza di disassociazione. N.B. si parla proprio del provvedimento che i fuoriusciti dissidenti e altri 'diversamente perspicaci' descrivono come crudele, disumano, ostracizzante.
Solo un centinaio dei colpevoli erano investiti di mansioni di responsabilità. Il distinguo è fondamentale, dato che non ha senso mettere nello stesso calderone gli anziani di congregazione e i singoli proclamatori (che non hanno mansioni di tutela pastorale), esattamente come, sia per i media, sia per il senso comune, sia per la legge, la responsabilità che viene attribuita ad un prete pedofilo non è uguale a quella del cattolico qualunque. Il che vuol dire: dei presunti '1000 abusatori tdG australiani' prendetene per buoni solo 100, e buttate nel più vicino vaso da notte gli altri 900, che non hanno rilevanza statistica.
Ecco il dettaglio degli abusatori divisi per ruolo nell'Organizzazione:
Dei 100 colpevoli di abusi con incarichi,solo 7 erano anziani, e di questi appena 2 nel decennio 2005-2015. Come anche un bambino può comprendere, ciò mostra una entità del problema
statisticamente del tutto trascurabile. Abbiamo anche
dimostrato (non 'chiacchierato', come fanno i fuoriusciti dissidenti) che la proporzione fra sacerdoti cattolici e anziani abusatori è di 100 a 1, spaventosamente a svantaggio della Chiesa Cattolica. Ecco un semplice grafico che lo illustra:
Solo in 15 casi non vi sarebbe stata una rimozione, e appena 6 degli ex-nominati hanno ricevuto un nuovo incarico dopo la rimozione (ciò sarebbe però reso impossibile alle attuali normative interne dei testimoni di Geova in fatto di privilegi di servizio).
Appena nel 9% dei casi di abusi la regola dei due testimoni ha precluso la gestione giudiziaria del presunto abuso, dato che in tutti gli altri fenomeni di molestie vi erano state confessioni dell'accusato, convincenti prove indiziarie o l'effettiva testimonianza di due persone diverse. Il che significa che i piagnistei dei fuoriusciti per i quali la regola del doppio testimone sarebbe di protezione per i molestatori è una "balla", né più né meno, dato che nella peggiore della ipotesi incide in un caso su 10.
[Modificato da EverLastingLife 18/10/2020 14:16]