papa Clemente VIII dal latino.
“ Osservazione circa la regola IV. Circa la soprascritta regola IV dell’ Indice della b. m. di Pio papa IV si deve osservare, che per essa non si dà alcuna facoltà ai vescovi, agli inquisitori, ed ai superiori regolari, per accordare la licenza di comperare, leggere o ritenere la Bibbia in lingua volgare: imperciocchè fino ad ora l'ordine e l’uso della santa romana ed universale Inquisizione ha loro tolto la facoltà di concedere tali licenze, di leggere cioè o di ritenere Bibbie volgari ovvero anche porzioni staccate sia del vecchio sia del nuovo Testamento in qualunque lingua volgare fosse sieno pubblicate.
E questa proibizione si estende anche ai sommarii o compendii anche isterici della
Bibbia pubblicati in qualunque lingua volgare. E questo debba essere osservato inviolabilmente. ”
Però i preti, i parroci, i vescovi, gl’inquisitori che prima delle dichiarazioni di Clemente VIII potevano dare il permesso ad altri, si credevano esclusi da quella dichiarazione, e pensavano che, se non potevano più dare licenza ad altri, potevano senza scrupolo ritenerla e leggerla essi.
Ma Gregorio XV nel 1622 tolse anche questa illusione, rivocando tutte le licenze date in qualunque modo e per qualunque motivo dai papi suoi predecessori.
Urbano VIII nel 1631, nella costituzione che incomincia Apostolatus Offcium ripete non solo, ma sviluppa ed amplia la bolla del suo predecessore Gregorio XV, aggiungendo l’ordine a tutti coloro che avessero avuti libri proibiti (fra i quali la Bibbia) di portarli immediatamente al vescovo od all’inquisitore; ed ingiungendo ai vescovi ed agli inquisitori l’obbligo di bruciare immediatamente quei libri.
E coloro che dopo quest’ordine avessero ancora ritenuto uno di tali libri,
dovevano essere denunciati all’Inquisizione.
I papi seguenti non cessarono di fulminare scomuniche contro coloro che léggessero la Bibbia, e dichiarare eretica la dottrina che insegnava la Bibbia potersi leggere da tutti.
Una bolla dommatica è una decisione ex cathedra, ed in conseguenza una decisione infallibile, secondo i teologi romani: ora due papi, ex cathedra, cioè Clemente XI nella bolla Unigenitus, e Pio VI nella bella Auctorem fidei, condannano infallibilmente la lettura della Bibbia.
La dottrina cattolica è la dottrina contraria a quella condannata: dunque il divieto di leggere la Bibbia non solo è un divieto, ma è una dottrina cattolica.
Gregorio IX nel 1229 fece nel Concilio di Tolosa stabilire definitivamente l’Inquisizione, e proibire assolutamente la lettura della Bibbia.
Ecco il Decreto di quel Concilio: Prohibemus etiam ne libros veteris et novi Testamenti laicis permittantur habere, nisi forte psalterium, aut brevarium pro divinis officiis, ac horas Beatae Virginis aliquis ex devotione habere velit; sed ne praemissos libros habeant in vulgari translatos.
quella in latino non la capiva nessuno perciò non fu mai proibita
[Modificato da geremia60(2019) 20/10/2020 17:55]