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In Francia la protesta dei cattolici contro il divieto di messa

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    Amalia 52
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    TdG
    00 15/11/2020 14:07

    Il ministro dell'interno: «Non esisterò a mandare polizia e gendarmi»
    Nel frattempo i ristoratori intendono presentare ricorso contro la decisione di chiudere le attività per il lockdown


    PARIGI - Continuano in Francia le proteste di parte del mondo cattolico contro il divieto che - nel periodo di lockdown - proibisce i raduni e, di conseguenza, anche le messe.

    Numerose sono state negli ultimi giorni le riunioni di fedeli, anche diverse centinaia, fuori dalle chiese di Parigi, Nantes, Bordeaux e altre città. In alcuni casi, i sacerdoti sono usciti dalle chiese e hanno celebrato messe o alcune parti della funzione.

    Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha avvertito che non esiterà a «inviare poliziotti e gendarmi a fare multe» nel caso di «azioni ripetute» dei cattolici, durante il fine settimana, per la ripresa delle messe.

    «La libertà di culto - ha proseguito il ministro - è certamente importante, abbiamo lasciato aperti i luoghi di culto. Ma la vita è più importante di tutto e la vita è lottare contro il coronavirus».

    I cattolici hanno previsto diverse manifestazioni, due in particolare a Parigi, davanti alla chiesa di Saint-Sulpice, e a Nantes, dove 500 fedeli si erano riuniti la settimana scorsa.

    Ristoratori pronti a fare ricorso - Nel frattempo in Francia c'è malcontento anche da parte dei ristoratori, che hanno ora intenzione di ricorrere in tribunale contro la decisione del governo di chiudere i loro locali per il lockdown, secondo quanto annunciato oggi dall'Umih, il principale sindacato della categoria.

    Secondo il sindacato, il ricorso citerà la «violazione del principio di eguaglianza» e sarà pronto «entro il 20 novembre». Il primo ministro Jean Castex, nel suo discorso di giovedì, ha annunciato che dal 1 dicembre, fine del confinamento generale, soltanto i negozi considerati «non essenziali» potranno riaprire, ma non i bar e i ristoranti.

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    Giandujotta.50
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    Moderatore
    00 17/11/2020 17:18
    questi non capiscono che se vogliamo evitare gli ospedali pieni e il rischio di non uscirne vivi, occorre evitare di incontrare gente.
    sia a messa che al ristorante che da qualunque altra parte.

    Mi chiedo come possano pensare che Dio pretenda che si vada ad una funzione religiosa con il rischio di infettarsi e reinfettare altri una volta usciti dalla messa.

    Non piace a messuno questa situazione, ma fino a che non ci si convince che questo isolamento è necessario, non se ne esce.