00 04/12/2020 06:47
Orgia a Bruxelles, nuove rivelazioni: "Anche sovranisti polacchi a quella festa"

di Andrea Tarquini

Lo sostiene David Manzheley, l'organizzatore del party della settimana scorsa cui ha partecipato l'eurodeputato ungherese József Szájer. "Persone con incarichi importanti al Parlamento nazionale o nel governo"

BERLINO - Per i sovranisti al potere nell'Europa di mezzo, in questa settimana sembra proprio che gli scandali non finiscano mai. Secondo quanto dichiarato al portale polacco Onet da David Manzheley, l'organizzatore del festino gay della settimana scorsa a Bruxelles cui ha partecipato l'eurodeputato - ora dimessosi e cacciato dalla politica - del partito di maggioranza magiaro (Fidesz) József Szájer, alla festa sarebbero stati presenti anche diversi esponenti politici del PiS, Prawo i Sprawiedlywosc, cioè il partito sovranista e clericale tornato al potere in Polonia nell'autunno 2015. Nonché il partito di governo più omofobo dell'Unione: ha pronta una legge che vieterà ogni marcia, corteo o evento pubblico della comunità Lgbtq e delle sue organizzazioni.

Dice Manzheley a Onet: "Organizzo questi festini da un paio d'anni, polacchi e ungheresi sono tra gli ospiti più frequenti. All'ultimo festino c'erano esponenti polacchi, non europarlamentari ma con incarichi importanti al parlamento nazionale o nel governo". Sempre secondo lui, ai festini partecipano anche politici di Francia, Ucraina, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera, Olanda. "Szájer mi ha detto che lui stesso aveva organizzato in passato un party del genere a casa sua", continua Manzheley.

Le autorità polacche nel frattempo informano che Manzheley è un pregiudicato ricercato in Polonia e con mandato di cattura internazionale per frode compiuta nella città di Wadowice. Lui si difende affermando che si tratta di un clamoroso equivoco con un'altra persona, 36enne e non 29enne come lui, e assicurando di non essere mai stato a Wadowice.

Naturalmente non è affatto chiaro quanto si debba credere a Manzheley, che secondo la polizia polacca è appunto ricercato per corruzione e in questo momento ha probabilmente ogni interesse a parlare il piú possibile coi media. Sempre a Onet, ha detto di aver contato al festino almeno nove esponenti della Fidesz, appunto il partito di Orbán.

Come che sia, nelle stesse ore - informa l'attendibile sito indipendente ungherese Daily News Hungary - a Budapest (dopo le dimissioni di Szájer e la sua espulsione dalla Fidesz, imposte dal premier Viktor Orbán) è scoppiato un nuovo scandalo. Il vicesottosegretario al ministero dell'Agricoltura, Janos Nagy, è stato arrestato per corruzione, e contro di lui sono in corso indagini.

La catena di scandali coincide con la settimana in cui Orbán stesso celebra il suo record di premier ungherese piú a lungo in carica nella storia. E segue due brutte figure ungheresi: prima il massimo responsabile della politica culturale, Demeter Szilárd, ha paragonato il tycoon benefattore americano di origini ebree ungheresi, George Soros, a Hitler e la Ue al Terzo Reich, affermando - lui che ha imposto nelle scuole opere di scrittori fascisti degli anni Venti e Trenta - che Soros e la Ue vogliono "nazismo liberale e Shoah liberale, con noi ungheresi e polacchi nel ruolo che ebbero allora gli ebrei". Poi Tamás Deutsch, capogruppo Fidesz al Parlamento europeo, ha insultato il capogruppo dei Popolari, il tedesco Manfred Weber, dicendo che "verso l'Ungheria adotta comportamenti e parole degne della Gestapo".

Adesso il grande interrogativo per l'opinione pubblica è se la moglie di Szájer chiederà il divorzio. Molti scommettono di sí, molti altri il contrario: lei, Tünde Handó, ex presidente e ancora membro della Corte costituzionale, è ritenuta potentissima e una figura-chiave nel potere magiaro, come ispiratrice e coautrice della Costituzione di "democrazia illiberale" del 2012. Lo scandalo del marito al festino potrebbe essere troppo compromettente per i leader della Fidesz.

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