ho dato uno sguardo indietro
al mio passato e ho visto qualcosa che in un primo momento mi ha fatto venire il magone
quando la macchina dei ricordi si è messa in moto invece, mi è montata la rabbia…
anchio quando avevo 18 anni ho deciso che la mia vita l’avrei vissuta in armonia con la volontà di Geova, in piena coerenza , e così’ lasciai il ragazzo, col quale uscivo, col quale facevamo delle passeggiate, col quale viaggiavamo insieme per andare a scuola, i miei genitori approvavano questa frequentazione perché era un bravo ragazzo, mite.
Ma lui non accettò questa separazione, anche lì vi furono fiumi di lacrime per il doloroso distacco e molti i tentativi di spiegare le mie motivazioni e ti assicuro non vi era nessuna pressione da parte dei fratelli o della congregazione.
Ignoravo totalmente che esistesse una prassi riguardo la segnatura , o l’obbligo di sposarsi nel signore. Per me era semplicemente normale e naturale sposarsi con chi avrebbe condiviso i miei valori, la mia fede.
i miei genitori non erano manco TdG e non capivano la mia decisione.
Il ragazzo non la trovava giusta, non ne capiva il motivo,
Anzi iniziò perfino a venire in sala, chiese lo studio si iscrisse alla scuola di ministero divenne proclamatore e …voilà divenne lo studente modello…fino al matrimonio.
Fu una recita non solo la sua “folgorazione sulla via di damasco” ma anche il nostro matrimonio faceva parte della farsa, era tutto compreso nel pacchetto.
Si creò una doppia vita che nascondeva magistralmente agli occhi di tutti
(ma non ai miei) per cui non potevo neppure chiedere il divorzio…se gli parlavo di separazione davanti ai fratelli le lacrime scendevano copiose fino a farmi sentire vergognosamente ingrata di tanto amore.
E intanto io ero sposata ad un fantasma, totalmente indifferente alla mia sofferenza, la solitudine mi divorava , niente dialogo, niente adunanze insieme, niente assemble insieme,
Anzi erano i momenti che con maggiore sicurezza poteva vivere le sue storie amorose. per cui mi incoraggiava a non saltarne neanche una,
di conseguenza cresceva l’ apprezzamento che i fratelli avevano per lui.
Perfino vedere le coppie in sala che si tenevano per mano durante la preghiera diventava un dolore insopportabile.
Ho buttato via la mia vita. la mia giovinezza , per non essere andata fino in fondo a quella che sarebbe stata una scelta giusta e sacrosanta.
Non me ne volere Marco, “Capeau” per questa sorella
nel caso fosse tutto vero
_________________________________________________
...le tue proprie consolazioni vezzeggiavano la mia anima
salmo 94:19