La verità circa il bisogno del cattolico di avere immagini o altri simboli materiali per avvicinarsi a Dio affonda le sue radici nell'apostasia, niente di nuovo. Non c'è bisogno di essere storici, basta fare qualche ricerca per rendersi conto di come stanno realmente le cose.
La maggioranza dei nostri amici cattolici dirà sempre di
venerare le immagini di Cristo e di Maria non perché le immagini in sè stesse abbiano qualcosa di divino, ma a motivo di coloro che esse rappresentano, altrimenti dovrebbero ammettere di essere idolatri.
Non a caso l'
Enciclopedia Cattolica afferma: “Si tratta di un culto relativo, tale, cioè, che non si riferisce all’immagine o all’oggetto sacro per se stesso, ma piuttosto alla persona rappresentata o a Dio”. Il clero poi ha insegnato per secoli che non c’è nulla di male a venerare un’immagine purché tale venerazione sia inferiore a quella dovuta a Dio stesso, e quindi i cattolici si sentono con la coscienza a posto.
Peccato però che la
New Catholic Encyclopedia ammetta invece che tale venerazione sia un vero e proprio “atto di adorazione”.
Il concilio iconoclastico del 754 EV, noto anche come
Concilio di Hieria, presieduto dal vescovo di Efeso Teodosio, bandì senza mezzi termini la venerazione delle immagini, tanto da definirla
un'invenzione satanica per allontanare l'uomo dal vero Dio, come spiegato da Leo Donald Davis nel suo libro
The First Seven Ecumenical Councils (325-787): Their History and Theology
La storia ci consegna una realtà diversa. I concili successivi hanno cancellato quando sancito dal concilio del 754, reintroducendo di fatto immagini, icone e statuette nella venerazione / adorazione dei fedeli (cattolici).
La New Catholic Encyclopedia, 1967, Vol. VII, p. 372 dice: “Dato che il culto reso a un’immagine va alla persona che ne è rappresentata e ricade su di essa, lo stesso tipo di culto che spetta alla persona può essere reso all’immagine che la rappresenta”. Ma come abbiamo avuto modo di dimostrare ampiamente, questa dottrina è in aperto conflitto con la volon tà di Dio secondo quanto esposto nelle Sacre Scritture.