Mi fa venire in mente che molti vecchi classici della Disney sono finiti sotto processo per contenuti razzisti o almeno non politicamente corretti. In qualche caso le accuse, secondo i canoni odierni ma anche quelli di allora, sono condivisibili. Ad esempio la famosa - e odiosa - sequenza della centaurina di colore che pulisce gli zoccoli alla sua "padrona" bianca in
Fantasia:
Del resto anche il vecchio
Via col vento, tenuto in conto di capolavoro, è inzuppato di razzismo, con tutti gli attori di colore che parlano con la z al posto della s e la b al posto della p. Hattie McDaniel, che interpretava la governante di Rossella, a sorpresa vinse l'Oscar, ma l'apparente prodigalità della scelta (prima persona di colore ad aggiudicarsi l'ambito premio) fu contraddetta dal fatto che durante la cerimonia dovette sedersi lontano dai posti della sala riservati ai bianchi.
In altri casi trovo il rimedio peggiore del presunto male. Ad esempio, sarebbero razzisti i corvi di
Dumbo che parlano con uno
slang simile a quello dei cantanti jazz (di colore) e sarebbero razzisti i gatti siamesi dispettosi di
Lilli e il vagabondo. Nelle versioni odierne, la Disney è stata costretta a inserire dei messaggi all'inizio dei cartoni animati in cui prende le distanze da questi stereotipi. Per me si tratta in buona parte di esagerazioni. Ho detto in passato, moriremo di correttezza politica?
Tra l'altro nello stesso
Lilli e il vagabondo c'è la famosa scena del ristorante italiano in cui i cuochi parlano siciliano (allusione alla Mafia?), suonano (guarda caso) il mandolino e cucinano (guarda caso) gli spaghetti. Questa parte, chissà perché, ha destato meno clamore.
[Modificato da EverLastingLife 05/05/2021 16:31]