claudio2018, 03/07/2021 16:23:
Mangiare dell 'albero della vita rappresentava evidentemente una buona relazione con il Creatore il che significava che Dio si impegnava a mantenere il corpo del suo figlio-amico Adamo esente da decomposizione. Il testo dice che prima del peccato il divieto di mangiare riguardava solo un albero, quello della conoscenza del bene e del male ,. Questo significa che evidentemente Adamo era già in buona relazione con Dio e il suo corpo già protetto dal peccato dall'invecchiamento e dalla morte condizioni rese legalmente possibili dal mangiare dell'albero della vita, condizioni in seguito non più concesse dopo il peccato.
Sostenere il contrario significherebbe attribuire proprietà immortalistiche all'albero della vita in base alle quali mangiarne anche solo una volta avrebbe reso l'uomo immortale
claudio
comunque con te il ragionamento è diverso con Verde
tu sei un testimone come me e dovresti accettare l'insegnamento ufficiale
*** w85 1/12 p. 14 parr. 4-5 Dichiarato giusto quale amico di Dio ***
4 Tuttavia, Adamo non si era ancora dimostrato integro e non era stato ancora giudicato degno di ricevere il diritto di vivere per sempre sulla terra.
Per questo, nel corso di un certo tempo, doveva mostrare fedeltà a Geova e lealtà alla giustizia.
In tal modo, se si fosse dimostrato integro nella prova, avrebbe ricevuto il diritto di vivere per sempre sulla terra.
Sarebbe stato come se Dio avesse dichiarato, o proclamato pubblicamente, che Adamo meritava di vivere in eterno. Per simboleggiare questo fatto, Geova avrebbe senza dubbio condotto Adamo all’“albero della vita” e gli avrebbe concesso di mangiarne il frutto. — Genesi 2:9, 16, 17; 3:22.
5 Nella prova, però, Adamo venne meno e così perse la perfezione, la giustizia e la condizione di figlio, sia per sé che per la sua progenie. (Romani 5:12) Di conseguenza, fin dalla nascita tutti i discendenti di Adamo sono lontani da Dio e ingiusti per natura. (Efesini 2:3; Romani 3:10) In tal modo, la creazione umana “fu sottoposta alla futilità”, ma “in base alla speranza”, cioè la speranza di liberazione dal peccato e dalla morte data subito dopo la ribellione in Eden. — Romani 8:20, 21; Genesi 3:15.