00 31/08/2021 17:56
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pino2019, 31/08/2021 17:07:




Leggiamo che “verso la fine del I sec., Clemente vescovo di Roma conosceva la lettera di Paolo indirizzata alla chiesa di Corinto. Dopo di lui le lettere sia di Ignazio vescovo di Antiochia che di Policarpo vescovo di Smirne attestano la diffusione delle lettere paoline entro il secondo decennio del II secolo”. (The International Standard Bible Encyclopedia, a cura di G. W. Bromiley, 1979, vol. 1, p. 603)

diffusione di Lettere quindi scritti

Giustino Martire (morto nel 165 E.V. ca.), nel suo Dialogo con Trifone (XLIX), usa l’espressione “è scritto” nel citare Matteo,

E' scritto

Giustino stesso afferma nel 150 d.c circa:
Apol. I, LXVII, 3. Nel giorno chiamato del Sole ci si raduna tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne, e si leggono le memorie degli Apostoli o gli scritti dei Profeti finchè il tempo consente.

Si leggono


Parlando delle Scritture, Ireneo cita non meno di 200 volte le lettere di Paolo. Clemente dice che risponderà ai suoi avversari “confutandoli proprio con il ricorso alle Scritture” che “sono garantite dall’autorità dell’Onnipotente”, il quale è stato “predicato dalla legge, dai profeti e inoltre dal Vangelo della beatitudine”. — Stromati [o Miscellanea] (IV, 1).


Lettere di Paolo ricorso delle scritture tra le quali i vangeli

Ho letto queste lettere sia di Ignazio d'Antiochia che di Clemente non c'è nessun accenno alle lettere di Paolo