Promemoria per Nobel atei, la scienza dimostra Dio
Un libro di Bolloré e Bonnassies appena uscito in Francia spiega come le scoperte degli ultimi cento anni accreditano l'ipotesi di un Creatore
«John Lennox, professore di matematica all’università di Oxford.... Per dare un’idea della precisione di 10 alla -40, immaginate che noi ricopriamo tutta la Russia di monetine, e che su ognuna costruiamo delle pile di monetine su tutto il territorio fino ad un’altezza uguale alla distanza che c’è fra la terra e la luna; dopodiché, prendiamo un miliardo di sistemi identici a quello iniziale e dipingiamo di rosso una sola monetina. Poi bendiamo gli occhi di un amico e chiediamogli di trovare quella monetina dipinta di rosso in un solo tentativo. La probabilità che ci riesca è dell’ordine di 10 alla -40. Davvero una probabilità infima”. Questa precisione, “dell’ordine di 10 alla meno 40”, è descritta dall’astrofisico di fede buddhista Trinh Xuan Thuan come una improbabilità “paragonabile a quella di un arciere che, tirando una freccia a caso, colpisca un bersaglio di un centimetro quadrato collocato al lato opposto dell’universo”».
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L’evoluzione si basa sull’evoluzione di una prima cellula semplice, che contiene già il DNA. Un problema cruciale ed irrisolto di questa teoria è proprio come ci si sia arrivati a questa prima cellula?
L’abiogenesi sarebbe la generazione spontanea dal nulla ed il passaggio dall’inanimato all’animato. Gli evoluzionisti riconoscono quale sia la probabilità dell’abiogenesi: 1/10 elevato a 40.000. Teniamo presente che 10 elevato a 80 equivale alla somma di tutti gli atomi di tutto l’universo. La probabilità dell’abiogenesi matematicamente, è zero. Perciò gli evoluzionisti non cercano nemmeno più di spiegarlo: dicono che è successo e basta.