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7Q5 prova o trappola per i cristiani?



PER CHI CONOSCE GIÀ IL DIBATTITO INTORNO AL 7Q5

Il frammento denominato “7Q5” spesso viene tirato in ballo in modo autolesionistico. Io ritengo che il frammento greco 7Q5 NON può essere associato ai Vangeli. Penso che difendere questa posizione NON scientifica significa fare un danno alla verità.

Ritengo potrebbe pure essere un frammento nel “Nuovo Testamento” (come pure di un libro di ricette, o di mille altre cose), ma che non è scientifico insistere che lo sia. Se non c’è certezza su un manoscritto piccolo come un francobollo NON facciamo un buon servizio ai Vangeli sostenendo un parere contestato.

Inoltre abbiamo la prova certa che consiste nel papiro 52 (P52 ritrovato in Egitto e conservato oggi a Manchester) che è riconosciuto dal mondo accademico come un frammento del Vangelo di Giovanni. E' stato datato al 125 d.C. e il margine di errore è di 25 anni!!! Una prova non contestata di valore straordinario! Così abbiamo la certezza archeologica e documentale che i quattro Vangeli sono stati tutti scritti nel I secolo!!!

Io penso che con la paleografia non si scherza, o c’è il consenso accademico oppure è meglio passare oltre. Si fa danno alla verità difendendo l'indifendibile. Non è necessario e può essere molto controproducente.

Quindi a parer mio, anziché insistere su 7Q5 come fanno molti (della cui buona fede non dubito) dovremmo invece ricordarci che abbiamo P52! P52 è una prova, altra è il Diatessaron di Taziano del 170 d.C. circa. Anche solo queste due insieme ci dicono che i Vangeli sono tutti del I secolo e che già allora erano solo quattro.

Riepilogando:
--- 1 --- 7Q5 NON può essere associato ai Vangeli, salvo nei desideri di alcuni (ma qui non ci occupiamo di sogni).
--- 2 --- Insistere al riguardo è una posizione NON scientifica, non c’è il consenso accademico su questo frammento di manoscritto.
--- 3 --- NON facciamo un buon servizio ai Vangeli sostenendo un parere contestato. Significa fare un danno alla verità, oltre che allontanare altri da essa.
--- 4 --- Chi cerca di “produrre” dai propri desideri “nuove prove” ci fa perdere di vista (e perdere l’occasione di usarle) le numerose e indiscutibili prove che già abbiamo.



–––APPENDICE–––

AUTORI “ESTREMISTI” E AUTORI EQUILIBRATI

A mio giudizio, circa i manoscritti biblici greci, Bart Denton Ehrman da un lato e Carsten Peter Thiede da quello opposto sono due “estremisti”. In mezzo a loro pongo autori più equilibrati: Frederick Fyvie Bruce, Bruce Manning Metzger, Kurt Aland, Philip Wesley Comfort.

Ehrman è divenuto celebre a seguito del successo di un suo libro che per così dire “smontava” il romanzo “Il codice da Vinci”. Smascherandone gli errori storici, compiendo il meritorio lavoro di separare i fatti dalla finzione, la realtà dalla fantasia letteraria. Compito necessario dato che molti confondono i romanzi con i libri di storia. Ora Ehrman è talmente stimato che alcune sue opere vengono usare come manuale per i corsi universitari di filologia neotestamentaria! Ora è celebre per i suoi zelanti tentativi di sminuire l’affidabilità del “Nuovo Testamento”. Io lo considero un estremista. Tra l’altro lui stesso, in alcune introduzioni ai suoi libri, narra che in passato ha sostenuto posizioni fanatiche e antiscientifiche “a favore” della Bibbia. Ora è andato all’estremo opposto. Quindi, anche se mi piace come Ehrman scrive, non condivido le sue posizioni che ritengo ancora fanatiche ed estremiste. La mia impressione è che si è scelto e ritagliato il ruolo di “smontatore” professionista, quello che svela o “smonta” le bufale, o le presunte bufale.

Perché considero anche Thiede un estremista (o meglio “era” dato che è venuto a mancare nel 2004)? Faccio un esempio: A Roma nella “Basilica di Santa Croce in Gerusalemme” è conservata una reliquia, denominata “Titulus Crucis”, che secondo Thiede potrebbe essere parte originale del cartello che fu posto dai soldati romani sopra a Gesù Cristo per la sua esecuzione. Il cartello con l’iscrizione che dichiarava la motivazione della sua condanna a morte (si veda quanto ho pubblicato in “Apparenti contraddizioni o incongruenze: IL CARTELLO appeso sopra Gesù per la sua esecuzione”). La mia impressione è che il colto e competente Thiede andava a caccia di “scoop”, e purtroppo li trovava (come per il 7Q5), e lo resero celebre.

Quindi Carsten Thiede lo ritengo un estremista, e Bart Ehrman allo stesso modo, solo nella direzione opposta. Due facce della stessa sventurata medaglia. Entrambi fanno danno alla verità.



(C) 2021 Dávid Tyndale Serveto, davidtyndaleserveto@gmail.com
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