verderame.1958:
Ma questo non significa che Noè abbia avuto il tempo di percorrere migliaia di km su tutta la terra abitata per avvertire tutti gli abitanti della terra. Aveva già un compito abbastanza impegnativo con la costruzione dell'arca, sicuramente dovevano anche lavorare per guadagnarsi il cibo di tutti i giorni. Ma anche se aveva 3, 4 ore disponibili per la predicazione, ...di quanti km poteva allontanarsi ogni giorno?
Intanto non trovo alcun assunto per sostenere che Noè dovesse allontanarsi da dove viveva per "predicare".
Pensiamo forse che tutta la terra, o gran parte d'essa, fosse così densamente popolata da richiedere una dedizione e un'organizzazione della predicazione simile a quella dei tempi successivi?
Mi pare che l'unico uomo che abbia edificato una città prediluviana fosse Caino; forse qualcuno avrà seguito il suo esempio, ma ritengo difficile ci fossero metropoli sparse e così distanti da Noè e la Bibbia non ne parli. Se, come pare, tutti parlavano la stessa lingua, un progetto immane come quello della costruzione dell'arca avrà catalizzato l'attenzione dei contemporanei e la notizia si sarà diffusa rapidamente di bocca in bocca. Chiunque sarebbe potuto andare di persona a verificare quello che stava succedendo, e Noè avrebbe potuto "predicare" anche agli ospiti. Oltre, ovviamente, a coloro che vivevano vicino a lui.
La consapevolezza umana di essere cresciuti in misura tale da favorire, ad esempio, la costruzione di un regno centrale, arriva circa 200 anni dopo il Diluvio quando
"viaggiando verso oriente, gli uomini scoprirono una pianura nella regione di Sìnar e vi si stabilirono... E dissero. “Costruiamoci una città e una torre alta fino ai cieli, e facciamoci un nome, così non saremo dispersi su tutta la terra”. (Ge 11:1-4). Non ho mai letto nulla di simile nella civiltà prediluviana.