se non ti bastano 40 bibbie te ne traduttori ebrei della LXX tradussero il verbo ebraico תֹ בּ ְשִׁ
יַּו (vayshbòt), che ha il vav
come prefisso ed è un imperfetto, con il verbo greco κατέπαυσεν (katèpausen), che è la terza persona
singolare dell’attivo indicativo aoristo: “cessò”, nel senso di “si riposò”. Azione conclusa dimostro 150 che traducono al futuro
per te sarebbe lo stesso sbaglierebbero tutte 150 tutti i traduttori perchè secondo te non sanno distinguere i verbi passato o futuro ! solo perchè non confermerebbero le tue vedute
Stando a questo ragionamento fallace per fare un esempio in Deuteronomio 6,5 si deve amare Dio solo a partire da un certo tempo nel futuro perche i traduttori traducono tutti al futuro "amerai".
In Deuteronomio 6,5 il verbo è un perfetto preceduto da un waw come il verbo in Geremia 25,11 che le varie Bibbie traducono al futuro. Abbiamo a che fare con due verbi al perfetto preceduti entrambi da una waw. I traduttori che traducono al futuro il verbo di Geremia 25,11 non intendevano di certo che l'azione di servire doveva iniziare nel futuro, proprio come in Deuteronomio 6,5 non intendevano che l'azione di amare Dio doveva iniziare nel futuro.
Guardate invece come traduce la TNM1987 e la TNM il passo di Deuteronomio 6,5:
E DEVI AMARE Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore+ e con tutta la tua anima+ e con tutta la tua forza vitale.
DEVI AMARE Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima*+ e con tutta la tua forza.
È chiaro come il sole che l'azione di amare Dio deve essere continua nel tempo a partire da ora nel presente. Per questo la TNM traduce "e devi amare", " devi amare"perché lo richiede il contesto. Invece gli altri traduttori traducono al futuro ma di certo sanno che l'azione è continua fin dal presente. E il testo ebraico cosa dice:
We-ahabta וְאָ֣הַבְתָּ֔ = verbo PERFETTO PRECEDUTO DA UN WAW, ma è chiaro dal contesto che l'azione è CONTINUA anche nel presente e questo è tipico del l'imperfetto. Anche la TNM1987 e quella del 2017 a mio parere mi confermano la teoria della waw inversiva in Deuteronomio 6,5 e se la TNM mi traduce "e devi amare" un perfetto preceduto da un waw perche non si può farlo anche in Geremia 25,11 "e devono servire" visto che anche li il verbo è un perfetto preceduto da un waw?
O. L. Barnes scrive a p. 1 della sua opera: “Possiamo giustamente chiederci perché la ‘e - waw ו’ abbia questo strano potere conversivo. Alcune recenti grammatiche, nel tentativo di superare l’assurdità, affermano che non sia in realtà la ‘e - waw ו’ ad avere questo potere conversivo, ma che essa sia la chiave o guida da cercare per individuare la conversione; il risultato, dunque, è esattamente lo stesso. Confido si comprenda da quanto è qui dichiarato che in realtà la ‘e - waw ו’ non ha questo potere, né è necessario supporre che lo abbia per spiegare il rapido, a volte improvviso, cambiamento nella successione dei tempi ebraici. In altre parole, possiamo mettere completamente da parte la mitica teoria della waw consecutiva inventata dai grammatici”.
Posso aggiungere che di certo non c’è posto in questo capitolo per la teoria della vav conversiva, e non c’è base per dire (perché il nostro futuro non si può adattare all’elasticità del futuro ebraico) che il futuro ebraico debba perciò essere privato delle sue prerogative e trasformato in un passato. È incredibile che qualcuno abbia osato proporre qualcosa di così assurdo”.
avevo una concordanza di Young che dedicava molte pagine per dimostrare che le lingue antiche contemporanee all'ebraico
non c'era nessuna traccia di questa teoria
che a quanto pare è recente
Robert Young esaminò tutte le lingue antiche una per una e concluse che nel mondo antico non esiste nessuna lingua che ha questa caratteristica
1,2 e 3 contro centinaia di studiosi 😂 Poi questi 3 studiosi sono dei madrelingua? Chi sono questi 3 rispetto a dei madrelingua ebrei che studiano ebraico biblico da una vita?
Ma questi studiosi che si contano sulle dita hanno mai letto Giosuè 5,12 per fare un esempio?
TNM1987: Quindi, il giorno seguente, quando ebbero mangiato del prodotto del paese, la manna CESSÒ e per i figli d’Israele+ non ci fu più manna, e quell’anno mangiavano del prodotto del paese di Canaan.+
Qui la TNM non può fare a meno di tradurre CESSÒ perché lo richiedono sia il verbo che il contesto (si dice che non ci fu più manna). Infatti l'azione era CONCLUSA che è tipico del PERFETTO ma il testo ebraico ha "way-yisbot" וַיִּשְׁבֹּ֨ת che è un IMPERFETTO preceduto da un waw.
E che dire di quei traduttori ebrei della LXX tradussero il verbo ebraico vayshbòt che ha il vav
come prefisso ed è un imperfetto, con il verbo greco κατέπαυσεν (katèpausen), che è la terza persona
singolare dell’attivo indicativo aoristo: “cessò”, nel senso di “si riposò”. Azione conclusa.
Quei traduttori erano dei rabbini che tradussero la Torah in greco e per farlo dovevano conoscere sia l'ebraico biblico e il greco antico.
Preferisco tenermi queste evidenze bibliche inconfutabili e le considerazioni di quei rabbini e dei madrelingua ebrei nonché di centinaia di studiosi biblici anziché quelle di Barnes, Young, Newton e della WTS.
jewishencyclopedia.com/articles/4012-captivity#anchor2
il paradosso noi siamo d'accordo con l'enciclopedia giudaica che vi sono stati 2 deportazioni nel 7° e 18° anno di Nabucodonosor
e tu non sei il linea con la medesima enciclopedia perchè ne aggiungi una terza ai primi anni di joachim
Io sono in linea con la Bibbia perché nel secondo anno di Nabucodonosor Daniele era già a Babilonia (Daniele 2,1). Pertanto il terzo anno di Ioakim di Daniele 1,1 era proprio l'anno di ascesa di Nabucodonosor. Perché Daniele scrive terzo e non quarto? Perché per i babilonesi l'anno di ascensione era l'anno 0 e il primo anno era il secondo. Secondo il compito ebraico il quarto anno di Joakim (corrispondente anche all'anno di ascesa di Nabucodonosor) era il terzo per i babilonesi E DANIELE SCRISSE SECONDO IL COMPUTO BABILONESE PERCHÉ VISSE IN QUEL CONTESTO. Daniele era un profeta cresciuto a Babilonia, non in Giudea. Mi rendo conto che a molti mancano i fondamentali.
Oggi gli studiosi riconoscono che fonti tradizionali giudaiche come il Seder Olam non sono attendibili. Per esempio, esso attribuisce solo trentaquattro anni al periodo che va dalla ricostruzione del tempio ai giorni di Zorobabele fino alla conquista della Persia da parte di Alessandro Magno. In effetti, si trattò di un periodo di circa 150 anni più lungo, errore ammesso nell’Encyclopædia Judaica (edizione del 1971, Vol. 14, pag. 1092), che dice: “La confusione più rilevante nel calcolo di Yose è la riduzione del periodo persiano . . . a non più di 34 anni.
Lo so benissimo che tra il Seder Olam Rabbah e la datazione classica c'è una discrepanza nel periodo persiano e io credo di sapere anche il perché. Dubito che molti riusciranno a capirlo il motivo. I rabbini ebrei del I secolo DC accorciarono il periodo persiano per oscurare i calcoli sulla venuta del Messia. Loro interpretando Daniele 12,4 come un comandamento positivo in modo da rendere la profezia di Daniele 9 una profezia sigillata. Fu una loro scelta condivisibile o meno a seconda dei punti di vista. Come si vede un motivo c'è sul fatto che fu accorciata la cronologia del dominio persiano.
Un altro errore riguarda il tempo della nascita di Abraamo. Secondo il calcolo giudaico del tempo, Tera aveva settant’anni alla nascita di Abraamo (Abramo). Questo si basa sul loro intendimento di Genesi 11:26, che dice: “Tera visse ancora settant’anni, dopo di che generò Abramo, Nahor e Haran”. Si noti che questo versetto non dice effettivamente che Tera avesse settant’anni quando nacque Abraamo, ma che generò tre figli dopo i settant’anni. Paragonando Genesi 11:32 con Genesi 12:4 si comprende che Abraamo aveva settantacinque anni quando lasciò Haran dopo la morte di suo padre avvenuta lì all’età di duecentocinque anni. Quindi Tera non aveva settant’anni quando nacque Abraamo, ma centotrenta. Ciò equivale a una differenza di sessant’anni.
Gli errori riguardanti la nascita di Abraamo (60 anni) e il periodo persiano (circa 150 anni) oltre a errori minori spiegano la differenza di circa 265 anni che vi è fra il tradizionale calcolo giudaico basato sul Seder Olam e la cronologia biblica pubblicata dai testimoni di Geova.
Ma come si può credere che gli ebrei dal post-esilio in poi non si sono tramandati di generazione in generazione per quanto tempo rimasero in esilio a Babilonia?
Loro lo sapevano eccome, lo sapeva Flavio che scrisse di 50 anni in contra apionem e lo sapevano anche i rabbini che redassero il Seder Olam Rabbah.
Invece per le vicende descritte nella Genesi (come la vita di Abramo), trattandosi di epoche molte più lontane rispetto all'esilio, ci potevano essere delle divergenze cronologiche tra i rabbini perché quelle parti della Bibbia furono interpretare in diverso modo dai rabbini. Ma questo non va ad invalidare ciò che il Seder riporta sul tempo dell'esilio a Babilonia. Ciò che conta è che gli ebrei del post-esilio si erano tramandati di generazione in generazione per quanto tempo furono in esilio. Questo loro lo sapevano e viene riportato nel Seder. Se gli ebrei si erano tramandati nel tempo che furono a Babilonia per 70 anni i redattori del Seder avrebbero parlato di 70 anni a Babilonia anziché 52. I 52 anni non sono un invenzione di chi scrisse il Seder ma rispecchiava la credenza tramandata dagli ebrei ed è questo quello che conta.
Mirco
studiati bene questo articolo
GIUDA DIVIENE TRIBUTARIO DI BABILONIA
bit.ly/3zkRGS7
Daniele 2,1 docet.
Questa pubblicazione dovrebbe spiegare come fa il terzo anno di Ioakim descritto da Daniele 1,1 ad essere l'undicesimo di Ioakim se Daniele era già a Babilonia nel secondo anno di Nabucodonosor (Daniele 2,1). Daniele fu deportato proprio nella circostanza descritta in Daniele 1,1. La pubblicazione evita di citare Daniele 2,1.