Libertà Pensiero (BbSl210913), 27/11/2023 17:40:
Scusami ma quali sono gli errori storici?
Te ne cito uno; ...per ora:
Daniele 3
1 Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d'oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l'aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia.
2 Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all'inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.
3 I sàtrapi, i prefetti, i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all'inaugurazione della statua. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere dal re.
I satrapi erano dei governatori delle provincie dell'impero
persiano. Non esistevano i satrapi nel regno babilonese di
Nabucodonosor.
Solo questo, dovrebbe essere sufficiente a evidenziare l'errore
storico commesso dallo scrittore.
Ciao.
=======================================================
Per Cesare.
Paolo è vigilante come aveva comandato Gesù
L'esortazione a essere vigilanti era consequenziale alla
predicazione degli apostoli; ed era un logico atteggiamento
da tenere, in prospettiva del ritorno a breve di Gesù.
Difatti, Paolo, oltre a essere vigilante, era anche certo che
non sarebbe morto prima della venuta di Gesù.
ma questo non dimostra che la presenza di Gesù arrivò al tempo di Paolo
Come già detto, Paolo si aspettava sicuramente il ritorno di
Gesù nel suo tempo. Se questo non è successo, significa, per
certo, che ha predicato sbagliato.
Ma, molto probabilmente, la certezza di Paolo si basava anche
sulle parole di Gesù, di Matteo 24, 34:
34 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo accada.
...Quindi, devo pensare che anche Gesù si sbagliava...
Ciao.
=====================================================
Per Giandujotta.
Luciano, forse dimentichi che Dio vive fuori dal tempo come lo consideriamo noi...
infatti leggiamo in 2 Pietro 3:8
"Comunque, non sfugga alla vostra attenzione, miei cari, che per Geova un giorno è
come mille anni e mille anni come un giorno."
Come tu stessa dici, "Dio vive fuori dal tempo": per cui che senso
ha usare il tempo dell'uomo come termine di paragone con quello
di Dio?
Se volessimo usare un tale raffronto, paradossalmente, per Dio
che esiste da sempre, anche l'eternità è come un giorno.
L'espressione di Pietro va compresa come una metafora, rivolta
ai cristiani, per assicurarli che, anche se stanno attendendo, la
volontà di Dio si compirà sicuramente. ...Ma non dopo 2.000 anni...
Infatti, sempre lo stesso Pietro, scrive anche:
7 La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera.
Ciao.