00 15/06/2019 12:03
Re: Simon Le Bon
domingo7, 15/06/2019 08:58:


Simon:

Se da un lato a noi tdG non sembra opportuno venire a patti col monoteismo, dall'altro è indubbio che la novità del cristianesimo nascente non consisteva nel ruolo del Padre bensi' proprio in quello del figlio.



I primi cristiani si trovarono di fronte a due possibili soluzioni nel tentativo di integrare la figura del Figlio all'interno del monoteismo ebraico: la prima e la più semplice era di farne un essere divino comunque subordinato al Padre, mentre la seconda possibilità era quella trinitaria.

La prima ipotesi non fu per nulla disprezzabile e fu condivisa da numerosi cristiani dell'antichità che, pur considerando il Figlio della stessa natura del Padre, lo mantenevano in una posizione decisamente inferiore al Padre, anche per non scandalizzare il monoteismo ebraico. Significative sono le testimonianze di:

· Clemente Alessandrino, Stromata, V, 14 (Sapienza creata per prima);
· Taziano, Discorso ai Greci, V (Opera primigenia del Padre);
· Giustino, Apologia I, 13 (Il Figlio di Colui che è Dio lo poniamo al secondo posto):
· Giustino, Apologia I, 32 (La prima potenza dopo Dio Padre è il Verbo, il Figlio);
· Origene, Contro Celso, VIII, 15 (Il Figlio non è più potente del Padre ma inferiore a Lui);
· Origene, I Principi, I, 3, 5 (Il Figlio è inferiore rispetto al Padre ... infatti è secondo dopo il Padre);
· Tertulliano, Contro Prassea, VI (Sapienza seconda persona creata);
· Eusebio di Cesarea, Storia Ecclesiastica, I, 2, 6 (Sola creatura di Dio preesistente al mondo).

Il problema purtroppo esplose con Ario (anziano della chiesa di Antiochia, già avanti negli anni ma ancora sanguigno estroso, buffo, polemico, caratteriale, talora un po' tignoso e quasi sempre molto goliardico), che oltre a fare del Logos una figura subordinata al Padre, negò che fosse della stessa sostanza del Padre: se fosse stato della stessa sostanza del Padre ci sarebbero stati due dei ed il monoteismo ebraico sarebbe stato violato.



Esatto il problema dell'homousios, che avrebbe posto problemi insolubili col monoteismo biblico.
Come tu dici e citi, i padri preniceni erano subordinazionalisti e non mettevano mai padre e figlio sullo stesso livello.

domingo7, 15/06/2019 08:58:


Alla chiesa cattolica tornò in mente l'infelice sintesi tra cristianesimo ed ebraismo elaborata dai nazarei, dagli ebionitiri e dai giudeo cristiani dei primi secoli (che spesso vedevano Gesù solo come figlio di Maria e non di Dio) e reagì duramente, partorendo, con sofferenze inaudite, un'ipotesi trinitaria difficilissima e sottilissima che, alla fine, tentava di salvare capra e cavoli ma che finì per risultare incomprensibile alla maggioranza dei cristiani e che suonò blasfema all'orecchio degli ebrei (prima) e dei musulmani (dopo).



Giustamente, anche perchè l'"ipotesi trinitari" non fu partorita dall'oggi al domani, ma si sviluppo' nei secoli, cercando di uscire dalle evidenti contraddizioni tramite espedienti ritrovabili solo nel profondo della filosofia.

domingo7, 15/06/2019 08:58:


La verità, come dici tu, stava proprio nel fatto che il cristianesimo faticava ad inquadrare il ruolo del Figlio all'interno della monarchia del Padre e soprattutto all'interno di un certo monoteismo ebraico che rimaneva e rimane tuttora molto rigido e chiuso (accettata la profezia di Daniele VII, perché mai escludere a priori l'esistenza di un figlio di Dio che collabora attivamente alla creazione, alla salvezza dell'uomo, al giudizio finale ed alla gloria del Padre magari pure sullo stesso trono ?)



Diciamo pure che Paolo e Giovanni toccano livelli probabilmente mai toccati prima all'interno dell'ebraismo, ma lo fanno solo all'interno di singole affermazioni, molto brevi e non sistematizzate.
Proprio la loro brevità ha probabilmente causato le disquisizioni successive, durate secoli e finite anche in guerra.

Simon