VVRL, 20/01/2018 19.56:
Forse nn sono stato chiaro. Io nn ho detto che questi morti sono stati condannati sa Dio,il testo dice l'esatto contrario. Il giudizio riguarda la carne cioè la loro umanità nel senso che hanno perso la vita e questo accade a tutti per il peccato adamico
anch' io non sono stato chiaro, evidentemente.
Lo vuoi capire si o no che la frase che trovi in 1 Pietro 4:6 (
ovviamente inserita in quel preciso contesto di 1 Pietro 4:1-6 e non estrapolata da esso...), cioè a dire
eis touto gar kai nekrois eueggelisthe hina krithosi men kata anthropous sarki zosi de kata theon pneumati.
non ti permette per nulla di giungere a questa conclusione?
La frase
hina krithosi men kata anthropous sarki (alla lettera "
così che (siano) giudicati secondo (gli) uomini (nella) carne ", con una preposizione propria che, reggendo l' accusativo, va tradotta "
secondo gli uomini nella carne" non indica che "
il giudizio riguarda la carne cioè la loro umanità nel senso che hanno perso la vita", non indica la relazione ("riguardo a").
"
Secondo gli uomini nella carne" indica invece -
sulla base dell' intero contesto dei vv. 1-6 (mentre tu introduci un pensiero completamente estraneo al contesto, la morte adamica) - il giudizio degli uomini, il loro punto di vista,
ergo si è giudicati secondo il punto di vista degli uomini alla maniera carnale.
Ma
chissenefrega di loro, a costoro non deve interessare il giudizio degli uomini, piuttosto vivere "secondo Dio (nello) spirito", una vita spirituale che è vissuta proprio perchè quei "morti" (confronta Giovanni 5:24-25) non lo sono più.
Quindi non corrono più al basso livello di dissolutezza degli uomini che sono e restano empi, e che sparlano e dileggiano chi ha smesso di vivere a quel modo.
Questo dice tutto il contesto di 1 Pietro 4:1-6, introdurre il concetto di morte adamica dove non c' è significa non aver compreso per nulla il senso del passo.
Ciao.
[Modificato da Aquila-58 21/01/2018 09:05]