Nella discussione dell'interlineare ho voluto ironizzare come giustamente diceva Barnabino.
Qui invece la cosa è un po' diversa.
Barnabino
Ripeto, dove sono errori macroscopici che evidenziano la mancanza di anche di banali correzioni? Non parlo di passi teologici, ma di tempi palesemente errati, refusi grammaticali e sintattici, eccetera. Avete solo ricordato quel famoso tetragramma aggiunto per una svista in Esodo dovuto ad un problema di lettura, il che mostra inequivocabilmente che la traduzione non è avvenuta su una interlineare ma sul TM, e che su un lavoro del genere la correzione è stata comunque attenta, visto che è stato corretto nella seconda edizione.
Sì, molto si è detto sulla TNM riguardo al passo di Levitico 23:21. MA la CEI è immune da errori o sviste?
Esodo 2:24 Allora Dio ascoltò il loro lamento, si ricordò della sua alleanza con Abramo e Giacobbe.
Che dire di questo passo? Qui i traduttori della CEI non hanno visto che nel testo ebraico, come anche in quello greco della LXX e in quello latino della Vulgata, c'è la parola "Isacco".
Il passo direbbe invece "Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe" (CEI 2008)
È veramente strano per dei trinitari abituati a menzionare il Padre, il Figlio e lo spirito santo, dimenticarsi di uno che è stato spesso menzionato con i patriarchi Abramo e Giacobbe in diversi passi della Bibbia: Isacco.
SVISTA dei traduttori CEI o altro? Sentiamo prima cosa dicono i nostri amici "eruditi"
Teodoro Studita
Inoltre vorrei aggiungere che Franz non fu affatto un genio, perché non credo che tradusse un accidente, probabilmente si limitò ad adattare alla teologia preconfezionata a traduzioni che già esistevano, non avrebbe avuto alcuna possibilità di ricominciare il lavoro da zero.
Polymetis
Ma perché tu ti illudi che lo facesse? Quella Bibbia è opera di mani diverse, in alcuni punti, o per meglio dire alcune delle persone dell’elenco, possono aver consultato altre traduzioni, oppure no.
Dimostra solo che sei commissioni di sei lingue diverse hanno copiato dal testo inglese senza consultare i testi originali.
Come può essere successo questo? Il problema è presto risolto. Ho controllato tutte le Bibbie in lingua italiana e oltre a quella CEI ho trovato lo stesso errore solo nella Bibbia UTET e in tutte quelle Bibbie che usano il testo CEI. Una sola ha una nota nella quale afferma "con Abramo e Giacobbe. La traduzione ha omesso e con Isacco". (La Bibbia. PIEMME © 1995 – EDIZIONI PIEMME Spa.)
Cosa significa questo? Probabilmente, i "traduttori" della CEI non hanno tradotto, ma hanno adattato o fatto una specie di revisione della Bibbia UTET. Infatti, nella traduzione della CEI alla voce "L'EDIZIONE IN LINGUA ITALIANA DELLA SACRA BIBBIA PER L'USO LITURGICO" al sottotitolo "Come si è proceduto" (pag. VIII) troviamo scritto che "la nuova versione, pur partendo dal testo U.T.E.T., doveva essere condotta sui testi originali, tenendo però conto della versione dei LXX, della Volgata e della Neo-Volgata", testi che a quanto pare non sono stati affatto consultati, altrimenti si sarebbero di sicuro accorti di questa mancanza.
Che questo sia vero è confermato anche dalle seguenti frasi che si riferiscono a come è stata fatta la Bibbia CEI tratte da "LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA nella Chiesa italiana. Il Nuovo Testamento a cura di Carlo Buzzetti e Carlo Ghidelli. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Ufficio Liturgico Nazionale. © EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 1988":
"Fu scelta la soluzione intermedia, quella cioè di far uso di un testo base e come tale fu adottata l'eccellente versione dei monsignori Rossano, Penna e Galbiati, edita in bella veste dall'Unione tipografica editoriale torinese (UTET)." (pag.81)
"Il comitato per la versione italiana della Bibbia incominciò col precisare a se stesso che la nuova versione, pur partendo dal testo UTET, doveva essere condotta sui testi originali, tenendo però conto della versione dei LXX, della Volgata e della Neo-Volgata e di quanto, nell'esegesi cristiana dei secoli precedenti, potesse costituire un'indicazione impegnativa o utile per il traduttore". (pag. 81)
"La finalità e l'urgenza dell'iniziativa fecero giudicare non opportuno approntare una versione del tutto nuova del Testo Sacro. Si preferì curare – come avvenne inizialmente – la revisione di una traduzione già esistente. La scelta cadde sulla Bibbia UTET di Enrico Galbiati, Angelo Penna, Piero Rossano, che aveva incontrato favorevole accoglienza da parte del pubblico e giudizio positivo da parte degli specialisti, soprattutto nel settore della critica testuale per la fedeltà all'originale". (pag. 100)
"Come è detto all'inizio dell'edizione biblica CEI, questa traduzione serve come base per quella". (pag. 113)
"<<la nuova versione, pur partendo dal testo UTET>> viene condotta sui testi originali, tenendo però conto della versione dei LXX e della Neo-Vulgata e di quanto, nell'esegesi cristiana dei secoli precedenti, potesse costituire un'indicazione impegnativa o utile per il traduttore". (pag. 115)
La conclusione è quindi che
la Bibbia CEI è una revisione della Bibbia UTET e nonostante si dica che si sarebbero consultati i testo originali, la versione greca dei LXX, la Vulgata latina e la Neo-Vulgata, non c'è traccia alcuna di questa dichiarazione, altrimenti si sarebbe scoperto l'errore fatto in partenza nella Bibbia UTET, errore che è stato riprodotto nella Bibbia CEI, ma eliminato nella CEI 2008.