Luciano_59, 29/01/2019 10.51:
Allora, come capire se l'interpretazione del passo di Luca è effettivamente corretta, nell'uno o nell'altro senso,
oppure è una interpretazione utile allo scopo di giustificare il proprio impianto dottrinale.
Ciao.
Il contesto
Nel verso 42 il malfattore disse a Gesù: "ricordati di me quando sarai nel tuo regno" (TILC) o: "quando verrai col tuo regno" (CON), o ancora: "quando ritornerai per regnare" (KU). Secondo la prima traduzione Gesù sarebbe dovuto entrare nel suo regno. Il punto è: Se per regno s'intende il cielo, entrò Gesù nel suo regno, cioè andò in cielo, quel giorno? No! Le Scritture dicono che Gesù fu o andò per tre giorni nell'Ades. (Atti 2:27) La "The Companion Bible" precisa: "…la sua preghiera (quella del malfattore) è riferita alla venuta del Signore e del Suo Regno. Se la risposta del Signore fu diretta, la promessa avrebbe dovuto riferirsi a quella venuta e a quel Re-gno e non a qualcosa che accadde il giorno nel quale le parole furono dette". (Appendix 173, pag. 192) Ancora il "Concordant Literal New Testa-ment" dice: "Il Signore non verrà nel Suo Regno sino a dopo il gran giudizio il quale incomincia il giorno del Signore…". (Pag. 93)
Se poi si prendono la seconda e la terza traduzione (CON e KU), il lettore è portato a capire che Gesù sarebbe dovuto venire col suo Regno e/o incominciare a regnare.
Considerando ciò, si può argomentare che il Regno non fu stabilito, o meglio, Gesù non cominciò a regnare in quello stesso giorno. Quello, come già è stato precisato, doveva essere un evento futuro. Rivelazione o Apocalisse 12:10, infatti, riporta: "…ora è venuta la salvezza e la potenza, il regno del nostro Dio, e il potere del suo Cristo…". (NR) "…Ora è il tempo della salvezza, ora il regno del nostro Dio viene con forza, e il suo Cristo prende il potere…". (TILC)
Questa profezia, scritta più di mezzo secolo dopo la morte di Cristo, era rivolta verso il futuro, cioè, quando Satana sarebbe stato scacciato dai cieli. Al tempo della frase di Luca 23:42 Gesù non era ancora venuto col suo Regno e/o incominciato a regnare. Infatti, persino dopo la sua risurre-zione, nel libro degli Atti, i discepoli chiesero: "Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno d'Israele?". (CON) La risposta implicita fu: no! Gesù dimostrò così che ancora non era arrivato il tempo per istituire il Regno.
In effetti, si può dire che il Regno non fu stabilito e Gesù non comin-ciò a regnare o non andò nel Regno il giorno della promessa al malfattore, ma quella promessa fu fatta in quel giorno per il futuro, infatti, ancora oggi le persone continuano a pregare: "Padre nostro che sei nei cieli… venga il tuo Regno… in terra…". Questo perché oggi il Regno non ha ancora preso il potere sulla terra. Infatti, il malfattore "lo prega di ricordarsi di lui quando tornerà per instaurare il regno messianico" (I quattro Vangeli – Commento sinottico (2004) A. Poppi; EMP), cosa che non avvenne quel giorno.
Ad ogni modo, per determinare l'esatto significato del contesto si deve comprendere dove si trova il Paradiso menzionato da Gesù e se in quel giorno fosse già presente. Innanzitutto il Paradiso viene menzionato per la prima volta in Genesi 2:8. Nella TI si legge: "Ora il Signore Dio aveva piantato fin da principio un Paradiso di delizie, dove pose l'uomo che aveva formato". (Si veda pure la Vulgata Latina e la LXX)
Da ciò si può rilevare che il Paradiso era qui sulla terra, infatti, anche altre scritture parlano del proposito di Dio di fare della terra un Paradiso. (I-saia 45:18; 55:10, 11) A questo riguardo una nota su Luca 23:43 nella Bibbia Tedesca di L. Reinhardt dice: "…certo (Gesù) non intendeva il paradiso come una suddivisione del regno dei morti, ma piuttosto la restaurazione del paradiso sulla terra". Per questo Gesù disse: "Beati i miti, perché erediteranno la terra".
Si potrà rilevare: Gesù si riferiva al Paradiso come ai "nuovi cieli" o "nuova terra". Ma anche in questo caso le scritture precisano che questi nuovi cieli e nuova terra devono ancora venire. (Vedi 2 Pietro 3:13; Rivela-zione o Apocalisse 21:1)
Oltre a ciò, un commento nella The Companion Bible dà una rispo-sta definitiva alla questione. In essa si legge: "…quando regnerà il Messia, il Suo Regno trasformerà la terra promessa in un Paradiso. …La sua pre-ghiera [del malfattore] allude alla venuta del Signore e al Suo Regno; e, se la risposta del Signore fu diretta, la promessa dovette riferirsi a quella venu-ta e a quel Regno, non a qualcosa che sarebbe accaduto nel giorno in cui furono pronunciate le parole". Quindi, si può dire che il Paradiso era sulla terra e vi sarà ripristinato in un tempo futuro. Ma dove andò Gesù il giorno della promessa al malfattore?
Dove andò Gesù il giorno della promessa al malfattore?
Sempre le scritture rispondono a questa domanda. In Atti 2:27 si legge: "poiché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades…". (VR) Perciò Gesù quel giorno non andò in nessun Paradiso, ma nell'Ades. (Si vedano pure i versetti 30, 31) Cos'è l'Ades? La VR in una nota su Matteo 11:23 riporta: "…Ades vuol dire mondo invisibile e designa il soggiorno dei morti". Quindi, in nessun posto della Bibbia viene esplicitato che Gesù (e tanto meno il malfattore) in quello stesso giorno sia andato in Paradiso, come intende la maggioranza dei commentatori e dei critici della TNM.
Quando avvenne la resurrezione di Gesù?
Un altro punto da esaminare è quando sia avvenuta la resurrezione di Gesù Cristo perché ci può senz'altro aiutare a capire meglio il tutto. In precedenza Egli aveva detto ai suoi discepoli: "È necessario che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia rigettato dagli anziani, dai gran sacerdoti e dagli scribi, che sia messo a morte e al terzo giorno risusciti". (Luca 9:22 – CON) Gesù morì e rimase nella tomba fino al terzo giorno, dopodiché fu risuscitato.
Ammesso che Cristo con la sua risurrezione (e di conseguenza an-che il malfattore) sia andato in Paradiso e, per tale luogo si intenda il cielo, quando ci andò?
Ancora una volta nelle scritture si trova la risposta a questo quesito. Dopo la sua risurrezione Gesù disse a Maria Maddalena: "…Non toc-carmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va dai miei fratelli e dì loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro". (Giovanni 20:17 – ND)
Gesù perciò non era ancora andato in cielo dal Padre. In Atti 1:3, 11 viene detto che: "Dopo la sua morte Gesù si presentò loro…Per quaranta giorni apparve ad essi più volte…e dissero:…questo Gesù che vi ha lasciato per salire in cielo, un giorno ritornerà come lo avete visto partire". (TILC) Ci andò pertanto dopo quaranta giorni.
Tutto ciò è in armonia con la dichiarazione di Gesù Cristo che tro-viamo anche nelle versioni che sono state tradotte dalla versione siriaca del Nuovo Testamento, le quali riflettono un linguaggio simile a quello usato in Palestina al tempo di Gesù: "Amen, io ti dico oggi che con me tu sarai...". (Siriaca Curetoniana V secolo (Vol. 1) F. C. Burkitt (1904) – W. M. Cureton (1858) Siriac Version)